di Maurizio Coccia
C’è anche la neonata Associazione Guide Cicloturistiche Italiane tra le tante realtà associative formalmente riconosciute dal Governo come “Associazioni che rilasciano l’attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi prestati dai soci”.
La notizia non è di poco conto per il nostro mondo delle due ruote e in particolare del cicloturismo, perché l’associazione menzionata – la AGCI – organizza dei corsi formativi per diventare “guida Cicloturistica”, ma a differenza delle guide ciclistiche che siamo abituati ad intendere in Italia, le guide formate dalla Scuola Italiana di Cicloturismo (ovvero l’organo tecnico della AGCI) sono in possesso di un vero e proprio attestato di qualità e di qualificazione professionale.
Nei fatti la scuola formerà guide che saranno in possesso di una specifica qualifica professionale, che permetterà loro di operare da una posizione autonoma di liberi professionisti oppure da dipendenti di strutture come bike hotel, alberghi o tour operator.
Nulla a che vedere insomma, con le guide ciclistiche che in Italia sono nella stragrande maggioranza dei casi inquadrate come soci o collaboratori di Associazioni Sportive Dilettantistiche.
Per questi ultimi, spesso, la competenza è quella maturata solo grazie all’esperienza fatta sul campo per non parlare di tutti quelli che non hanno davvero nessun titolo e si “improvvisano” in questa attività che è di grande responsabilità
Nulla di tutto questo con la neonata Scuola Italiana di Cicloturismo, che appunto nella primavera 2022 ha ricevuto il placet del Ministero dello Sviluppo Economico e che proprio il prossimo 26 maggio organizzerà un incontro formativo on-line sotto forma di webinar gratuito per “orientare alla professione di guida cicloturistica”.
A seguire, a inizio giugno, spazio al primo corso vero e proprio, che si terrà in forma mista, con lezioni in presenza (presso la sede della Associazione a Terni) e con lezioni on-line.
A presiedere l’Associazione è Paolo Aprilini, da anni da anni impegnato nel mondo del ciclismo e del cicloturismo, sia come tecnico sia come guida cicloturistica.
«Puntiamo a formare guide che abbiamo una loro posizione autonoma, che siano liberi professionisti che lavoreranno in proprio oppure che siano dipendenti di società del settore turistico – ci ha spiegato Aprilini – e che in questo modo possano operare professionalmente in una attività che impone competenze ampie, non solo le classiche competenze tecniche legate al saper guidare una bicicletta… Perché no, oggi una guida ciclistica dovrebbe conoscere anche aspetti legali, assicurativi, civilistici, legati direttamente o indirettamente a ciò che fa».
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14 Mag 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside