di Maurizio Coccia
Se voleste acquistare una Giant d’altissima gamma e foste alti 172 centimetri il produttore in oggetto avrebbe pochi dubbi: serve una misura M, almeno a giudicare da quel che suggerisce la tabella di riferimento consultabile on-line.
Lui no: «Lui ha scelto addirittura una taglia XS» ci suggerisce il meccanico che lo segue da più stagioni, che conosce quasi a memoria le sue misure visto che questo inglese che è tra i migliori grimpeur al mondo lo serve da un bel pezzo.
Il meccanico di cui parliamo è Fausto Oppici, mentre il corridore in oggetto è un certo Simon Yates, “faro” del Team BikeExchange-Jayco, compagine del professionismo World Tour che in questo 2022 è salita in sella a biciclette Giant.
La TCR Advanced SL è il modello preferito dagli scalatori come Yates o dai rider leggeri del team, ma a disposizione dei ragazzi in maglia celeste c’è anche la aerobike chiamata Propel, più gettonata dai passisti e dagli sprinter.
La “TCR” di Yates? Ve la spieghiamo nel dettaglio nel video fatto nel corso del Giro d’Italia #105, ma è sufficiente anche questa foto per capire come la posizione in sella del corridore britannico sia davvero particolare, unica nel suo genere, la stessa che genera uno stile di pedalata riconoscibile al colpo d’occhio, con una spinta sui pedali “scalciata” e una presa sulla consolle di guida che protende tutto il corpo in avanti.
Il fatto è che per ricercare quella fatidica rigidità, per migliorare la prontezza allo scatto e per avere sotto al sedere un telaio reattivo ai suoi impulsi muscolari, il fatto è che per ottenere tutto questo Yates ha estremizzato quella tendenza diffusa nel ciclismo professionistico attuale che porta a sottodimensionare i volumi del telaio.
Perché in fondo, a riportare l’assetto e la triangolazione dei punti di appoggio ad una configurazione biomeccanicamente corretta ci pensano i componenti – attacco manubrio e sella primi tra tutti – che però non possono che essere anche questi settati in modo un po’ bizzarro rispetto a quel che le teorie (continuamente in discussione e mai uguali le une con le altre) di biomeccanica recitano.
Il risultato concreto di questa complessa teoria è appunto la bici di Simon Yates, lei e il suo attacco manubrio da 140 mm, lei a la sua sella tutta avanzata sul reggisella.
A livello tecnico questa efficace macchina da gara di produzione Giant utilizza il meglio del carbonio in possesso del marchio taiwanese, e lo configura con una soluzione che è ormai una rarità nel mondo delle bici da corsa d’alta gamma: il reggisella integrato, proprio questo sì, questo che è soluzione migliore per avere leggerezza complessiva e per sfruttare al massimo le qualità del composito, ma che allo stesso tempo è stato abbandonato da tanti costruttori semplicemente perché poco appetibile in termini commerciali (un reggisella integrato sei obbligato a tagliarlo a misura, e a quel punto quel telaio potrai utilizzarlo fondamentalmente solo tu, e sarà difficile da rivendere).
I componenti della bicicletta di Yates? Anche qui c’è un “trionfo” di Giant, con le ruote e le coperture con sistema tubeless prodotte dal marchio proprietario chiamato Cadex e con la sella Giant, quest’ultima modellata con un foam realizzato su specifica per lo scalatore britannico e di conseguenza non sul mercato.
A completare la Giant dell’inglese c’è poi il nuovo reparto trasmissione Shimano Dura-Ace R9200 quasi al completo; quasi, sì, perché di questi tempi può “tranquillamente” accadere che persino un big team del professionismo come la BikeExchange non riceva componentistica a sufficienza dalle aziende fornitrici, in questo caso con la guarnitura che è ancora quella “vecchia”, a 11 velocità.
Ma attenzione, nella fattispecie Shimano non è sponsor diretto del team, ma più precisamente è fornitore di Giant: per questo è comprensibile che in un’era di penuria della componentistica come quella che stiamo vivendo possano verificarsi intoppi di questo genere anche nei big team di ambito World Tour.
Ulteriori informazioni: https://www.giant-bicycles.com/global
18 mag 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside