24 dic 2017 – Mentre ci si prepara al Natale e alla prossima stagione ciclistica la Federazione Ciclistica Italiana ha rimesso mano all’accordo con gli Enti di Promozione Sportiva per quanto riguarda la partecipazione alle rispettive gare ciclistiche amatoriali.
Un problema non da poco che vede la Federazione Ciclistica Italiana come riferimento per il CONI dell’attività ciclistica e gli altri enti a fare da contorno e, di fatto, a riempire i troppi buchi lasciati dalla Federazione Ciclistica che non riesce a fare promozione adeguatamente nel vasto panorama dei cicloamatori che pure sono linfa vitale per il nostro ciclismo (di fatto sono quelli che le biciclette le acquistano e su cui si basano tutte quelle manifestazioni che fanno del movimento ciclistico italiano uno dei più attivi).
Nel comunicato della Federazione si legge quanto segue:
Successivamente al comunicato apparso sul sito FCI in data 21 Novembre 2017, relativo alla Convenzione FCI/EPS, e conseguentemente all’ulteriore analisi della reale situazione del ciclismo amatoriale attuale, anche con riferimento al rispetto dei principi della convenzione stessa, i rappresentanti della FCI e degli EPS:
ACSI e UISP
concordemente hanno ritenuto di procedere a breve termine (con decorrenza 1° gennaio 2018 e per la durata di anni tre) alla sottoscrizione di una nuova convenzione che prevede la reciprocità di partecipazione alle manifestazioni ai propri tesserati, oltre ad altri contenuti innovativi.
Per quanto riguarda gli atleti tesserati con gli altri EPS, la FCI, ACSI e UISP offrono a tutti la medesima opportunità di sottoscrivere una convenzione e di offrire la reciprocità ai rispettivi associati alle seguenti condizioni:
- Acquisto da parte di ogni singolo atleta, tramite il proprio Ente, di una Bike Card del costo di € 25 che garantirà agli atleti tesserati la possibilità di partecipare a tutti gli eventi organizzati.
- Apertura delle loro manifestazioni ai tesserati FCI, ACSI, UISP.
La Bike Card non fornirà alcun servizio assicurativo e dovrà essere obbligatoriamente presentata alle manifestazioni con la tessera del relativo EPS; le garanzie assicurative per gli infortuni e la responsabilità civile resteranno a carico dell’Ente che ha tesserato l’atleta soggetto o responsabile del sinistro.
Gli atleti sprovvisti della Bike Card non saranno ammessi agli eventi organizzati da FCI, ACSI e UISP.
L’attività UCI – per effetto della convenzione sottoscritta con FCI – verrà garantita solo ai tesserati ACSI e UISP – se qualificati.
Rimane fermo l’intendimento di creare un database unico dei tesserati e di uniformare gli Organi di Giustizia e le relative sanzioni.
Le modalità di attivazione e di acquisto della bike card verranno rese note a breve.
Il Segretario Generale
Maria Cristina Gabriotti
L’accordo raggiunto con Acsi, Uisp e FCI, insomma, prevede una “tessera in più” per chi non facesse parte di questi enti per partecipare alle corse da questi organizzate a patto che gli altri enti aprano le loro manifestazioni ai tesserati FCI, Acsi e Uisp.
Ce n’è abbastanza per prevedere qualche malcontento visto che la “Bike Card” non dà altri benefici (non ha alcuna copertura assicurativa, per dire) se non la possibilità di partecipare alle gare organizzate dal triumvirato FCI, Acsi e Uisp.
Un chiaro richiamo, insomma, ad essere tesserati direttamente con questi salvo pagare una gabella in più che torna molto utile alle casse di una Federazione un po’ troppo in affanno che ci auguriamo che possa tornare presto a essere un faro di promozione ciclistica a tutti i livelli. Tutto sommato questo, di fatto, sarebbe il primo freno alla proliferazione di enti che disperdono le forze di un ciclismo italiano decisamente vitale e con grandi potenzialità. Gli uomini buoni ci sono pure. Ora bisogna dimostrare di saper fare, ma questo lo avevamo già scritto qualche anno fa e il punto è ancora qui.
La Federazione fa un richiamo preciso alla serietà di organizzazione, dove nella FCI ci sono regole di sicurezza ferree che hanno anche un costo per chi organizza e dove gli enti sono più permissivi (quindi convenienti). È un dato di fatto, però, che ci sono ottime manifestazioni, sotto tutti i punti di vista, organizzate al di fuori della Federazione e chi ne voglia stare dentro, spesso, si trovi a sentirsi bastonato da chi dovrebbe difenderlo. Quest’anno abbiamo trovato un organizzatore di ciclostorica che ci diceva di dover individuare un “responsabile dell’antidoping” in una manifestazione che di agonistico non ha nulla, tanto per dirne una. E come questa altre piccole questioni burocratiche che non vengono percepite come valorizzazione.
È da qui che deve partire la Federazione Ciclistica Italiana. Poi anche nel promuovere un movimento di numeri enormi che troppo spesso si sente solo come un bancomat da tassare. Se la Federazione saprà chiudere questi buchi non ci sarà motivo di tesserarsi con altri enti e il problema sarà risolto alla radice. E sarebbe certamente più efficace che mettere gabelle che fanno storcere la bocca.
GR
Bene, non facciamo piu’nulla , dobbiamo sempre ingrassare i soliti fannnnnullnnnoni !!!
io mi pongo una domanda, ma in attesa di delucidazioni precise gli attuali iscritti alla nove colli 2018 (che risultano iscritti per aver versato la quota di iscrizione ma non ancora regolari perchè in attesa della trasmissione della tessera dell’Ente di appartenenza) che non appartengono a tesserati FCI-ACSI e UISP ma ad altro ente di promozione sportiva (es.ASI) potranno partecipare regolarmente oppure è richiesta anche la Bike Card (25 euro) . Mi auguro di no, non lo dico per l’aspetto economico ma per un principio di legittimità in contrasto con la retroattività