Da qualche anno il mondo delle ruote da strada vive una divisione netta. Da una parte chi sostiene che i cerchi hookless rappresentino il futuro. Dall’altra chi continua a preferire il classico cerchio con gancio di ritenuta dello pneumatico. Il dibattito sembrava chiuso. Almeno fino a quando ENVE, uno tra i marchi più convinti sostenitori dell’hookless insieme a CADEX e ZIPP tra gli altri, non ha scelto di fare un mezzo passo indietro con le nuove SES 4.5 Pro.
Un piccolo dettaglio tecnico — un “mini-hook”, un accenno di gancio nel bordo del cerchio — è bastato a riaccendere la discussione: ha senso l’hookless su strada?

I professionisti preferiscono l’hooked?
Le ENVE SES 4.5 Pro sono state sviluppate in collaborazione con il team UAE Team Emirates e di Tadej Pogačar. L’obiettivo era creare una ruota aerodinamica, leggera e stabile anche nelle tappe di montagna dei grandi giri a tappe.
Il risultato è un set di ruote dal peso di 1.295 grammi con profili differenziati da 49 millimetri all’anteriore e 55 millimetri al posteriore. Ma la vera novità è rappresentata dal profilo del cerchio. Un mini-hook, una micro-labbratura che migliora la tenuta del tallone e amplia la compatibilità con i pneumatici tubeless.

Hookless: la promessa e i limiti
La tecnologia hookless nasce nel mondo MTB, dove la pressione di gonfiaggio è bassa e la deformazione del copertone aiuta il grip. Applicata alla strada, sembrava un’evoluzione naturale: meno peso, migliore aerodinamica, look pulito. Ma la realtà si è rivelata più complessa.
I limiti principali sono noti:
- compatibilità ridotta a pochi modelli di pneumatici approvati.
- pressioni limitate, generalmente sotto i 5 bar.
- rischio di stallonamento in caso di errore di montaggio o pressione eccessiva.
Per un uso controllato e racing, l’hookless funziona. Ma per l’uso quotidiano da parte dei praticanti – dove non sempre si presta attenzione ai fattori critici quali compatibilità cerchio-gomma e pressione – il margine di rischio aumenta. E come sappiamo, il vero mercato per le aziende del settore ciclo è quello dei praticanti, ed in quella direzione sembra andare ENVE.

ENVE e il ritorno (parziale) al gancio
Con la SES 4.5 Pro, infatti, ENVE introduce un cerchio ibrido con mini-hook. Non è un ritorno al passato, ma un gesto tecnico preciso: ritrovare equilibrio tra performance e sicurezza.
Questo profilo consente pressioni più alte (fino a 100 psi), compatibilità con uno spettro più ampio di coperture e una migliore tenuta del tallone in curva. Il tutto mantenendo i vantaggi aerodinamici tipici dell’hookless.
L’azienda parla di “evoluzione della filosofia SES”, ma il messaggio sembra chiaro: anche per un marchio simbolo della leggerezza estrema, la sicurezza resta parte della performance.

Il futuro dei cerchi hookless
Il tema è attuale. Infatti, negli ultimi mesi, tra aggiornamenti ETRTO, restrizioni UCI e casi di stallonamento, l’hookless ha sollevato qualche perplessità tra i praticanti.
Il passo di ENVE apre la porta a una possibile “fase 2” per i cerchi hookless. È plausibile che il mercato si polarizzerà in base all’utilizzo:
- Hookless puri per la performance in gara e il tubeless racing.
- Mini-hook o gancio tradizionale per chi cerca sicurezza senza tolleranze troppo strette, comfort e compatibilità universale.
La vera sfida non sarà scegliere una fazione, ma armonizzare ruote, gomme e pressioni in modo più coordinato. In questa direzione si segnala la collaborazione tra ZIPP e Goodyear che ha portato allo sviluppo di pneumatici specifici per i cerchi realizzati dalla casa americana.
E forse è proprio questo il segno della maturità tecnologica. Capire quando e come un concetto deve evolversi, integrarsi e non estremizzarsi. Da serie di componenti che si limitano ad interagiscono a piattaforma integrata vera e propria.
































