Il circuito di Roma, final del Giro d’Italia 2023 aveva fatto parecchio discutere nel 2018, quando la corsa rosa finì nella capitale e i corridori chiesero la neutralizzazione della tappa a causa delle buche pericolose presenti sul percorso.
In realtà, pur con un fondo stradale imperfetto, la situazione non era apparsa così complicata. Probabilmente (voci dal gruppo, in seguito, confermarono) c’era più preoccupazione per un circuito che era tutt’altro che una passerella finale da corridori in parata prima dell’ultimo applauso. Il circuito romano di quella tappa era decisamente nervoso, tra curve secche e piccoli strappi. Roba da prendere 50 metri di vantaggio e non farsi vedere più dal gruppo. Roba da avere serie difficoltà a mantenere il gruppo compatto come ci si sarebbe aspettati. Meglio fermare tutto allora, lasciare la lotta per la vittoria di tappa a chi voleva giocarsela ma non rischiare nulla per la classifica generale (c’era Froome in maglia rosa).
Quest’anno stesso problema?
In realtà le cose stanno diversamente per tanti motivi. Intanto il circuito, che inizialmente era stato presentato identico all’edizione 2018, è stato rivisto e allargato. Non più quel percorso corto e nervoso ma un circuito dal respiro più largo, con viali ampi e pedalabili e meno frenate e scatti da fare. È stata anche aggiunto un passaggio verso il mare, arrivando fino a Ostia, così da accumulare chilometri prima dei giri finali, che sono stati, così, ridotti.
E le buche?
Per avere contezza di quanto vi diciamo abbiamo voluto toccare con mano, anzi, con ruota di bicicletta, il percorso dove passerà il giro d’Italia il 28 maggio. Lo abbiamo pedalato assieme a un gruppo di ciclisti romani documentando il fondo strada.
Va detto che non abbiamo potuto percorrere perfettamente il tracciato fornito dall’organizzazione poiché la corsa passerà in tratti con senso di marcia invertito rispetto al traffico della normale giornata romana in cui abbiamo fatto il nostro giro. Ma la situazione, in sostanza, non cambia.
Le buche non ci sono affatto, niente scuse. La parte più complicata, da questo punto di vista, è proprio via dei Fori Imperiali, dove sarà l’arrivo anche quest’anno (e dove si disputò la volata nel 2018) e dove sono presenti i famosi “sampietrini” romani. Che non sono lisci come un biliardo ma che non danno alcun problema a pedalare.
Scommettiamo?
Godiamoci la tappa romana pronti ad applaudire i corridori.