10 mag 2021 – No, non vi racconteremo che Taco van der Hoorn ha vinto la terza tappa del Giro d’Italia 2021 grazie a quella posizione. Più di tutto hanno contato le sue gambe e la sua fantasia. E anche la tenacia che lo ha portato a “tenere” il rientro del gruppo che giungeva imbufalito alle sue spalle negli ultimi chilometri.
Però questa particolarità ve la vogliamo dire: avete visto la posizione dell’olandese? Spesso pedalava, in pianura e cercando velocità, con le mani in presa alta. In realtà, grazie alla posizione delle leve freno è riuscito ad avere una posizione molto efficace anche dal punto di vista aerodinamico. E questo certamente lo ha aiutato nell’efficacia della sua prestazione.
Avevamo già parlato di questo modo un po’ curioso di montare le leve dei freni a proposito di Remco Evenepoel che (guardate qui) ha lo stesso modo di tenere la posizione in bicicletta.
Nuova moda, abitudini? Certo che con il divieto dell’UCI di tenere quella posizione che “simula” la presenza delle prolunghe aerodinamiche i corridori stanno cercando nuove soluzioni. Questa potrebbe essere una? Probabile, ma chi è stato il primo a “inventarla”?
Jan-Willem van Schip, il primo
Andando a cercare abbiamo trovato un nome interessante: corrisponde a quello di Jan-Willem van Schip, fortissimo pistard olandese, anche lui, come Van der Hoorn. Sarà il vento di quelle parti che ha portato i corridori a studiare una soluzione di questo tipo. Jan-Willem van Schip, probabilmente il primo a utilizzare questa soluzione, lo si è visto correre addirittura con un manubrio che possiamo definire da gravel, con l’appoggio inferiore allargato e quindi la parte dove vengono montate le leve già inclinata. Nella foto qui sotto potete rendervi conto di quanto sia esasperata la sua posizione.
Come si può notare la posizione delle mani è perfettamente regolare per quanto riguarda il regolamento UCI che richiede di tenere il manubrio con le mani ma, al tempo stesso, gli avambracci possono poggiare sul manubrio e le mani, chiuse leggermente verso l’interno, recuperano un po’ di aerodinamicità avvicinandosi alla posizione da cronometro con le prolunghe.
Questa “moda” è parecchio diffusa tra i corridori nordici. Dopo gli Olandesi anche i Belgi hanno adottato spesso il montaggio delle leve di questo tipo.
Prossimi sviluppi?
Chissà se nei prossimi anni vedremo delle leve freno maggiormente inclinate verso l’interno? Non ci sarebbe niente di male ad inclinare lo spazio che ora viene occupato dal serbatoio del circuito idraulico dei freni a disco per migliorare l’aerodinamicità della presa.
Un precedente
A ben vedere, anche se per motivi diversi (si era ben lontani ancora dai freni a disco) una soluzione di questo tipo era già parte dei vecchi comandi Mektronic di Mavic che uscirono a fine anni Novanta con un gruppo elettronico che non ebbe molta fortuna (approfondimento qui).
Insomma, Van der Hoorn ha fatto una cosa eccezionale nella terza tappa del Giro, ma per chi ama i dettagli e cerca i “marginal gain”, questa è da mettere assolutamente in conto.