di Guido P. Rubino
Quando chiesi, qualche anno fa, all’amica Elena Borrone (che collabora con Cyclinside per articoli dedicati alle donne), un parere su alcune maglie da ciclista, mi spiazzò con una risposta che, prima ancora che tecnica, fu estetica.
Pensare a una partenza diversa, da una donna – direte – era un errore mio. Ma sarebbe un errore ridurre il suo appunto a una sola considerazione “femminile”. Non sarebbe neanche giusto e l’Elenìn si arrabbierebbe anche molto e a buon giudizio.
«Guarda che alcune donne certe maglie non le metteranno mai – mi spiegò subito – Cosa sono quelle divise sgargianti e colorate e piene di fantasie? Possono andare bene alle ragazzine in formissima ma neanche a tutte. Certe grafiche che vengono giudicate femminili a tutti i costi non corrispondono affatto al sentire femminile rispetto alla bicicletta».
Poi me la mise sul piano statistico: «Sono più le donne che vogliono pedalare tranquille che quelle che vogliono apparire a tutti i costi e se dentro ci mettiamo anche quelle che non si sentono a posto con la loro immagine, ho ancora più ragione».
Ecco, ora non so quante donne conosciate che vi dicano di sentirsi in forma e a posto da un punto di vista “estetico”. Anche quelle più equilibrate e felici, sulla questione hanno sempre qualche difetto da imputarsi. Colpa di un’immagine pubblica che tende alla perfezione. E mentre noi maschietti ci accontentiamo della simpatia, per le donne, in molti casi, la questione è diversa.
Ben venga allora l’immagine di LIV che ha presentato la sua nuova mountain bike da trial (ne parliamo qui) mostrando immagini di ragazze diverse e perfettamente normali. Una più in forma, l’altra un po’ meno ma ben all’interno di canoni di normalità che le permettono di fare una vita sportiva, magari meno esasperata e forse con una figlia (come si vede nel video promozionale che l’azienda orientale ha diffuso per il lancio della nuova bicicletta).
Forse non sarà una bicicletta rivoluzionaria (ma ha diversi spunti tecnici interessanti, a cominciare dalla vocazione femminile del marchio Liv, spin off di un colosso quale è Giant, il maggior produttore di telai al mondo) ma vale la pena sottolineare lo stile di comunicazione e il messaggio: non dovete comprarvi questa bicicletta per andare in forma ed essere bellissime, ma siete bellissime già così, in bicicletta, a prescindere da tutto. Compratela per divertirvi come meglio credete e sì, stare bene. Perché la bicicletta supera tutti i discorsi estetici, fa stare bene. E tanto basta per un messaggio promozionale forte.
15 feb 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside