BERINGEN (BEL) – L’inaugurazione della galleria del vento, avvenuta due settimane fa, è solo l’ultima delle novità della Flaanders Bike Valley, il polo tecnologico voluto da Ridley, Bioracer, Lazer, Flanders Make, Voxdale, Bert Celis e Marc Hufkens che furono i primi sette fondatori del progetto.
Un progetto che mette al centro lo studio dell’aerodinamica ma diventa anche un incubatore di idee per giovani aziende che qui possono trovare un supporto valido e un contatto diretto con le grandi aziende. Progetto moderno e futurista perché si sviluppa tenendo nella sua orbita il turismo e la mobilità, non solo lo sport e le federazioni (lo studio dell’aerodinamica si allarga direttamente anche ad altri sport) e coinvolge la bicicletta in tutti i suoi aspetti.
«In questa zona si trovano a breve distanza tutte le diverse esperienze del ciclismo – ci ha spiegato Marc Hufkens – dalla bicicletta da corsa alla mountain bike nei suoi diversi aspetti, alla bmx, fino alla pista».
La galleria del vento
È il fiore all’occhiello di tutto il progetto, c’è ancora l’odore del cemento fresco intorno perché l’edificio che la ospita è ancora alle rifiniture finali.
Si tratta di una galleria del vento a bassa velocità e con circuito aperto. Non è prevista una canalizzazione, infatti, ma le quattro ventole che si trovano nella parte posteriore della camera di esame creano una depressione interna che sfrutta il restringimento del tunnel per aumentare la velocità. Nella parte più ampia l’aria viene risucchiata all’interno e resa uniforme da una fitta rete metallica che ha proprio il compito di eliminare le turbolenze così che il vento arrivi con la massima uniformità sul soggetto da studiare. Nell’ambiente circostante lo spostamento d’aria percepibile può essere al massimo di venti chilometri orari, mentre all’interno della galleria può raggiungere un massimo di 108 chilometri orari.
Nelle analisi con i fluidi è più che sufficiente e per le misurazioni di precisione viene utilizzata una speciale telecamera che, grazie ad un’illuminazione laser, è in grado di osservare con precisione il movimento delle particelle che poi il software della sala di controllo elabora e analizza restituendo un modello molto preciso del comportamento dell’aria attorno al soggetto di studio.
Perché questo possa avvenire, però, non può essere all’interno della galleria del vento alcun soggetto umano perché il laser di scansione può risultare nocivo. Per ovviare al problema viene utilizzato un modello 3D che riproduce esattamente il modello da misurare. Tramite uno scanner tridimensionale è possibile realizzare, attraverso la stampa 3D, una copia esatta del modello. Quello che vedete in queste foto, ad esempio, è il modello di Tony Martin, in posizione sulla bici da cronometro, realizzato per studiare il body aerodinamico da far realizzare al BioRacer.
La base di appoggio del modello da misurare può essere fatta ruotare per poter misurare anche il comportamento del soggetto al vento laterale. Il sistema di misurazione può variare a seconda del modello da analizzare, per questo nella parte sottostante della struttura è presente un’apertura che facilita l’accesso agli strumenti di misurazione che possono così essere facilmente sostituiti con quelli necessari al momento.
Informazioni ulteriori: www.flandersbikevalley.be/windtunnel
Redazione Cyclinside, 16 apr 2016