Capita ciclicamente: un media autorevole parla di ciclismo e associa nel discorso la parola “impotenza”. E’ il momento in cui anche i ciclisti più sicuri, leggendo parere di medici illustri, sono assaliti da qualche dubbio. Ma farà male andare in bicicletta?
Rispondere con un sì e con un no è difficile.
Dipende.
Diverse aziende produttrici di selle hanno realizzato test in questo senso. I risultati, almeno a sentire i loro pareri, sono rassicuranti. Ovvio, verrebbe da pensare.
In effetti, studi di diverse origini sono piuttosto concordi nel dire che il ciclismo non fa male, il pericolo può esserci nel caso di patologie già presenti, in quel caso occorre certamente valutare la situazione con l’aiuto di un medico. Tuttavia, in soggetti sani, non si sono riscontrati problemi al di fuori della media della popolazione maschile.
In questo senso, vale la pena ricordare, vanno considerati i ciclisti professionisti. Le ore trascorse in sella da chi fa sport per professione metterebbero in evidenza eventuali problemi, ma anche tra i corridori l’insorgere di patologie non è diverso da altri soggetti che non pedalano.
Va ricordato, ancora, che una certa incidenza di ipertrofia prostatica negli uomini al di sopra dei quarant’anni è cosa normale, ma non significa certo che si sta andando incontro a rischi di qualche genere.
Piuttosto è importante l’appoggio sulla sella
La percentuale maggiore di peso va a concentrarsi sulle ossa ischiatiche, le due “punte” che appoggiano sulla sella ammortizzate dalle natiche.
La distanza tra queste due ossa varia da un soggetto all’altro. Mediamente negli uomini la distanza è inferiore diqualche centimetro rispetto alle donne, motivo per cui le selle da uomo e da donna si differenziano nella larghezza posteriore.
Non si tratta di una regola ferrea però tanto che ci sono casi di corridori maschi che hanno utilizzato selle progettate per le donne.
Nella distanza tra le ossa ischiatiche si gioca tutta la comodità di una sella. È importante che l’appoggio e la distribuzione del peso siano uniformi. Selle troppo strette rischiano di affondare troppo nei tessuti molli provocando lo schiacciamento delle parti delicate. Al contrario, una sella troppo larga provoca scomodità al ciclista che tenderà, istintivamente, a spostarsi in avanti modificando però l’angolo di spinta sui pedali.
È proprio per questo motivo che non si può stabilire una sella migliore in assoluto sebbene gli ultimi modelli abbiano una notevole capacità di adattamento al ciclista.
Un peso ben distribuito, insomma, permette il massimo della comodità e non provoca picchi di pressione anomali.
Quel torpore fastidioso
A volte può capitare di sentire un fastidioso intorpidimento all’apparato genitale. Succede solitamente quando si percorre qualche tratto a tutta schiacciando il busto verso il tubo superiore e quindi ruotando il bacino in avanti.
La sensazione è provocata da uno schiacciamento del nervo pudendo e dell’arteria che scorre nella parte di appoggio. Il fenomeno non deve certo preoccupare e il fastidio passa appena si modifica la posizione permettendo al sangue di tornare a circolare regolarmente.
Diverso se l’intorpidimento capita sistematicamente e anche quando si pedala tranquillamente. Una sensazione di questo tipo segnala che la sella è evidentemente posizionata male. Può essere utile allora provare ad abbassare la punta di qualche milimetro e valutare la situazione.
Quella sella così sottile
Una sella sottile, e poco ammortizzata appare ai profani come una fonte sicura di problemi. In realtà non è così: è fatta apposta per favorire il comfort del determinato tipo di bicicletta su cui è montata e i ciclisti non sono masochisti (anche se la fatica che si fa in bicicletta qualche dubbio potrebbe farlo venire, ma tranquilli, non per la sella).
Le selle sottili sono per le biciclette destinate alla prestazione, dove il corpo è spostato molto in avanti alla ricerca dell’aerodinamica. Quindi anche il peso incide meno sulla sella perché distribuito anche sulle braccia (anche se sulla sella rimarrà sempre la percentuale maggiore, quando si pedala seduti). È importante allora che la sella sia in grado di supportare il bacino del ciclista anche quando questo ruota in avanti (ecco perché le selle per l’agonismo sono mediamente più lunghe rispetto a quelle delle bici da passeggio) e, al contempo, devono lasciare libere le gambe di muoversi al meglio.
Nessuna scomodità quindi.
Imbottita è meglio?
Dipende. Sulle selle da prestazione troppa imbottitura non serve e, anzi, potrebbe creare problemi di movimento, provocando sfregamenti. Maggiore imbottitura è riservata per le selle destinate a biciclette da città o in tutti quei modelli dove la posizione del busto è più eretta e incide maggiormente proprio sulla sella.
Ciao! leggo sempre i vostri articoli e dopo questo articolo vorrei porvi una domanda che riguarda un mio problema che in 3 anni non sono riuscito a risolvere! mi vengono delle cisti nella zona tra l’inguine e il gluteo (diciamo vicino all’appoggio delle ossa ischiatiche quando si sta seduti in sella!) ho cambiato 5 selle, creme soprasella, pantaloncini assos ed altri marchi blasonati, biomeccanici, igiene quasi da sala operatoria! insomma non riesco a trovare un rimedio! avete qualche esperienza passata, qualche rimedio da suggerirmi di provare?Grazie mille in anticipo
jacopo
Anch’io Jacopo ho i tuoi stessi problemi! Percorro circa 300-350 km a settimana e soprattutto quando faccio uscite ravvicinate non riesco proprio a stare seduto. Volevo sapere se nel frattempo hai risolto!