28 mar 2016 – Brutalmente, nel traffico urbano, si dice che ci voglia un morto per far capire all’amministrazione comunale quanto un incrocio sia pericoloso. Brutalmente, oggi viene da pensare che ci voleva la morte di Demoitié per capire che nelle corse professionistiche moderne c’è qualcosa che non va e non è più solo un caso e una sfortuna.
Da qualche anno per guidare all’interno della corsa (tra le auto con il cartello “inizio gara” e “fine gara”, per intenderci) è necessario passare un esame speciale. Altrimenti si sta fuori della corsa. Questione di sicurezza giusta e sacrosanta. Paradossalmente è proprio da qualche anno che nelle gare professionistiche accadono incidenti assurdi. Auto e moto del seguito che si fan prendere dal nervosismo di passare a tutti i costi. Anche rischiando un po’. Anche rischiando sempre di più.
Ieri alla Gand-Wevelgem è morto un ragazzo di 26 anni per qualcosa che ha dell’incredibile. Non ne conosciamo la dinamica precisa ma si dice sia caduto per un incidente di corsa e poi sia stato investito e colpito alla testa da una moto del seguito. Il primo è un incidente, il secondo no. Chi guida una moto nel gruppo deve essere sempre in condizione di evitare un’eventuale caduta. Poi ci sono situazioni imponderabili in cui il diavolo mette la coda (e, in effetti, pare proprio una situazione del genere quella che ha portato al tragico incidente della Gand-Wevelgem, come riporta Cycling Weekly). L’imprevedibile e l’impossibile che succedono insieme e causano il disastro. Ma il caso non è più tale quando gli incidenti iniziano ad essere tanti e ripetuti.
Proprio nella Gand-Wevelgem ieri si sono notate diverse riprese in cui era difficile distinguere i corridori di testa dal nugolo di moto che li attorniava. La giuria dovrebbe dare indicazioni di comportamento alle moto, ma quando le moto sono così tante forse anche i giudici in gara sono in difficoltà.
C’è qualcosa che non va si era detto fino a ieri.
Oggi ci svegliamo con una tragica certezza: bisogna fare qualosa. Subito!
Nella foto di apertura (©Bettiniphoto/Dion Kerckhoffs) Demotié in fuga ad Harelbeke, giusto pochi giorni fa)
Guido Rubino