Tre provincie venete, due percorsi (da 80 e 150 chilometri), una passione in comune: il gravel.
Ecco che cos’è Glory Roads.
Nessuna competizione, solo il gusto di pedalare in compagnia e quest’anno anche senza pioggia – lo scorso anno non smise di piovere neanche per un momento.
La partenza da un luogo speciale, la bellissima sede di Elite (avete presente le borracce e i rulli?) a Fontaniva, in provincia di Padova. Quasi in quattrocento al via.
Tutto è iniziato con il buio, già prima delle 7 con registrazione e colazione, che non guasta mai, proprio sotto l’antica fornace restaurata dalla stessa azienda. E per chi ama svegliarsi con calma o per chi arrivava da più lontano, è stato prevista una partenza alla francese fino alle otto e mezza.
E poi, si comincia a pedalare e a vivere quest’esperienza. Due percorsi, emozioni per tutti i gusti. Dalle splendide cittadine medioevali: Marostica, gioiello vicentino conosciuta per la sua piazza degli scacchi e per la sua cinta muraria che incornicia tutto il borgo; Asolo, in provincia di Treviso, che vanta il riconoscimento di bandiera arancione del Touring Club Italiano, in quanto borgo tra i più belli di Italia, ai percorsi naturalistici che attraversano cave e boschi, lontano da auto e rumori, e accompagnano il ciclista lungo il corso del fiume Brenta.
Non è mancato neppure un tocco di avventura esotica, nel tratto finale del percorso lungo, descritto come “vietnamita” dagli organizzatori e confermato dai ciclisti che ci si sono ritrovati dentro. Forse un po’ avventuroso a tratti, qualcuno, più a una bici gravel, lì dentro, avrebbe pensato a una mountain bike. Ma a mettere tutti d’accordo c’era anche la porchetta al ristoro.
Una bella manifestazione che si rinnova già da qualche anno e che promette ancora di crescere tanto. I margini ci sono, il territorio aiuta e… le biciclette gravel pure. Nuove strade che si aprono al ciclismo delle mille sfumature. Gli organizzatori sono partiti già col piede giusto visti anche gli sponsor di tutto rispetto: da Elite a Fi’zi:k, a +Watt, ma anche la Polenta di Cittadella.
E anche un pacco gara ricco che ha fatto sentire i partecipanti, più che a una manifestazione ciclistica, come bambini sotto l’albero di Natale.
Galleria Fotografica
Barbara Trabalzini e Stefano Roman