Cambiano le biciclette ma anche le posizioni in sella. Nuove concezioni, telai diversi, accessori a disposizione e, ci avete fatto caso? I corridori utilizzano sempre meno la presa bassa del manubrio.
Anche nelle situazioni in cui normalmente si cerca la posizione più aerodinamica.
Complici anche le leve di comando sempre più ergonomiche che permettono di appoggiare un’ampia superficie della mano e parte del polso. Ma è solo questo?
Ne abbiamo parlato con Luca Bartoli, fondatore di Ergoview ed esperto di fisiologia e di posizionamento in sella.
«Mi sembra ci siano diversi motivi che portano i corridori ad avere una posizione delle mani spesso in presa alta – ci ha detto – e molto dipende anche dalla misura del telaio e dalla posizione del manubrio che i corridori si trovano ad avere. Ma anche dalla posizione delle leve comando, sempre più ergonomiche, che favoriscono un appoggio naturale e vengono montate per tenere i polsi in posizione più comoda».
Sostanzialmente sono tre i punti individuati da Bartoli a spiegare la preferenza dell’appoggio alto dei corridori:
- I nuovi telai hanno un attacco spesso integrato nel tubo orizzontale, le bici sono più piccole e pure per i pro arrivare all’impugnatura bassa diventa più faticoso di una volta, quindi è più comodo stare su. È aumentato in molti casi lo scarto sella-manubrio e la posizione ne è un naturale adattamento.
- C’è un discorso anche di ergonomia delle leve del cambio. Con le forme moderne è oggettivamente più difficile cambiare dalla presa bassa, molto più comodo sa sopra. Per agire su cambio e deragliatore si deve girare il polso quando l’appoggio è nella parte inferiore del manubrio.
- Se si mettono le mani sulle leve dei freni e si sta con le braccia tese si è rilassati perché il polso è allineato col braccio. Se si piega il gomito, il polso sarebbe ruotato verso l’esterno perché i gomiti sono più larghi e la differenza di larghezza è compensata dall’avambraccio. Com quell’angolazione lì il polso si deve dorsiflettere con la leva montata dritta. Problema che si risolve ruotando la leva verso l’interno.
Le leve, poi, consentono un’impugnatura sempre più comoda su cui si si appoggia con naturalezza da quando non ci sono più i cavi esterni. Ovviamente si tratta di un’evoluzione alle proposte dei produttori di componenti abbinata alle scelte telaistiche dei pro’.
Nuovi manubri?
Quale potrebbe essere l’evoluzione? Bartoli si aspetta un’evoluzione importante delle curve manubrio che potrebbero diventare completamente diverse rispetto a quelle cui siamo abituati: «Si utilizzano ancora forme derivate da tubi piegati, che una volta non avevano alternative. I materiali moderni permettono di fare forme personalizzate e molto più adatte alla posizione in bicicletta da corsa».
Ci sono già diverse soluzioni in questo senso adottate soprattutto in pista. Le immagini riguardano dei prodotti fatti da Toot Engineering sfruttando le possibilità dei metalli in stampa 3D, ma forme diverse e sempre più costruite su misura per i corridori sono realizzate anche in materiale composito.