Per uno, Campagnolo, si tratta di un gradito ritorno. Per altri due, Miche e Ursus, si tratta di due prime in assoluto nel mondo del ciclismo con la “C” maiuscola, quella dei team World Tour.
Sono ingressi in grande stile quelli che queste storiche aziende italiane siglano in questa stagione del ciclismo “prof”. Non che siano gli unici marchi italiani presenti nel world tour, ci mancherebbe, piuttosto sono novità di questa stagione 2025. In effetti forse tanti già sanno che “Campy” è tornato a equipaggiare quest’anno un big team come la Cofidis, ma altrettanto significativo è il fatto che altre due aziende della componentistica con un passato altrettanto di prestigio andranno a sponsorizzare la Groupama – FDJ (Miche) e la PicNic Post NL (Ursus), fornendo il componente di sicuro più importante nell’economia di una bicicletta: le ruote.

«È un traguardo cruciale per il nostro marchio – ha dichiarato nella nota ufficiale il General Manager Miche Gregory Girard – perché per la prima volta le nostre ruote e i nostri componenti saranno usati da un Team World Tour. Ma questo è solo il primo passo: il nostro obiettivo è elevare ulteriormente il livello dei nostri prodotti».
Altrettanto entusiastiche i commenti della vicentina Ursus, che abbiamo contattato direttamente attraverso l’Amministratore Delegato Mirko Ferronato:
«Affiancare per la prima volta un team World Tour ci da grande soddisfazione. Ma in realtà è semplicemente un’altra tappa di un percorso iniziato da anni. Già nel passato abbiamo maturato tanta esperienza con i team pro, equipaggiando la Bingoal o anche la Total Energies, con cui abbiam fatto anche un Tour de France. Non erano, però, squadre Word Tour».

Immaginiamo che equipaggiare una World Tour riempia di orgoglio ma carichi anche di grandi responsabilità. Vero?
«Verissimo. Per noi è una sfida che ci trova assolutamente preparati. Possiamo dire di essere azienda che ha sempre fatto un passo alla volta, di anno in anno abbiamo sempre cercato di raggiungere livelli qualitativi maggiori, ma senza mai fare il passo pil lungo della gamba, senza esagerare. Forse è proprio questo che ci ha portato nel tempo ad essere accreditati nel mondo dei team prof come azienda relativamente piccola, che oltre al prodotto offre un valido servizio di supporto e di assistenza ai corridori. Questo è estremamente importante per un team e probabilmente è per questo che, anziché essere stati noi ad andare a cercare il team, è stato il team stesso, durante la stagione scorsa, ad essere venuto a cercare noi».

Insomma, è ancora possibile tenere il passo ai grandi player mondiali, competere nel mondo delle corse con le grandi aziende della componentistica che negli ultimi anni sembrano farla da padroni?
«Diciamo che noi non possiamo certo mettere in campo le offerte economiche che sono nelle capacità dei grandi marchi, ma possiamo mettere in campo tutta l’esperienza, il nostro modo di lavorare e ovviamente il nostro prodotto. È tutto questo assieme che ci ha portato ad essere cercati».

Quali i primi feedback dopo questa primo mese di lavoro assieme al team?
«Ancora presto per dirlo, perché le corse devono ancora iniziare. Di sicuro ci ha fatto piacere che in questo primo periodo di collaborazione non abbiamo ricevuto né da parte dei corridori né da parte dei meccanici qualsiasi tipi di lamentela, anche un piccolo appunto. E tutto questo potrebbe anche starci, se non altro perché i corridori sono passati a un materiale diverso rispetto a quello che usavano lo scorso anno».

Cosa di più i corridori hanno apprezzato delle vostre ruote? Leggerezza, rigidità?
«Di sicuro la leggerezza è uno degli aspetti che hanno portato il team a scegliere noi, ma non è l’unico. Una ruota leggera ma poco scorrevole vale poco. E onestamente, nel nostro percorso di sviluppo del prodotto, a leggerezza è ad oggi il parametro che cerchiamo meno, o meglio che non cerchiamo in modo esasperato. La nostra coppia tipo pesa 1.420 grammi, a nostro avviso un buon valore, soprattutto se si considera che assieme a questo offriamo un elevato livello di rigidità e soprattutto una scorrevolezza che è sempre stato il nostro punto di forza. Il nostro punto forte è sempre stato e rimane il mozzo, fulcro della ruota, ciò che progettiamo, sviluppiamo e produciamo direttamente in casa, qui in Italia. Utilizziamo cuscinetti ceramici realizzati apposta per noi, specifici per i nostri set. E la differenza, i corridori, la sentono».

Immaginiamo che un team di questo livello sia anche l’occasione migliore per testare e sviluppare nuovi prodotti, no?
«Stiamo appunto lavorando a stretto contatto con i corridori per lanciare una nuova ruota che sarà presentata tra qualche settimana, a febbraio, e sarà solo la base di un percorso che quest’anno ci porterà a sviluppare anche altre novità di spessore, magari per la prossima estate…. ».

Sarà una ruota hooked, hookless? Millimetri del canale?
«Non posso dire nulla, posso solo aggiungere che i corridori le stanno usando prevalentemente con il 28 millimetri, che qualche volta usano il 30, e che qualcuno, ad esempio Degenkolb, ci farà a breve dei test sul pavé della Parigi-Roubaix con coperture Vittoria da 32 millimetri».
































