15 ago 2020 – Bergamo al via, nel ricordo e nella speranza. Per il Lombardia 2020 ci sono tanti significati. Compreso quello di un corridore che esordisce in una grande classica e già parte da favorito: Remco Evenepoel è il bambino prodigio del ciclismo e a vent’anni appena ha già una squadra come la Deceunink Quick Step al suo servizio. Ma ci vuole anche la fortuna tra gli alleati, che forza e compagni non bastano in tutti i casi.
Il via da Bergamo, ma la corsa si accende per davvero sulla salita del Ghisallo, tanto per rimanere al centro della storia del ciclismo. È qui che vengono ripresi gli undici fuggitivi di giornata, quelli che si sono fatti vedere presi direttamente dalle formazioni Pro Tour, quelle che alle grandi corse partecipano per invito e non per diritto. E va bene così per tutti.
Che poi è proprio la salita del Ghisallo a fare la prima vera selezione col gruppo che si lascia indietro tutte le zavorre e lasciando davanti tutti i migliori. Unica assenza: Fabio Aru.
Ancora di meno rimangono davanti sul Muro di Sormano, con tanto di attacco in discesa di Nibali e del gruppo davanti rimane una fuga. È così violento l’attacco in discesa di Nibali che lo stesso Evenepoel si trova a soffrire.
Il colpo di scena è nelle curve finali della discesa, sul tracciato rimane la bicicletta di Evenepoel che precipita giù dal parapetto lasciando tutti col fiato sospeso per diversi minuti. Ci sono voluti diversi minuti per tirare un sospiro di sollievo. Il volo è stato spaventoso e di circa 5-6 metri.
Passato lo spavento intanto la corsa va avanti. Sul Civiglio l’allungo è di Bennet e Fuglsang finché non rientra anche Vlasov, anche lui dell’Astana (come Fuglsang) con un bel po’ di fatica.
Curioso come Nibali si metta al servizio di Mollema e Ciccone che rimangono da soli a inseguire i primi tre.
L’ultimo giudice di giornata è la salita di San Fermo della Battaglia. È subito George Bennet ha sparare il primo colpo, tanto per staccare Vlasov e lasciare Fugslang da solo. Quest’ultimo, poi, non si tira indietro nel dare il cambio a Bennet in salita senza preoccuparsi troppo di far rientrare i compagno di squadra.
D’altra parte è quello che ne ha di più e la spara a tutta dopo un po’ di scaramucce. Fuglsang è quello che fa lo scatto secco che lascia sui pedali Bennet.
L’arrivo di Fuglsang è solitario e trionfale. Il danese vince con merito il Lombardia del 2020. Al secondo posto si piazza Bennet e al terzo Vlasov.
Ultimo brivido sul percorso per Maximilian Schachmann tirato giù da un’auto incredibilmente sul percorso. Per lui, comunque, un settimo posto.
Redazione Cyclinside