9 mar 2021 – L’uscita dell’Ufficio Sport del Governo, che informa circa la possibilità di effettuare manifestazioni di valore nazionale (e quindi prenderne parte) solo sotto l’egida delle federazioni sportive riconosciute dal CONI ed escludendo gli EPS (Enti di Promozione Sportiva) sta facendo discutere un bel po’.
Da una parte ci sono gli organizzatori affiliati ad altri enti che, nel nostro caso, non sono la Federazione Ciclistica Italiana, dall’altro gli stessi tesserati che si trovano nell’impossibilità di prendere parte ad eventi già programmati allo stesso modo dei “colleghi” con tessera FCI.
Suona come un’ingiustizia e certo fa discutere anche l’assimilazione di “atleta di interesse nazionale” riferita al semplice amatore e senza distinzione di valore agonistico, che è iscritto a una manifestazione granfondistica. Ma è anche giusto per preservare eventi che hanno un valore importante e rischierebbero di subirne pesanti conseguenze.
Cosa ha generato l’ennesima confusione?
Una FAQ (qui il link) dell’Ufficio Sport del Governo parla di quali manifestazioni siano autorizzate dall’ultimo DPCM del 2 marzo 2021.
Qui il testo integrale:
5. Cosa si intende per eventi e competizioni riconosciuti di preminente interesse nazionale?
Il DPCM del 2 marzo 2021 dispone che siano consentiti gli eventi e le competizioni di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e del Comitato Italiano Paralimpico.
Pertanto la definizione comprende tutti i confronti competitivi fra due o più atleti organizzati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate o Enti di Promozione Sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, alla presenza di tecnici sportivi e di ufficiali di gara abilitati, nel rispetto del Protocollo di contrasto al COVID-19 adottato per la specifica disciplina sportiva, inseriti nel calendario agonistico quali gare nazionali, previo provvedimento da parte del CONI o del CIP.
Come riportato sulla pagina dedicata nel sito del CONI, gli eventi e le competizioni riconosciuti di interesse nazionale sono tutti gli eventi e le competizioni ricompresi nell’arco temporale dello stato di emergenza prorogato sino al 15 aprile 2021 – programmati e fissati con sufficiente anticipo nei calendari agonistici, con date e luoghi certi, dalle Federazioni Sportive Nazionale, dalle Discipline Sportive Associate, dagli Enti di Promozione Sportiva ovvero dagli Organismi Sportivi Internazionali.
Si ricorda che in zona rossa sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli EPS.
Conseguentemente, nelle zone rosse, sono sospesi anche gli allenamenti degli atleti delle EPS.
Per consultare l’elenco delle competizioni di interesse nazionale, si rimanda al seguente link.
I dubbi
Lasciamo anche i link (validi al momento della pubblicazione di questo articolo) così che chi voglia possa approfondire adeguatamente.
La parte che ha fatto sollevare le proteste e la confusione è soprattutto quella finale. Due i motivi principali:
- La definizione di “eventi e competizioni riconosciuti di interesse nazionale”
- La discriminazione tra eventi organizzati dalla Federazione Ciclistica Italiana e quelli degli Enti di Promozione Sportiva.
- Ma andare in bicicletta è dunque possibile come attività sportiva?
Affrontiamo le questioni punto per punto:
Interesse nazionale?
Per quanto riguarda il punto 1 lo diciamo subito: nell’elenco redatto dalla FCI sono state inserite (dovete cercare in basso, nella sezione dedicata) manifestazioni amatoriali di varia tipologia, comprese quelle ecologiche e ciclosportive.
Non siamo esattamente sicuri che il legislatore intendesse manifestazioni di questo tipo in effetti, e pure su quelle amatoriali, pur agonistiche, qualche dubbio sarebbe legittimo.
D’altra parte, da quando esiste un “campionato del mondo amatori” ha senso considerare gli amatori di interesse agonistico nazionale. Anche se la definizione stessa di “sportivo amatoriale” corrisponderebbe a chi fa sport per passione, a prescindere da risultati assoluti. E allora si spiega pure come, nella faccenda, possa rientrare nella definizione di atleta di interesse nazionale chiunque vada a partecipare a una manifestazione amatoriale, fosse pure per andare a farsi una passeggiata in posti meravigliosi come fanno molti iscritti alle granfondo e a prescindere dalle reali velleità agonistiche.
Ovviamente è positivo per il settore che si riescano a organizzare manifestazioni che, altrimenti, rischierebbero una crisi seria. Non più di altri settori, comunque.
In ogni caso, per partecipare, occorre essere tesserati con la FCI. Ma qui siamo al punto successivo.
Tra FCI ed EPS
Se sono permesse le manifestazioni sotto l’egida della Federazione Ciclistica Italiana, perché tralasciare quelle organizzate dagli Enti di Promozione Sportiva? La domanda appare legittima e il disappunto degli EPS è apparso legittimo. Attenzione: la questione non riguarda solo il ciclismo. Il comunicato dell’Ufficio Sport è generico e riguarda tutte le discipline, ma pone il problema mai risolto tra federazioni ed enti che hanno la deroga nell’organizzazione di eventi. Se gli amatori sono importanti a livello nazionale, che lo siano tutti e senza discriminazioni. Peraltro, proprio nel settore ciclistico il rapporto con lo sport amatoriale è piuttosto complesso e segnato da una continua “fuga” delle società (con relativi tesserati) verso gli EPS.
Potrebbe essere lo spunto per la nuova dirigenza FCI per prendere finalmente in mano la questione in maniera risolutiva.
Attività sportiva solo per tesserati?
No, attenzione: rimangono valide le disposizioni del DPCM e, soprattutto, delle FAQ che chiariscono pure (in maniera comune tra zone arancioni e zone rosse – visto che nelle zone gialle si può circolare liberamente pur all’interno della propria regione) che si può, in modo limitato, uscire fuori dal proprio comune durante l’attività sportiva.
La definizione di attività sportiva, in questo senso, non comprende un corrispondente tesseramento (tanto più che nelle attività permesse nell’elenco di cui abbiamo detto, sono compresi anche eventi dichiaratamente non agonistici e ricreativi, quindi anche per non tesserati). Il riferimento al tesseramento è relativo solo alla partecipazione a eventi ufficiali. Inoltre, né nelle FAQ e nemmeno del DPCM in corso si parla di attività sportiva riferita ad alcuna affiliazione ufficiale per cui l’interpretazione dovrebbe essere proprio in questa direzione. E sempre in attesa di ulteriori chiarimenti che dovessero arrivare da fonti governative.
Redazione Cyclinside
Il problema della governante nello sport, è un problema che nessuno vuol risolvere, anzi nessuno ne vuol sapere, e lo dimostra il fatto che non abbiamo nemmeno più il ministro dello sport, il Coni e stato messo lì in un’angolo solo per poter fare le imminenti olimpiadi, e poi non si sa che fine farà, nel frattempo si continua nella confusione, e ognuno fa come gli piace, senza che nessuno possa intervenire. Purtroppo, questo è il risultato di decenni mal gestiti e mal governati.