di Guido P. Rubino
La Francescana è un chiaroscuro dipinto a colori, anche a dispetto di quella maglia in bianco e nero che fotografa i ciclisti come nei libri di una volta.
La Francescana si ripete e ribadisce, poi rilancia.
Dopo il percorso permanente che ha messo d’accordo 12 comuni, 12 sindaci e 12 amministrazioni spesso partite da lati opposti ma d’accordo a darsi cambi regolari per far vincere il territorio che condividono, il 2021 è stato l’anno del passo in più.
La Francescana è ripartita con entusiasmo e rigore. Il primo c’è sempre stato, il secondo è la conseguenza della situazione sanitaria che ha portato a limitare le iscrizioni e a protocolli da rispettare alla partenza e ai ristori con porzioni singole ma in quantità, servite da signore eleganti.
Un chiaroscuro scandito anche dal tempo, che ha alternato le nuvole al sole, ma solo verso la fine ha inzuppato tutti con “sor’aqua” che ha fatto umili anche i ciclisti. Qualcuno ha laudato (“iniziava a fare caldo”) qualcun altro avrebbe preferito comunque “messor lo frate sole”.
Ma poi tutti a Foligno di nuovo all’asciutto.
Il di più del 2021 è stato l’Umbria Bike Fest, l’evento che ha messo in sella chiunque. Dai bambini agli adulti più pigri. Pedalate a scoprire Foligno e la sua storia, i più piccoli in giro al velodromo dei Canapé, per loro gimkana e favole da ascoltare. Poi l’esperienza della liberazione di un rapace, tutti col naso all’insù sul greto del fiume.
La Francescana ha fatto rete con le associazioni per creare eventi diversi, in grado di coinvolgere tutti e incuriosire alla bicicletta.
Confronti culturali e presentazioni di libri, da quello di Tarolli, che vede la bicicletta come una chiave di lettura di un secolo di storia contemporanea, a quello di Schepisi e Romio, 24 storie di biciclette diverse raccontate a descrivere un mezzo di nuovo moderno nella nostra società.
E poi i sorrisi e il concorso di eleganza. Pare che le donne di Foligno siano famose per bellezza, La Francescana ne ha dato conferma e ha esaltato anche le altre. Qui si pedala normalmente in città ancora più che con la bici da corsa.
Di bei sorrisi si è fatto il pieno ai ristori, insieme a cibi tipici e anche vini. Da Trevi alle Fonti del Clitunno, dalla Cantina Caprai a quella di Lunelli col suo carapace avveniristico, un viaggio in bici che diventa enogastronomico.
La Francescana è stata pedalata in gruppo, da soli oppure a coppie. C’è chi l’ha fatta col papà che lo portava a correre da bambino, chi col figlio, che sbatte le ali, vola via e poi aspetta paziente ai ristori.
C’è anche chi l’ha fatta di corsa, a piedi almeno un pezzo, dopo aver rotto l’asse di una ruota. Come Froome ad aspettare la bici, lui a raggiungere il prossimo ristoro alla ricerca di un soccorso meccanico provvidenziale. Di bel passo per non perder tempo in una specie di duathlon in stile retrò. Qualcuno ha dovuto fare anche orienteering, dopo che qualche “buontempone” ha pensato bene di far sparire alcuni cartelli. Miserie di volpi che non raggiungono l’uva.
Un fiume di biciclette che ha riempito la piazza principale prima di sciamare nel percorso nuovo di ogni anno. Sembravano di più dei 350 dichiarati e partiti dopo la scelta del numero chiuso per contenere l’evento negli spazi concessi dalle regole sanitarie (l’ultima edizione pre-pandemia aveva sfiorato i mille). I “francescani” la vogliono così: qualità più che quantità.
I riscontri parlano a loro favore. I numeri importanti pure: La Francescana ha creato un flusso cicloturistico che dura tutto l’anno (la conferma è di Federalbeghi). L’Umbria è una regione naturalmente ciclistica e la presenza di ospiti internazionali che tornano di anno in anno parla di un bel lavoro fatto.
Ma si pensa già alla prossima edizione e forse a qualche sorpresa anche prima. Se volete belle idee, passate da queste parti.
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21 set 2021 – Riproduzione riservata – Cyclinside
Grande manifestazione Europea che mette in evidenza le bellezze Italiane ,Umbre ,e del comprensorio di Foligno e comuni limitrofi,un grazie a tutte e tutti organizzatori,grazie dal gruppo I GRIFONI.