di Massimo Giacopuzzi
Abbiamo avuto in prova i Rally RS200 per qualche mese, i nuovi pedali di Garmin dotati di un doppio sensore di potenza.
Si tratta dell’evoluzione della linea Vector già presente sul mercato ormai da anni, che viene con questo nuovo modello ulteriormente sviluppata, arricchita e migliorata sotto molti punti di vista.
Rispetto appunto ai “pensionati” Vector vengono mantenuti alcuni capisaldi del prodotto come ad esempio l’inserimento di tutta la parte elettronica all’interno del perno in acciaio del pedale senza bisogno di sensori esterni e viene mantenuta anche l’alimentazione tramite una batteria sostituibile ma non ricaricabile (di cui però viene cambiato il tipo passando ora ad una batteria del tipo CR1/3N per risolvere alcuni inconvenienti riscontrati in passato).
Non spaventi assolutamente il fatto di non poter ricaricare in autonomia la batteria ma di dover eseguire un’operazione per il cambio: durante il nostro test abbiamo cambiato le batterie, al primissimo segnale di carica bassa, dopo circa 100 ore (senza necessità di ritarare il pedale dopo la sostituzione). L’operazione avviene in tutta calma in 10 minuti al massimo con il semplice utilizzo di una brugola ed un po’ di attenzione. In particolare dovremo stare attenti al perfetto aggancio del tappo a filetto (per non compromettere appunto la filettatura) ed al corretto posizionamento in sede della guarnizione di protezione per gli agenti esterni: tutte cose ovvie e scontate ma meglio andare con calma e fare un lavoro pulito e preciso. Anzi, consigliamo di eseguire l’operazione, con pedali puliti e perfettamente asciutti per evitare l’ingresso nel perno di polveri o altri microelementi.
Anche dal punto di vista del costo rimaniamo assolutamente nell’abbordabile in quanto per la coppia di batterie abbiamo speso meno di 15 euro, costo probabilmente anche abbassabile se ci fossimo rivolti a qualche offerta reperibile in rete.
Il punto di forza: l’interazione
I tecnici di Garmin sono assolutamente convinti che la misurazione migliore della potenza in questo tipo di potenziometri a pedale non possa che avvenire attraverso il perno passante perché solo in quel punto la registrazione della forza applicata avviene in maniera diretta, senza distorsioni. Vi sono anche molte altre variabili, come ad esempio la temperatura, che possono entrare in gioco e falsare la misurazione: riuscire ad inserire tutti i sensori all’interno del corpo pedale senza ricorrere a inscatolamenti di altro tipo limita al massimo secondo Garmin, l’interferenza di questi fattori esterni a vantaggio di un miglior risultato finale.
Dal punto di vista progettuale è chiaro che questa scelta comporta il miniaturizzare certe componenti e che questo abbia come riflesso un costo aggiuntivo: è una scelta precisa di Garmin che ha voluto mantenere altissimo lo standard di qualità della misurazione.
Altro elemento non trascurabile sotto questo aspetto è il fatto che integrando completamente tutto nel perno, viene lasciato inalterato il cosiddetto “fattore Q“, tradotto significa che rimane esattamente identica, rispetto a pedali tradizionali, la larghezza che intercorre tra i punti mediani di appoggio dei due piedi al pedale stesso. Altri prodotti di questo tipo sul mercato, adottando soluzioni diverse, allargano inevitabilmente questa distanza imponendo, per i più precisi, un ritocco del proprio posizionamento in sella.
Unboxing
Ma passiamo direttamente all’unboxing: i RallY RS200 vengono venduti nella classica confezione Garmin dove all’interno troviamo oltre a i due pedali, una coppia di tacchette complete di kit di montaggio e due guarnizioni di ricambio per il tappo a vite nel quale è stata incorporata la batteria.
Parliamo di un prodotto che dopo l’acquisto può essere utilizzato in pochissimo tempo: 20 minuti per una corretta installazione sulla bicicletta, un quarto d’ora per l’accoppiamento con il ciclocomputer tramite Bluetooth o Ant + e si è pronti a pedalare con il nuovo dato di potenza. Non è necessaria nessuna calibrazione in quanto i pedali vengono venduti già tarati.
