9 lug 2017 – TATTICA – La Sky ieri non ha lasciato spazio. Sono i più forti e sembrano non voler concedere nulla a nessuno. Sento nei commenti che anche i corridori fuori classifica si aspettavano di avere più spazio, e tutto questo mi ricorda una situazione simile che ho vissuto in una corsa a tappe in Francia, certo non importante quanto il Tour, la Boucles de la Mayenne.
Quell’anno si presentò come unica squadra di livello top (il World Tour non esisteva ancora) l’Ag2r, forte di gente da classifica al Tour. Nella crono iniziale fecero man bassa, proprio come ora la Sky ora: piazzarono 6 corridori nei primi 10, e dal giorno dopo si misero in testa a tirare senza lasciare spazio a nessuno.
Se vi è mai capitato di fare una vacanza in Francia o avete accarezzato la folle idea di partecipare ad una Parigi Brest, probabilmente saprete che quando l’altimetria segna pianura, può capitare spesso di trovarvi un mangia e bevi spacca gambe di 200 km. Sommati al caldo torrido di quell’anno, e soprattutto al fatto che fra Rennes e Le Mans le strade sono ruvide, poco scorrevoli, dovete sapere che la facile e semplice Boucles de la Mayenne quell’anno è stata più dura di alcune corse con salite impossibili.
L’Ag2r sottovalutò in pieno non solo la qualità dei corridori in gruppo, ma anche tutte queste caratteristiche del percorso. Tiravano senza lasciare spazio.
A un certo punto il gruppo si irritò di questa situazione, e all’ultimo giorno tutti iniziarono a scattare, quasi come se si fosse formata una tacita coalizione contro l’Ag2r. La tappa era un susseguirsi di salitelle di 3 – 4 km, e avevamo tutti la lingua di fuori. Io mi mantenevo intorno alla 20° posizione, ero 9° in classifica, quando a un certo punto ho iniziato a vedere un paio di corridori dell’Ag2r piantarsi e rimbalzare indietro. Pensai che stava succedendo quello che nessuno avrebbe mai pronosticato, e aspettai.
Dopo pochi km, altri due dell’Ag2r mollarono. Alla fine rimasero la maglia gialla ed il terzo in classifica, che si sacrificò forse anche per salvare l’onore della squadra. Aspettai ancora. Gli scatti si susseguivano, e toccò alla maglia gialla provare a chiudere. E allora io e gli altri di classifica attaccammo. All’arrivo il gruppo era sgranatissimo, a me mancarono le gambe per l’attacco decisivo, ma conquistai comunque un ottimo terzo posto nella classifica finale, vinta da Kuschynski. Dell’Ag2r nemmeno l’ombra nei primi.
Il gruppo va rispettato, per ottenere rispetto dal gruppo. Lo sapeva bene Miguel Indurain, che all’ultimo Tour quando entrò in crisi venne addirittura atteso ed aiutato da corridori di squadre rivali. Vedremo se anche la Sky sarà in grado di capirlo.
Stefano Boggia (www.daccordistore.it)