Nella tradizione ciclistica la ruota libera è considerata l’insieme del pacco pignoni e del sistema meccanico che permette di smettere di pedalare mentre la bicicletta prosegue nella sua marcia.
Le cose però si sono modificate in questi ultimi anni. Il pacco pignoni si è separato dalla ruota libera che è andata a far partedirettamente del mozzo posteriore.
Il pacco pignoni adesso è rimasto come componente a sé stante ma ha subito l’evoluzione dell’aumento dei rapporti e della perfezione della cambiata.
La prima è la più evidente. I sistemi di trasmissione si sono affermati verso l’utilizzo di componentistica a dieci e undici velocità. Questo ha comportato un lavoro importante sulle dimensioni dei pignoni che si sono assottigliati per consentire l’alloggiamento dell’ingranaggio in più. I denti
Il loro numero è la misura di un pignone, ovvio. Tuttavia i denti dei pignoni si sono stati adattati per permettere alla bicicletta una cambiata efficace, rapida e senza esitazioni. Se osservate da vicino un pacco pignoni noterete come gli ingranaggi non hanno una forma regolare ma sono dotati di piccoli smussi e lavorazioni atte proprio a favorire la salita della catena. Il disegno adottato dalle ditte costruttrici varia da marca a marca e spesso viene progettato in simbiosi con la forma delle maglie della catena.
I materiali
La ricerca della leggerezza ha eletto il titanio come materiale principe di questo componente. Tuttavia un pacco pignoni tutto in titanio ha un costo elevato. È per questo motivo che i pignoni sono spesso realizzati in acciaio (le leghe possono variare a seconda del livello di mercato del prodotto) oppure sono misti. In quest’ultimo caso (piuttosto diffuso) si hanno i pignoni più piccoli in acciaio e gli ultimi di maggiore dimensione (e quindi più influenti sul peso) in titanio.
Ultimamente si è fatto largo anche l’Ergal. Si tratta di una lega di alluminio 7075 particolarmente leggera. È molto impiegata per la realizzazione di tanti parti della bici proprio per la sua leggerezza tuttavia per i pignoni non è il massimo a causa della bassa durezza del materiale. A contatto con le maglie in acciaio della catena tende infatti a consumarsi prematuramente richiedendo una sostituzione piuttosto frequente dei pignoni maggiormente utilizzati. Non è un segreto questo, tanto che chi realizza pacchi pignoni in questo materiale specifica che si tratta proprio di prodotti particolari destinati a competizione di un certo livello in cui la leggerezza (anche) del pacco pignoni può essere un fattore molto importante. Mediamente un pignone in Ergal non supera i quattromila chilometri.
I distanziali
Sono quei cerchietti che servono a fare da spessore tra un ingranaggio e l’altro. L’avvento dei sistemi indicizzati e il parallelo aumento del numero dei pignoni li ha resi particolarmente importanti. La distanza tra un pignone e l’altro, infatti viene determinata con assoluta precisione pena la totale in affidabilità del cambio. Nel pacco pignoni i distanziali possono essere utilizzati per tutti gli ingranaggi oppure solo per i più piccoli. In alcuni sistemi infatti gli ingranaggi più grandi fanno parte di una struttura unica (due o tre pignoni insieme) per poter risparmiare peso ed evitare flessioni dovute al maggiore diametro.
La dimensione dei distanziali può variare a seconda della posizione in cui si trovano tanto che vengono contrassegnati differentemente a seconda dello spessore e devono essere montati rispettandone l’esatta sequenza.
L’esploso rende bene l’idea della struttura di un pacco pignoni. Nei sistemi moderni con dieci rapporti gli ingranaggi più grandi vengono raggruppati in strutture da 2 – 3 pignoni per avere più rigidità e leggerezza.