3 ott 2019 – C’è una po’ di confusione, avvicinandosi all’Eroica, sui regolamenti in corso. La Federazione Ciclistica Italiana ha normato, qualche mese fa, la situazione delle ciclostoriche con definizioni e regole abbastanza precise ma che fanno discutere.
Il nuovo regolamento definisce due tipi di manifestazioni nell’ambito vintage: le Ciclo Storiche e le Marathon Vintage.
Le prime sono prove accessibili anche a chi non ha una tessera agonistica, ma solo cicloturistica, e limitate a percorsi fino a 70 chilometri. Possono arrivare a 90 chilometri ma con richiesta di certificato per attività sportiva agonistica. Vi si deve partecipare con biciclette d’epoca confacenti quasi interamente al regolamento dell’Eroica (che non viene mai nominata nella normativa), quindi modelli antecedenti al 1987. Sono ammesse biciclette moderne purché in stile vintage (quindi con fili freni esterni, comandi cambio al tubo obliqui e pedali con puntale e cinghietta). Si possono adeguare i rapporti al percorso (ma qui conviene tenere conto del tipo di cambio montato). Quindi anche ingranaggi più grandi di quelli del tempo.
Sopra i 90 chilometri, ed entro i 120, si parla di Marathon Vintage e si sottostà, di fatto, al regolamento delle Mediofondo e delle Granfondo. La differenza maggiore, in questo caso, è l’obbligo di un casco omologato, quindi moderno, laddove nelle Ciclo Storiche questo era solo “fortemente consigliato”. Non obbligatorio, quindi, e lasciando i partecipanti nella libertà di indossare dal semplice cappellino al casco d’epoca così da corrispondere perfettamente al ciclismo che fu.
Tra le altre cose si dice pure che “Il regolamento di gara potrà ammettere l’utilizzo di biciclette con caratteristiche diverse rispetto a quelle previste per le manifestazioni Ciclo storiche” senza specificare altro. Il che può lasciare la porta aperta a qualche dubbio. Si possono includere delle eccezioni con bici moderne? Nel caso non vedremmo molto senso.
E ora che si fa?
Nessuna rivoluzione, però, almeno per il momento, per quanto riguarda L’Eroica.
“Per il 2019 siamo ancora fuori – fanno sapere dall’Eroica – per cui rimane tutto come prima”
Poi si vedrà.
Anche perché questo regolamento al di là delle sollecitazioni alla sicurezza più condivisibili, va a stravolgere un settore e una manifestazione già ampiamente collaudata. E allora risulta pure curioso che la Federazione e i suoi consulenti esperti non abbiano avuto alcun confronto (a quanto ci risulta) con l’Eroica.
È probabile e auspicabile che la FCI, magari con consulenti più preparati, nei prossimi mesi possa rivedere i regolamenti anche basandosi su un’esperienza più che ventennale come quella della ciclostorica per eccellenza. Altrimenti si rischia di scontentare ancora tutti dando un’impressione di superficialità.
GR
Salve,
articolo del tutto condivisibile.
Vorrei però segnalare che l’Eroica ammette il passaggio del cavi all’interno del telaio (§5.1.a, comma 3), mentre il passaggio dei cavi freno deve essere esterno al nastro manubrio.
Grazie
Giusto, Valerio. Corretto!