Ricordate la rottura del manubrio di Van Der Poel merita qualche appunto in più. Soprattutto dopo aver letto i commenti a corredo di quell’articolo.
Manubri come questo e analoghi li usano e li hanno utilizzati in ogni condizione di gara. E non si rompono. In questo caso, evidentemente, c’è stato un problema, che può essere anche una difettosità del prodotto (statisticamente il pezzo uscito male e sfuggito ai controlli può esserci sempre) ma in genere le cause sono altre: dal montaggio errato (stretto troppo? la rottura proprio in quel punto farebbe pensarlo) a un colpo subito in precedenza e sottovalutato (anche in altra gara).
Non dovrebbe succedere, ma capita. E non va bene certo. Ma qui stiamo parlando di Formula 1, non dell’utilitaria alla quale non si romperà mai una sospensione all’improvviso. La Formula 1 ha altre sollecitazioni, altre caratteristiche, altri pesi e, in generale, altre necessità.
Quel manubrio, con le dovute proporzioni, è Formula 1. È sbagliato, oltre a non avere senso, paragonarlo ad altro. È, appunto, roba da professionisti e dovremmo tenerne conto anche quando, presi dall’entusiasmo, ci lanciamo in acquisti che soddisfano il piacere di avere qualcosa definito “top di gamma pensato per i professionisti”. Come tale dovrebbe essere trattato e mantenuto, con tutto ciò che ne consegue anche dal punto di vista economico. Come sarebbe allo stesso modo nella remota possibilità di poter possedere una Formula 1 per andarci in giro in città.
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Tempo fa avevamo un manubrio “prototipo” monoscocca. Tra le specifiche c’era una raccomandazione “sostituire in caso di caduta”. Non era specificato che tipo di caduta, lasciando intendere una caduta qualsiasi, anche di poco conto.
Parliamo di un prodotto che, al pubblico, ha un prezzo ben superiore a 500 euro che spesso viene montato su biciclette “di serie” normalmente vendute. E non si tratta certo di un prodotto di scarsa qualità: semplicemente, con quel peso e quelle caratteristiche, quello è il tipo di utilizzo. Ma se prende una botta si butta via e si cambia.
Ecco, quando si acquista una bicicletta top di gamma la manutenzione è costosa, in proporzione, come per un’auto da corsa. Inutile fare il paragone con utilitarie varie. Non ha senso.
È una cinesata?
Altro commento piuttosto comune e qui il riferimento non è solo alla rottura di Van der Poel, ma anche all’articolo che abbiamo pubblicato sulle ruote contraffatte di Mavic e i relativi risultati dei test fatti in azienda. Certo, sono test di parte, ma difficile immaginare che abbiano barato così tanto sulla robustezza. Tanto più su modelli contraffatti in maniera anche pacchiana.
Ma l’appunto è soprattutto un altro: il riferimento alla produzione orientale.
Ecco: ne abbiamo parlato già ma vale la pena ripeterlo. Dall’Oriente (non solo dalla Cina) arrivano ottimi prodotti. Tante fabbriche hanno la produzione lì ma non per questo si tratta di materiali scadenti o di dubbia qualità, anzi.
C’è anche materiale “no brand”, senza marchio, che viene regolarmente importato e venduto secondo le leggi in vigore in Italia, o meglio: in Europa. Quindi ha superato i test necessari per essere immesso sul mercato.
Poi ci sono diverse fasce di prodotto, dal top di gamma al più scarso. E infine i prodotti contraffatti: quelli dove, vista pure l’illegalità della cosa, si bada a massimizzare il risultato economico: quindi controlli al minimo, materiale non selezionato e così via. Ecco perché è obiettivamente pericoloso affidarsi a prodotti contraffatti, i test, anche di terze parti, parlano chiaro.
Ancora dubbi?
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Si tratta di una bici di serie venduta ad un vasto pubblico che le usa regolarmente su strada, il paragone con la F1 è completamente fuori luogo.
Secondo questo ragionamento i cicloturisti non dovrebbero più comprare bici top di gamma, saranno contente le case produttrici……………..
Certo che è un paragone esagerato, ma serve a rendere l’idea: i materiali top di gamma non sono per un utilizzo comune.
……….i materiali top di gamma vanno montati smontati e usati a regola d’arte,io tra negozianti meccanici e meccanici fai da te vedo in giro troppi martelli(e neanche di teflon) e pochi estrattori e chiavi dinamometriche.