12 ago 2020 – Alla presentazione della nuova top di gamma, Giant ha pensato a tutta una tipologia di prodotto che potesse coprire diversi livelli di mercato. La TCR Advanced SL, la bicicletta già utilizzata e portata alla vittoria dal Team CCC, infatti, è stata sin da subito affiancata dalla versione TCR Advanced PRO. Un doppio progetto che condivide diverse tecnologie e, allo stesso tempo, si differenzia per dare prodotti diversi in grado di adattarsi a diverse necessità di mercato.
Quella che siamo andati a ritirare negli uffici di Giant Italia è la nuovissima TCR Advanced Pro in versione disc. Una bicicletta che assomiglia molto alla sorella maggiore ma si distingue, esteticamente, soprattutto per l’assenza del reggisella integrato, e materialmente per la tipologia di fibra di carbonio adottata. Non cambiano le forme delle varie sezioni votate sempre di più all’aerodinamica.
Il Telaio
La fibra di carbonio viene prodotta direttamente negli stabilimenti Giant. Non è un segreto che questa azienda si fornitrice di materiali anche per altri marchi e la personalizzazione è funzionale al risultato da raggiungere. Il materiale da cui si parte viene lavorato con la resina con una formula ad alta prestazione per far sì di ridurre al minimo la presenza di bollicine di gas all’interno del composito. Questo permette di ridurre la quantità di materiale necessaria e, di conseguenza, i pesi. La parte anteriore del telaio è completamente in monoscocca cui, successivamente, vengono fissati foderi e pendenti posteriori.
In questa versione specifica per freni a disco sono stati aumentati gli spazi per le ruote così da permettere il montaggio di coperture fino a 32 millimetri di sezione (diventano 28 nel caso della versione con freni tradizionali).
La geometria è quella ormai affermata “compact road” con cui Giant ha aperto la strada alle misure predefinite dei telai. Quella della TCR Advanced Pro Disc è proposta in sei taglie e la tabellina geometrica ricalca perfettamente quella della versione SL. Dal punto di vista della guidabilità e della ciclistica, la posizione in sella è la medesima della sorella maggiore e quindi beneficia delle impostazioni elaborate direttamente con i corridori professionisti perché anche loro utilizzano gli stessi sviluppi geometrici e forniscono le indicazioni per lo sviluppo ottimale.
La forma aerodinamica
La novità maggiore della TCR 2021 è proprio nella scelte delle forme delle sezioni del telaio. Da un punto di vista estetico non ci sono forme esagerate, d’altra parte le nuove tendenze sono tutte in questa direzione. E l’aerodinamica è studiata non solo considerando l’origine frontale del vento, ma tenendo conto di vari angoli di imbardata. Al di fuori dei laboratori di prova il vento non è mai in una direzione perfettamente frontale e tenere conto di questo ha aiutato a definire delle forme più efficienti in qualsiasi situazione.
I dettagli sono molto curati.
La nuova bicicletta di Giant non segue la tipologia di massima integrazione. La zona di sterzo è forse tra le più tradizionali – ormai – sul mercato con i fili non integrati, (apprezzeranno i meccanici visto che sono comunque insuperabili per la praticità della manutenzione), ma non mancano i dettagli come la forma voluta per gli spessori dello sterzo che seguono la linea OverDrive 2 del tubo frontale (1 1/2 “inferiore, 1 1/4” superiore) e la scomparsa totale, questo davvero ben integrato, del blocchetto di fissaggio del reggisella. A maggior eleganza la bicicletta è dotata anche di un coperchietto in resina dalla linea filante e che completa la bella estetica del nodo di sella.
Anche i foderi della forcella seguono la logica aerodinamica non accentuata.