Peso massimo consentito dell’utente è di 105 kg.
A differenza dei pedali di tipo standard che solitamente si montano con l’utilizzo di una brugola, la cui vite che si aziona dalla parte interna della pedivella, i Garmin Rally si applicano con l’utilizzo di una chiave inglese standard da 15 (non inclusa nella confezione). Si tratta di un’operazione assolutamente semplice che non richiede capacità particolari e che potete tranquillamente eseguire da soli a casa, è anzi addirittura più semplice che il classico utilizzo della brugola.
La tecnica
Il peso è di circa 160 grammi per ogni pedale nella versione con doppio sensore; sicuramente non sono numeri da pedale standard ma dobbiamo considerare che all’interno è incorporato il doppio sensore di potenza e che non viene richiesto il montaggio di nessun altro elemento o sensore.
Viene mantenuta la funzione ormai tradizionale di registrazione della forza di chiusura del pedale rispetto alla tacchetta; la classica vite che permette di allentare o rafforzare la chiusura si trova sulla parte semovente del pedale con chiarissime indicazioni di + e -.
Dinamiche di pedalata
Anche i nuovi Rally mantengono dalla linea Vector la misurazione di varie dinamiche della pedalata come ad esempio la “Power Phase“ che indica In quale area della pedalata inizia e termina lo sviluppo della nostra potenza, distinto per ciascuna gamba, dato completato dal picco prestazionale raggiunto durante la pedalata. Si tratta in questo caso di un riscontro sull’efficienza del gesto che solo i più prestazionali di noi avranno modo di apprezzare ed utilizzare: la pedalata Infatti è un gesto difficilmente controllabile da questo punto di vista, nel senso che soltanto con molta concentrazione ed attenzione, magari indoor su un rullo, si riesce a modificare e rendere più efficiente la propria pedalata modificando il modo in cui siamo abituati a spingere. Prendendolo però come dato macro si può apprezzare la differenza di spinta (ed anche di potenza) tra una gamba e l’altra: ciascuno di noi ha una gamba dominante ed una gamba cosiddetta debole.
Questo è un aspetto sul quale magari durante l’inverno tutti possiamo migliorare con degli esercizi specifici sia con l’uso di macchinari da palestra ma anche a corpo libero.
Altra dinamica misurata dai Rally è il “Platform Center Offset” ovvero un riscontro, distinto tra le due gambe, del punto dove viene applicata la maggiore nostra forza durante il gesto della pedalata e la sua distanza dal punto ideale di centro. Anche se può sembrare un dettaglio occorre considerare che basta un semplice cambio di scarpa e quindi di tacchetta non posizionata in maniera assolutamente identica per modificare questo data punto la registrazione quindi potrebbe rivelarsi davvero utilissima per noi per correggere il posizionamento delle tacchette tra le scarpe destra e sinistra, per non parlare di scarpe di tipo diverso o magari di marca diversa. Non parliamo poi di quanto questo dato cambi se confrontiamo la pedalata su una bici da strada e la bici da cronometro/triathlon.
Giudizio finale
Dal punto di vista tecnico ed estetico ci sentiamo di promuovere a pienissimi voti i nuovi Rally per i riscontri ottenuti nel nostro test.
Parliamo di una linea decisamente classica ed elegante che nasconde al suo interno però una tecnologia di altissimo livello.
Costo elevato? Ecco perché
Dal punto di vista commerciale l’obiezione che alcuni pongono è il maggior costo rispetto alla concorrenza: come dicevamo in precedenza alcune scelte tecniche di costruzione comportano costi aggiuntivi ma offrono maggiori garanzie di risultato. Si tratta appunto di scelte ragionate, confermate nel tempo e portate avanti con decisione da Garmin.
A nostro avviso tale deve essere anche la decisione dell’utente che, conscio della tecnologia di cui stiamo parlando, ne accetta il costo.
I nuovi rally RS 200 con doppio sensore sono in vendita con un prezzo di 1.100,00 euro tutto incluso; ne esiste anche una versione sensore singola in vendita ad un costo di 650 euro tutto incluso.
Ulteriori informazioni: https://www.garmin.com/
2 ago 2021 – Riproduzione Riservata – Cyclinside