4 feb 2017 – Le donne prima, poi tocca agli uomini in una delle corse più affascinanti del calendario internazionale. Il mondo del ciclismo oggi fa centro a Siena, per le Strade Bianche. Corsa che ha il suo spessore per un percorso unico con i suoi 62 chilometri di strade sterrate divisi in undici settori che i corridori dovranno affrontare con salite e discese prima di arrivare al traguardo, ostico, di piazza del Campo, a Siena, dopo essere partiti dalla fortezza Medicea ed essere passati per il Chianti e la val D’Orcia. La salita più impegnativa sarà quella di Montalcino, ma lontana dal traguardo. Più importante, allora, il tratto del Monte Sante Marie, intitolato ieri a Fabian Cancellara, vincitore dell’ultima edizione della corsa senese.
Tempo che promette di essere… eroico. E per una volta i corridori non avranno a lamentarsene troppo che qui la pioggia sta come il fango alla Roubaix.
Sì, perché quando si parla di classica si identifica una corsa che ha un che di speciale e di unico. Ogni classica, se ci pensate, ha la sua caratteristica che la rende unica: i muri del Fiandre, il pavé – manco a dirlo – della Roubaix, e gli sterrati dell’Eroica, pardon, delle Strade Bianche. Che sì, ha pure l’unicità di discendere direttamente da una manifestazione cicloturistica, un fatto unico al mondo e che, tanto per esser miopi di cultura, si pensa bene di ignorare origine e meriti. L’assenza assoluta e sistematica della parola “eroica” e di qualsiasi riamando ad essa, è uno schiaffo che gli organizzatori si sono dati da soli.
La forza di una corsa sono le sue tradizioni e il suo territorio. E su questo non si discute. Le fotografie diffuse sui social dagli operatori della gara parlano chiaro. Guardate cos’ha pubblicato, ieri, Dario Acquaroli, sul suo profilo Facebook. Acquaroli (ex campione mondiale di mountain bike) è il pilota della prima ammiraglia neutrale di Vittoria, al seguito della corsa. Il suo “post” rende bene l’idea del legame tra un evento e un territorio che cresce sempre più in visibilità:
Quelle dell’ultima foto, ovviamente, non sono le pastiglie dei freni.
E sì, ci sono anche quelli come argomento odierno e la foto delle ruote di ricambio in ammiraglia neutra parlano chiaro: corsa da freni a disco, con buona pace delle polemiche.
A proposito di tecnica, poi, sappiamo pure che molto probabilmente anche Vincenzo Nibali correrà con una novità assoluta in corsa (su strada): il reggisella regolabile. Nelle discese sterrate e scivolose dei tratti in sterrato potrebbe fare la differenza. Abbassare di qualche millimetro la sella dà maggiore padronanza del mezzo. E se a Nibali date pure questo piccolo vantaggio, già forte com’è in discesa, il divertimento è assicurato.
Poi ci sarà da vedere le dimensioni delle gomme. I tubolari e i copertoni da 25 millimetri di sezione sembrano scontati, ma qualcuno potrebbe osare anche i 28 se ci fosse molto fango e il vantaggio ci sarebbe.
>>> Gomme larghe e scorrevolezza
Intanto, in attesa della corsa dei pro’ in diretta, godiamoci le foto della prima parte della giornata in diretta – o quasi – dal senese con alcune fasi della gara femminile e il via di quella maschile.
>>> Il reggisella regolabile di Nibali
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Redazione Cyclinside