22 mag 2021 – Vince la faccia disperata di fatica e gioia di Lorenzo Fortunato, seguito da Tratnik. Bernal. Nel finale, stacca Yates.
Quando c’è un vincitore c’è uno sconfitto, un battuto. Funziona così il mondo, funziona così, politica a parte, dappertutto. Oggi, sulle rampe crudeli dello Zoncolan un vincitore doveva esserci, qualcuno per primo sarebbe passato. Era nell’ordine delle cose che la corsa sarebbe arrivata e qualcuno avrebbe tagliato il traguardo per primo e vinto la medaglia del più bravo. Vince Fortunato, ma anche Bernal che allontana un altro po’ i rivali.
Dall’altra parte, di quella medaglia, lo sconfitto. Oggi ha il nome e la fatica di Nibali, ma forse lo sapevamo già. Era scuro al traguardo e pure con la pazienza di rispondere alle interviste. Ma lo sapeva anche lui che la classifica, di questo giro, sarebbe stata per altri. Tra gli sconfitti forse si sente un po’ Evenepoel che ha sofferto oltre misura mollando secondi e soffrendo, ancora una volta, in un tratto in discesa dove ha dovuto essere accudito dai suoi a parecchi chilometri dal traguardo e ben prima dello Zoncolan.
Solo che nel ciclismo, per un vincitore, possono essere tanti gli sconfitti. Ma oggi, in realtà, ci possono essere anche più vincitori. Dopo che Fortunato ha tagliato il traguardo, si sono cominciati a contare i secondi, i secondi sono diventati minuti e la sconfitta, tenuta a bada dai primi dopo il primo, si è colorata di rosso e disperazione per chi, sparpagliato sulla salita, si è trovato a fare i conti con se stesso, a parlare da solo e a non volere più sentire neanche la radio nelle orecchie.
Soprattutto in un Giro come questo dove la selezione si sta facendo sì, in salita, ma spesso anche in discesa. Bernal certamente sorride. Con i primi ormai andati si è comunque tolto la soddisfazione di lasciare sui pedali uno Yates che comunque ci ha provato e ci proverà ancora.
Partenza, al solito, con fuga anche con tanti italiani, tra cui Affini, Covi, Albanese, Mosca e Fortunato con una quantità di minuti che sperano sia “quanto basta”, almeno per qualcuno, per arrivare al traguardo o almeno nel finale. Il più temibile della fuga è Bennett.
Il fermento dietro è alimentato dall’Astana che tende a sovrapporsi alla Ineos per recuperare secondi e minuti.
Un’azione che più che in salita, sul Monte Rest, prende forma nella discesa fatta a tutta dall’Astana che provoca una frattura nel gruppo. Davanti rimane anche Egan Bernal appeso ai corridori dell’Astana.
Nulla di fatto nell’economia della corsa, ma certamente con conseguenze di fatica e stress per i corridori costretti a inseguire: tra cui Evenepoel, ma anche il nostro Caruso (terzo in Classifica Generale al via della tappa).
All’imbocco dello Zoncolan, dalla fuga, si staccano subito Mosca e Affini che hanno lavorato per Mollema e Bennett, rispettivamente. Tranik, dalla fuga, prende un po’ di vantaggio nelle prime rampe della salita, seguito poi da Fortunato.
Dietro inizia a tirare la Ineos dando il cambio alla Astanza che ha portato il gruppo fino a qui. Soluzione azzardata perché l’Astanza, da qui in poi, da solo il capitano Vlasov.
Nella cronaca della tappa va messo anche Nibali che si stacca a sette chilometri dal traguardo.
Nei tratti finali, davanti Fortunato lascia Tratnik e prova anche Covi a recuperare sulla testa della corsa.
Dietro il primo ad aumentare il ritmo è Yates, seguito da Bernal, Evenepoel soffre e anche Vlasov perde qualcosa.
Gli ultimi metri dello Zoncolan non passano mai per i corridori, le pendenze sono disperate. Ma Fortunato racimola le ultime forze e riesce anche ad alzare le braccia sul traguardo. Terzo, dopo Tratnik, arriva uno sfortunato Alessandro Covi, che ha percorso l’ultimo chilometro e mezzo, praticamente il tratto più duro) con una gomma a terra.
Risultati
RISULTATO DI TAPPA
1 – Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa Cycling Team) – 205 km in 5h17’22”, media 38.756 km/h
2 – Jan Tratnik (Bahrain Victorious) a 26″
3 – Alessandro Covi (UAE Team Emirates) a 59”
4 – Egan Bernal (Ineos Grenadiers) a 1’43”
5 – Bauke Mollema (Trek-Segafredo) a 1’47”
CLASSIFICA GENERALE
1 – Egan Bernal (Ineos Grenadiers)
2 – Simon Yates (Team BikeExchange) a 1’33”
3 – Damiano Caruso (Bahrain Victorious) a 1’51”
4 – Aleksandr Vlasov (Astana – Premier Tech) a 1’57”
5 – Hugh Carthy (EF Education – Nippo) a 2’11”
MAGLIE
- Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel – Egan Bernal (Ineos Grenadiers)
- Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Segafredo Zanetti – Peter Sagan (Bora – Hansgrohe)
- Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Geoffrey Bouchard (AG2R Citroen Team)
- Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo – Egan Bernal (Ineos Grenadiers), indossata da Aleksandr Vlasov (Astana – Premier Tech)
GPR