Il cerchio è il concetto stesso di ruota. E’ il cerchio che dà, più di ogni altro componente il carattere alla ruota. Del cerchio importano le dimensioni intese come altezza del cerchio e diametro. I materiali utilizzati per la realizzazione dei cerchi sono nella quasi totalità leghe di alluminio. Qualche tentativo è stato fatto anche con il titanio ma i risultati non sono stati soddisfacenti in termini di pesi, l’alluminio si è rivelato più efficace (anche in termini di costi). Ultimamente si sta affermando il carbonio. Si tratta, certo, di produzioni particolari, ma le caratteristiche di questo materiale si possono rivelare vincenti in diverse occasioni.
L’altezza del cerchio
Basso, medio o alto profilo: sono queste le possibilità che vi troverete di fronte osservando una bicicletta. Si fa riferimento all’altezza del cerchio guardandolo di profilo appunto.
Basso profilo:
È la misura classica. Il cerchio ha un’altezza di un paio di centimetri. I cerchi di questo tipo sono molto leggeri ed anche elastici visto che la forma permette loro di assorbire le vibrazioni. Ovviamente sono anche meno robusti e tendono a deformarsi facilmente e, in caso si utilizzino su strade accidentate, sarà necessario intervenire sulla tensione dei raggi per riequilibrare la ruota.
Alto profilo:
Negli anni novanta c’è stata l’invasione dei cerchi ad alto profilo. L’altezza è sui 5-6 centimetri ed erano apparsi come una valida alternativa alle ruote lenticolari che risentivano troppo del vento laterale.
L’aerodinamica di questi cerchi è elevatissima ed anche la rigidità visto che l’alto spessore dà alla ruota una notevole robustezza. Con cerchi di questo tipo il peso della ruota, ovviamente, aumenta, ma per questo motivo viene utilizzata anche la fibra di carbonio. La rigidità permette inoltre di ridurre drasticamente il numero dei raggi. Per contro cerchi di questo tipo causano una trasmissione notevole delle vibrazioni verso il telaio della bici e quindi verso il ciclista e la bici ne può risultare piuttosto scomoda. La rigidità, inoltre, fa sì che la ruota non assecondi l’impostazione della curva dando sensazioni di guida differenti. Si veda in proposito quanto già detto nella pagina di apertura del Reparto Ruote.
Medio profilo:
Dopo aver sperimentato i due estremi si è arrivati alla via di mezzo. I cerchi a medio profilo hanno una misura che si aggira sui 3-4 centimetri e rappresentano un buon compromesso tra rigidità, comodità ed anche aerodinamica. Non eccellono in leggerezza e neppure in rigidità, tuttavia sono sufficientemente stabili da resistere anche a qualche buca di troppo. E’ per questi motivi che stanno diventando sempre più lo standard di riferimento.
>>> Vantaggi e svantaggi dei cerchi ad alto profilo
Diametro del cerchio
Questa misura viene misurata in pollici. Su una normale bicicletta da corsa il valore è di 28″, ma è possibile trovare anche biciclette con dimensioni differenti di ruote. Ruote da 26″ o addirittura da 24″ sono destinate a biciclette da bambino ma non solo. In diverse occasioni anche ciclisti adulti possono trovare vantaggiose ruote più piccole. I cerchi di diametro ridotto hanno una massa inferiore per cui possono risultare utili in determinate competizioni in cui è necessario avere una resistenza inerziale più bassa possibile.
Il regolamento dell’Uci ha vietato biciclette con ruote di dimensione differente tra anteriore e posteriore. Su pista, ad esempio, l’utilizzo di ruote più piccole per l’anteriore era vantaggioso nelle competizioni a squadre poiché permetteva agli atleti di essere più vicini e sfruttare meglio l’effetto scia.
Ruote più piccole, infine, possono essere anche una valida soluzione per atleti di dimensioni ridotte. La loro diffusione è infatti maggiore tra le donne poiché permettono di costruire biciclette più proporzionate (e più belle da vedere) ma anche una migliore gestione degli angoli. In una bicicletta piccola, inoltre, l’utilizzo di ruote da 28″ aumenta il rischio che la punta del piede possa toccare la ruota anteriore quando si gira il manubrio.
Il limite però è proprio nella diffusione. Nelle competizioni avere ruote intercambiabili con gli altri corridori permette un’assistenza tecnica più veloce. Nel passato corridori che hanno utilizzato ruote da 26″ durante le gare si sono trovati penalizzati in caso di forature poiché ad avere ruote adeguate alla loro bicicletta era solo l’ammiraglia della propria squadra.
Piste frenanti
Sono le zone su cui insistono i pattini dei freni. Le piste frenanti subiscono una lavorazione particolare per fare sì che si possa sviluppare il massimo dell’attrito senza però provocare consumi precoci delle parti. Operazioni di finitura come la diamantatura servono proprio a garantire la massima regolarità della superficie frenante. Le case produttrici di cerchi sono tuttavia alla costante ricerca di soluzioni che possano migliorare l’efficienza della frenata.
Soluzioni disco
Con l’arrivo dei freni a disco si è risolto un problema importante per le ruote in fibra di carbonio: far convivere la pista frenante con il composito. Un vantaggio non da poco poiché i risultati raggiunti, anche se di ottima qualità, sono sempre stati un compromesso. Togliendo al cerchio il compito di essere parte del sistema frenante, il sistema può essere ottimizzato molto meglio.