Curva, piega o semplicemente manubrio. Sono questi i termini con cui si sente parlare di quel tubo ricurvo che permette l’appoggio delle mani sulla bicicletta ma anche di governarne la direzionalità.
Le curve manubrio possono essere in acciaio, in alluminio oppure in carbonio (in giro c’è anche qualche esempio in titanio) e si differenziano per pesi, forme e geometrie.
Le forme della curva
Vi sarà capitato di sentire parlare di manubrio a cassetta o da pista o curva italiano o belga… facciamo chiarezza.
Linea squadrata
La curva a cassetta o belga o “alla Merckx” è un manubrio con la parte superiore piuttosto dritta e la curvatura secca alle estremità. La parte dove vengono fissate le leve dei freni è regolarmente arrotondata.
Linea morbida
La forma italiana è detta anche “alla Gimondi”, già, era proprio il rivale di Merckx ad utilizzarla e diventarne una bandiera.
È caratterizzato da una forma più curvilinea, la parte superiore inizia a degradare verso il basso già a pochi centimetri dall’attacco manubrio.
Curve da pista
Di questa tipologia fanno parte i manubri destinati all’impiego specifico della pista. Morfologicamente sono un’accentuazione della forma “alla Gimondi” con una parte alta molto inclinata e neppure comoda per l’appoggio delle mani. Sono specifiche per la pista proprio perché qui le mani vengono tenute esclusivamente nella parte bassa del manubrio per avere sempre il massimo del controllo sulla bicicletta.
Le pieghe moderne
Dopo essere andati di moda alternativamente i due tipi anche in base alla preferenze di ogni ciclista, il mercato è approdato a curve manubrio più sofisticate.
Il primo a proporre curve dall’aspetto più moderno fu Modolo negli anni ottanta. Le curve della casa veneta sono state le prime a considerare il concetto di ergonomia e a svilupparlo in maniera specifica. Le pieghe manubrio hanno iniziato ad avere angoli più netti in modo da fornire al ciclista un appoggio decisamente migliore grazie alla maggiore superficie di contatto tra palmo della mano e manubrio.
Attualmente praticamente tutte le curve che si trovno in commercio sono dotate di una sagomatura speciale per la parte bassa e non solo. Spesso poi si hanno forme specifiche anche per la zona alta permettendo, di fatto, nuovi posizionamenti delle mani. Tutto questo si è potuto grazie all’ampio utilizzo della fibra di carbonio che ha permesso di modellare manubri e forme anche fantasiose senza grandi difficoltà.
Le curve da cronometro
Sono manubri particolari studiati per dare al ciclista la massima posizione aerodinamica per ottenere le massime prestazioni nelle prove contro il tempo. I manubri da cronometro sono anche detti “a corna di bue” per la forma che li caratterizza. Solitamente sono impiegati con prolunghe aerodinamiche che permettono di chiudere le braccia a cuneo miglirando il coefficiente aerodinamico dell’insieme uomo-bicicletta.
Le curve Wing
Si tratta dell’ultima tipologia di manubri comparsi sul mercato. Con questo termine vengono definite quelle curve che hanno la parte superiore a sezione ellittica dando, di fatto, un appoggio molto ampio al palmo della mano. Sono anche molto belle esteticamente poiché danno alla bici una linea più filante. Queste curve sono nate con l’affermarsi della fibra di carbonio che permette lavorazioni più particolari sulle forme. Sul mercato sono presenti anche curve di questo tipo realizzate in lega leggera.