Quattro giorni, due progetti europei, oltre 100 chilometri percorsi tra paesaggi unici e visioni condivise. PromoTurismoFVG ha accompagnato giornalisti e operatori del settore lungo un itinerario che ha unito natura, sostenibilità ed enogastronomia.
Il battesimo del Carso
Ad accoglierci è Sistiana, balcone di pietra affacciato sull’Adriatico. Dopo il check-in all’Hotel Eden, veniamo catapultati subito nel cuore dell’identità locale: Osmiza Pipan Klaric, dove il tempo sembra rallentare tra prosciutto crudo, formaggio e vini del Carso serviti in bicchieri spaiati, secondo la più classica tradizione locale. Il pomeriggio si snoda sulle falesie del sentiero Rilke, con il Castello di Duino sullo sfondo e la bora come colonna sonora.
A chiudere la giornata è la presentazione dei progetti Interreg ADRIONCYCLETOUR e KRAS/CARSO II, cooperazione tra territori, sviluppo sostenibile e cicloturismo come motore di inclusione e innovazione.

Lagune, mosaici e memoria
La seconda giornata ci porta da Lignano Sabbiadoro a Marano Lagunare: 40 km pianeggianti lungo la FVG2 – Ciclovia Adriatico-Ionica fra canali, ponti mobili e aironi in volo. Le biciclette scivolano lungo argini sterrati fino al porto di Marano Lagunare, dove ci imbarchiamo per una traversata lenta e ipnotica.
La laguna ci avvolge con la sua luce liquida, e un pranzo in Casone ci regala il gusto della pesca di un tempo quando i casoni erano un punto di appoggio per i pescatori che potevano riamanere più vicini ai luoghi di pesca in un’epoca in cui le barche si muovevano con la sola forza dei muscoli. Dopo un pranzo luculliano, la navetta ci porta fino a Grado, dove riprendiamo le bici per raggiungere Aquileia lungo il tracciato FVG1. La Domus di Tito Macro e la Basilica ci fanno sentire piccoli davanti alla grandiosità di una civiltà che, secoli fa, univa popoli ben oltre i confini.
Il Carso fra sassi, confini e cavalli Lipizzani
Il terzo giorno il percorso comincia a salire un po’, per la gioia di chi come noi, ha un’estrazione ciclistica e un po’ di “sana” sofferenza per i colleghi meno inclini alle fatiche: 40 km tra Sistiana, Prosecco, Opicina e Lipica, località dove nascono i famosi cavalli Lipizzani che scopriamo nascere neri per poi, durante la loro crescita, cambiare la colorazione del loro manto nel bianco per cui sono famosi. Lungo la variante FVG2-B, il Carso si mostra in tutta la sua rudezza, tra strade bianche, doline e vecchi muri a secco.
Per il pranzo ci fermiamo in Slovenia, alla Gostilna Mahorčič di Kozina, dove le molteplici culture che da secoli hanno coabitato in queste terre, si fondono in una cucina di alta classe in cui il cibo diventa un viaggio di scoperta multisensoriale.
Nel pomeriggio visitiamo le Grotte di Škocjan, patrimonio mondiale dell’UNESCO, un abisso carsico che rimescola prospettive e silenzi. La sera ci ritroviamo a Trieste, al Ristorante Ai Fiori, per una cena che è un viaggio enogastronomico lungo la Strada del Vino e i sapori locali.

L’Isonzo: dove terra e mare si incontrano
L’ultima tappa è immersa nel silenzio della Riserva naturale Foce dell’Isonzo – Isola della Cona, dove l’acqua dell’Isonzo si incontra con quella del mare formando un particolare ambiente favorevole agli uccelli migratori che la rendono una delle oasi con maggior biodiversità d’Italia.
Il pranzo al ristorante Al Granaio chiude il cerchio enogastronomico di un tour fatto di sapori autentici ma che non può esimerci dal fare un salto finale al Museo della Cantieristica di Monfalcone, dal quale sono uscite alcune delle più grandi navi da crociera del mondo.
La bici come chiave per un’Europa più vicina
Il Friuli Venezia Giulia si conferma laboratorio d’avanguardia per un turismo lento, sostenibile e intermodale, capace di coinvolgere territori, valorizzare patrimoni e far dialogare culture. I progetti Interreg ADRIONCYCLETOUR e KRAS/CARSO II ne sono un esempio tangibile. Qui, ogni confine geografico diventa un’opportunità narrativa. E ogni pedalata, un’azione di futuro.
Ulteriori informazioni: PromoTurismo FVG







