Componenti
Il reggisella, che nella versione Pro non è integrato nel telaio, è comunque parte del kit telaio che richiede una forma definita proprio per la linea aerodinamica. Durante il test ne abbiamo apprezzato la facilità di regolazione: la superficie ruvida permette un bloccaggio sicuro senza rischio di stringere troppo il serraggio anche se non si dipone al volo di una chiave dinamometrica, come avviene solitamente quando si è fuori a pedalare, e il riferimento millimetrato aiuta rapidamente nella regolazione dell’altezza ottimale.
In questa versione la bicicletta è montata con gruppo Shimano Ultegra, dotato di un bel plus: il misuratore di potenza di serie pronto per essere accoppiato al proprio ciclocomputer. Decisamente apprezzabile a questo livello di prodotto. Il movimento centrale è di tipologia Press fit, e molti accessori sono firmati pure Giant come nel caso di manubrio e attacco in lega leggera e viteria in titanio e le ruote tubeless.
Le ruote sono delle Giant SLR 1 Disc con cerchio in fibra di carbonio da 42 millimetri di profilo. Sono ruote predisposte per tubeless e Giant le fornisce con la bici con già montata, di serie, una copertura tubeless. La bicicletta che ci è stata fornita aveva montato un copertoncino Giant Gavia Course 1 da 25 millimetri di sezione.
Su strada
Giant, come abbiamo scritto qualche riga più su, ha voluto mantenere per tutte la linea TCR la stessa impostazione geometrica. Si tratta di una scelta conseguente alla volontà di dare a tutti la possibilità di godere delle stesse sensazioni di una bicicletta destinata alle competizioni di alto livello e che richiede qualche chilometri di abitudine se si proviene da un telaio dall’impostazione più “endurance”.
La scelta geometrica si rivela azzeccata per quanto riguarda il comfort in rapporto al tipo di materiali utilizzati. Foderi posteriori e pendenti così sottili permettono un grado di assorbimento delle vibrazioni molto elevato, le gomme tubeless, poi, non richiedono pressioni di gonfiaggio eccessive, così da risultare e la sensazione è di poter fare davvero tanti chilometri senza problemi. Al tempo stesso, proprio per l’impostazione geometrica la bicicletta si presenta molto pronta nei cambi di direzione, va quasi “domata” se si affronta una discesa con curve veloci, ma il divertimento è assicurato.
Nelle tabelle geometriche di Giant vengono anche fornite indicazioni piuttosto chiare per trovare la misura corretta in base alla propria altezza. Si tratta comunque di un riferimento da valutare assieme al proprio negoziante, ma rende l’idea di come si possa scegliere l’impostazione in sella in base alla taglia del telaio. È una cosa che spesso fanno anche i corridori professionisti. Molti tendono a scegliere il telaio più compatto, recuperando poi con gli accessori la posizione in sella, ma allo stesso tempo si può preferire una misura leggermente più confortevole per sfruttare un’impostazione differente.
Conclusioni
Giant non vuole pensare al peso delle proprie biciclette perché si tratta di un valore che dipende da diversi fattori: principalmente la misura del telaio. La nostra taglia M, così come la vedete in queste fotografie, ha fermato la bilancia a 7,6 chilogrammi (senza pedali). È perfettamente in linea con la tipologia di prodotto e la fornitura di serie della componentistica. È vero pure che una bicicletta del genere si presta ad un alleggerimento notevole semplicemente pensando, magari dopo il primo acquisto, di regalarsi delle ruote un po’ più leggere così come qualche accessorio meno pesante. Tutto sommato il peso non è eccessivo se rapportato a una bicicletta di questo livello.
Il prezzo, poi, è decisamente interessante. Con il gruppo Shimano Ultegra meccanico, i freni a disco idraulici, il costo totale è di 3.899,00 euro.
Generalmente su questa fascia di prezzo di ragiona per un livello di prodotto “perfetto per chi vuole iniziare bene”. Ma questa bicicletta, già così come la vedete, è decisamente di più.
Ulteriori informazioni: https://www.giant-bicycles.com
Redazione Cyclinside