3 feb 2018 – Arriva la VAR anche nel ciclismo, ossia il supporto dei giudici da un altro addetto alla giuria che segue la corsa davanti a un monitor tv individuando eventuali irregolarità da segnalare prontamente ai colleghi all’interno della gara.
È questa una delle prime decisioni presa dal Comitato di Gestione dell’UCI sotto la guida di David Lappartient, il nuovo presidente succeduto a Cookson.
Il “Supporto Tv” (per ora si chiama così, senza acronimi) sarà operativo al Tour de France, alla Vuelta e alle Classiche più importanti (Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia), nell’UCI World Tour (quindi anche al Giro? ndr) e nei Campionati del Mondo.
Grazie a questo controllo sarà possibile ridurre il rischio di errore nelle decisioni importanti sulle gare e scongiurare errori clamorosi come la squalifica subita da Peter Sagan al Tour de France, dove al rallentatore, analizzando le immagini, la colpa del campione del mondo appariva quanto meno ridimensionata. Tanto che la stessa UCI ha ammesso la ragione di Sagan.
Un bel passo avanti insomma.
Non finiscono qui le novità.
Arrivi di gruppo: gap a 3 secondi
È stato deciso di allargare a tutte le prove internazionali l’aumento del gap minimo nelle gare che si concludono in volata. In sostanza, quando c’è un arrivo in volata e si creano dei buchi nel gruppo, per poter quantificare un distacco in classifica ci dovrà essere uno spazio di almeno tre secondi, non più uno come in precedenza. Questa soluzione era già stata adottata lo scorso anno nel Giro di Svizzera e al Tour de France con la finalità di rendere meno pericolosi gli arrivi di gruppo riducendo lo stress dei corridori che così avranno meno pressione nel cercare di stare davanti nei finali ad alta velocità e tensione.
Frodi tecnologiche
Novità in arrivo anche per i controlli alla ricerca di biciclette truccate. Sono in arrivo nuove soluzioni, ha detto Lappartient con un piano d’azione mirato che verrà svelato il prossimo 21 marzo.
>>> Dossier biciclette truccate
Apertura alle ebike
Come già in precedenza annunciato dall’Unione Europea del Ciclismo (UEC), anche l’UCI sta guardando con attenzione alle ebike tanto che il comitato ha deciso di integrare all’interno dell’UCI anche questa tipologia di biciclette. Il progetto è ancora allo stato embrionale poiché, dicono dall’UCI, si dovrà discutere con le federazioni nazionali e i rappresentanti dell’industria ciclistica per creare una serie iniziale di regolamenti per questa disciplina a partire dal 2019.
È già stato stabilito che i regolamenti ricalcheranno le leggi attuali che prevedono l’attivazione del motore solo quando si spinge sui pedali (come si smette di pedalare il motore si spegne) e solo fino al raggiungimento dei 25 chilometri orari e con motore non superiore ai 250 Watt.
Redazione Cyclinside