22 ott 2020 – È notizia proprio di questa mattina di una positività, ancora, al Covid-19 al Giro d’Italia. Nessun corridore stavolta, ma un membro del personale di supporto del Team Astana. La squadra, ovviamente, ha provveduto a isolare la persona in questione applicando i protocolli di legge. Il comunicato, prosegue, parlando di altri 484 test effettuati tra il 20 e il 21 ottobre.
Se andiamo a scavare nei comunicati di RCS ne troviamo diverse di queste notizie. Controlli sanitari con tamponi frequenti e intensificati in questi ultimi giorni che vedono controlli su circa 500 persone per volta, corridori compresi. RCS e il Giro d’Italia hanno preso sul serio, come è giusto che sia, l’allarme Covid-19 e, anche se contano due squadre in meno in corsa, di cui una ritiratasi in maniera quanto meno pretestuosa.
Viene istintivo il paragone con il Tour de France. La corsa francese, non molti giorni fa, è stata chiamata in causa proprio da un corridore ritiratosi con la sua squadra, come esempio di maggiore attenzione alle regole rispetto al Giro d’Italia accusato, a suo dire, di leggerezze.
Ecco, la risposta è proprio in questi controlli continui cui viene sottoposto tutto il personale nella “bolla”. Controlli che parlano di attenzione e serietà da parte degli organizzatori, mentre, proprio al Tour de France gli unici controlli sono avvenuti nei giorni di risposo e poi via fino all’arrivo. E questo mentre la situazione sanitaria stava degenerando proprio Oltralpe. Facile far riuscire le cose così, molto più serio il Giro con un atteggiamento attento a salvaguardare corridori e personale e ben conscio di mettere ogni volta a rischio la prosecuzione della corsa. E certo suona quasi una beffa la modifica della tappa di sabato perché in Francia “non danno il permesso a causa delle chiusure da Covid-19”. Vista la situazione sanitaria in Francia è certamente meglio così, ma per il Giro d’Italia.
Ricordiamoci di questa cosa e dell’atteggiamento degli organizzatori del Tour de France quando parleremo ancora di maggiore portata mediatica della corsa francese. Hanno certamente tanti punti a loro favore – ne abbiamo già parlato – ma, in questo caso – serissimo – il Giro vince a mani basse. E un applauso va fatto anche ai tifosi. Decisamente pochi quelli senza mascherina in Italia. Altrove la situazione era diversa.
Un’ottima risposta anche a chi aveva invocato il “fermiamo tutto” ai primi test positivi.
E scusate se è poco.
Guido P. Rubino