Il sabato del villaggio, all’Eroica, comincia martedì, quando iniziano ad arrivare i primi appassionati, quelli del mercatino, poi i turisti, soprattutto stranieri, che fanno dell’Eroica un’occasione di vacanza, arriveranno anche gli italiani, con più calma anche se stavolta mai come prima si parlava in inglese tra le consonanti allisciate dei gaiolesi.
L’Eroica è un fenomeno di costume e di moda, qualcuno storce la bocca: che ne sanno questi della bicicletta e dalla sua storia? Ma in fondo che importa? Arrivano per moda e poi restano per passione e finiscono col pedalare anche quando tornano a casa. È la bicicletta che prende il sopravvento ripassando dalle sue origini (qualcosa del genere lo ha detto anche il nuovo presidente dell’UCI nel suo programma elettorale, non è vero monsieur Lappartient?)
Gaiole in Chianti diventa la Mecca del ciclismo. Si passeggia tra le ex Cantine Ricasoli, cuore dell’evento, il mercatino e il centro di Gaiole. Si va su e giù passando per gli stand di chi vende di tutto, un mercato delle pulci di cose preziose o meno, una piccola confusione come a Porta Portese la domenica mattina, ma qui è tutto dedicato alla bicicletta, cianfrusaglie e pezzi storici, libri e stampe e chiacchiere. Chiacchiere sì, tante. In fondo si può andar all’Eroica solo per chiacchierare e anche se non si possiede una bici d’epoca e ritrovarsi in mezzo ad amici sconosciuti fino a qualche minuto prima, ma con tanti argomenti di cui dire.
Quest’anno è arrivata anche Campagnolo a esporre la sua storia, Campagnolo all’Eroica c’è sempre stata, ma la presenza “ufficiale” è qualcosa in più. E quando è arrivato Valentino Campagnolo è stato letteralmente preso d’assalto dagli appassionati, lui schivo come al solito e quasi imbarazzato, qui travolto da affetto ed entusiasmo, anche solo per un “selfie” o per tante domande. Che sia la spinta definitiva per tornare a fare un gruppo di stile retrò? Ci sarebbe già la fila per acquistarlo, roba che neanche un iPhone, scommettiamo Mr. Valentino? Let’s do it!
I pezzi pregiati della ditta di Vicenza in bella esposizione assieme ai componenti moderni, si guarda al futuro sul trampolino del passato. E da sotto i banchi del mercato qualcuno tira fuori una collezione unica al mondo che sarà da raccontare.
Si fanno chilometri a furia di andar su e giù tra qui e il centro di Gaiole, su fino alla Bottega del Nepi, dove lo stile Eroica è diventato un negozio di abbigliamento pregiato e ricercatissimo perché interpreta perfettamente lo stile artigianale della manifestazione. Intanto ci sono gli stand enogatronomici, dalla birra al Chianti, dalla porchetta alla finocchiona. Poi ci sono gli sponsor storici dell’Eroica, da Bianchi a Santini, da Elite a Continental: tutti con linee dedicate, così Brooks, che gioca facile con l’Eroica, ma anche Mavic che non fa mancare mai la sua ammiraglia d’epoca direttamente dal Tour de France e da affiancare a quella di Bianchi. Che si stia andando a ricostruire la vecchia carovana?
Tutti sotto lo sguardo di Luciano Berruti, eroico numero uno presente più che mai nelle memorie e nelle celebrazioni e nelle gigantografie sparse per Gaiole, così come nella fascia rossa data a chi ha acquistato il libro dedicato da patron Brocci e presentato in un momento intenso di commemorazione per l’amico scomparso improvvisamente ad agosto.
Una firma, un saluto e una frase, poi via tutti a pedalare nel suo nome e col suo esempio. Berruti era un simboli di semplicità e valori di cui è fatta l’ispirazione stessa dell’Eroica. C’è già un’altra notte che attende, cantucci e vin santo che ritornano a quella volta e ognuno ha dentro la sua. L’Eroica è fatta di ricordi, alcuni eroici, altri di un modo di fare ciclismo che si scopre sempre attuale. E basta girarsi un attimo indietro per sapere dove andare.
La settimana eroica ve la raccontiamo con le foto speciali di Barbara Trabalzini (http://www.fotolucebt.it), un occhio speciale per tanti particolari.
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GR