Ogni Maratona meriterebbe un poema. Avendo a capo un filosofo, non si potrebbe però mai competere con lui per raccontarla. E quindi partiamo da tre punti fondamentali.
Il primo è il titolo dell’edizione in corso, Lüm. “La luce che separa quello che esiste da quello che non esiste” spiega Michil Costa, deus ex machina insieme a Claudio Canins della Maratona dles Dolomites.
Occhio al meteo
Poi la prudenza. L’annata numero 38 annuncia un sole (molto più che) a sprazzi: dopo una partenza sicuramente asciutta, infatti, le perturbazioni che già oggi hanno colpito il Nord Italia potrebbero o, probabilmente, dovranno raggiungere le valli ladine dei tre noti percorsi fra i monti più belli d’Italia e del mondo fra le 11 e le 14 massimo della domenica di gara, con variabili ma temibili intensità. Non la ‘solita’ pioggerellina, insomma, ma un rischio vero che, quando arriverà, se arriverà, si tratterà di una perturbazione di quelle forti. Non adatta a tutti. Quasi quasi, per chi non ha un’età, una capacità, un coraggio, un obiettivo definito, si potrebbe consigliare di fermarsi prudentemente al giro “classico” dei 55 chilometri per 1780 metri del Sellaronda. E quindi la prudenza, raccomandata sul palco della conferenza stampa ufficiale anche da Gianni Bugno e da tanti altri avventori.
Tema: la pace
Infine la pace, o Pesc in ladino. Non poteva essere altrimenti il tema scelto per l’edizione 2026. La quiete mondiale mancata che ora più che mai in questo secolo, a ottantanni dalla fine del secondo conflitto mondiale, sembra essere una conquista non immediata, non scontata, non stabile.
Prima di far girare le ruote alle sei e trenta di mattina in diretta Rai i temi però sono ancora tanti. Come al solito, infatti, la Maratona è luogo d’incontro e i suoi riflettori gli regalano ore di massima attenzione internazionale. L’evento continua a crescere in popolarità e accoglie ogni anno sempre migliaia da ogni angolo del globo, con dei limiti imposti ed equilibri degni di studio.
Maratona in crescita
In crescente misura ogni anno ovviamente la Maratona, grazie ai suoi partner, diventa una parata di stelle del ciclismo e personalità di spicco, pronte a condividere la loro passione e a ispirare i futuri campioni. Da presenze ‘fisse’ come Paolo Bettini, al neo repeater Fabio Aru fino a personalità di spicco di altre discipline come Hervé Barmasse dall’alpinismo al campionissimo di trail running Francesco Puppi. Ma l’uomo nuovo, che si è unito a Bettini e alla grande veterana locale Maria Canins nel fare da apripista ai bambini della Maratona 4 Kids , è nientemeno che Peter Sagan. Per la prima volta alla Maratona dles Dolomites e domani, pare, anche lui farà il corto, o massimo il medio, per poter “interagire con il pubblico”. Le stesse, timide ma inesorabili aspettative condivise anche dal più “maturo” e sempre più immancabile Miguel Indurain, che era tornato a Corvara nel 2024 dopo alcuni anni di assenza.
Anche Paolo Bettini sottolinea la “gioia di dedicarsi ai bambini, un’esperienza che lo riporta alle sue origini e lo ispira per il futuro”. E per lui, oltre a ritrovarsi “con altri grandi campioni come Peter Sagan, Miguel Indurain, Gianni Bugno e Bennati” conta “godersi le montagne senza la pressione della competizione, perché troppe volte ce l’hanno fatte fare troppo di corsa…”, con grande stupore in particolare per quando affronta la salita al Pordoi quando il gruppo di partecipanti è ancora fluido e compatto.
Numeri da Record e Impatto Globale
I numeri sono impressionanti anche in questa edizione: 8.000 iscritti, con 4.000 partecipanti selezionati tramite sorteggio e altri 4.000 tramite diritto, tour operator o partner. Le richieste di partecipazione sono in costante aumento, con ben 91 nazioni diverse, a testimonianza del carattere globale dell’evento. Un equilibrio perfetto tra partecipanti italiani (50%) e stranieri (50%) evidenzia la risonanza internazionale della Maratona. Questo successo è reso possibile, bene ricordarlo, sopratutto grazie al lavoro di 1.550 volontari. L’età media dei partecipanti è di 48 anni e mezzo. Un dato interessante è che il 55% dei partecipanti non ha mai preso parte all’evento, indicando la capacità della Maratona di attrarre e sorteggiare sempre nuove persone e appassionarle a questo sport e alla valle.
Maratona e Super Maratona
Michil Costa come sempre “spinge” sulla Maratona, dopo averla presentata per la prima volta nel 2025, ha dedicato una serata, giovedì scorso, alla Supermaratona, con un film il cui protagonista è chi accettato di farla per primo, proprio Barmasse. Non è parente della Maratona, non è un evento, non chiudono le strade. Sono 285 chilometri con 8.500 metri di dislivello e 13 passi dolomitici, ed è una sfida in solitaria, che permette di entrare nella Hall of Fame, dove già ci sono 15 nomi, di cui due ladini. E molto non aspettano altro che personalità del calibro di Omar Di Felice decidano di sfidare i 13 passi ‘storici’ delle Maratona di tutti i tempi anche guardando al cronometro. Ma lo spirito di Barmasse era “più una ricerca di se stessi che un record assoluto, perché non è quello, non nasce con quello spirito”. Pur non essendo un ciclista esperto, ho accettato la sfida, ispirato dall’idea che “lo sport più vicino all’alpinismo è il ciclismo, soprattutto se vissuto in solitaria”. Pur avendoli inanellati uno dopo l’altro, Hervé dice che non “era assolutamente allenato”, ma le sue competenze da alpinista si sono rivelate utili. E soprattutto, “dopo un’esperienza del genere come persona cambi. Sicuramente sarai trasformato e, devo essere sincero, trasformato in meglio”.
Sicurezza e Innovazione nel Ciclismo, parla Sgalla
La Maratona è sempre occasione di discussione per le nuove frontiere normativa. Non poteva mancare un intervento dell’ex prefetto Sgalla, impegnato per sollecitare importanti modifiche legislative e proposte per migliorare la sicurezza nel ciclismo. Ha menzionato la modifica dell’Articolo 33 della Costituzione, che ora promuove l’attività sportiva in generale, non solo quella agonistica. E soprattutto, è stato depositato un disegno di legge che propone quattro elementi chiave: l’obbligo del casco per chi pratica attività sportiva agonistica, anche se non sarà esteso a tutti; una modalità di circolazione su strada che preveda plotoncini di dieci persone (due affiancate per cinque) fuori dai centri abitati, considerata più sicura per i sorpassi (sul modello inglese); un elemento identificativo per le biciclette che, fra le altre cose, potrebbe aiutare nel recupero in caso di furto; e l’obbligo della luce posteriore (rossa, intermittente o continua) anche per chi fa attività sportiva, considerata indispensabile per la sicurezza. Questi elementi sono volti a costruire una strada più sicura per i ciclisti, considerati da sempre tra i soggetti più vulnerabili.
L’Impegno dei partner per la Sostenibilità e il Futuro
Fra i partner più solidi anche grossi nomi come Enel e Shimano che, entrambi, considerano la Maratona una perfetta piattaforma per comunicare i loro valori al di là del ciclismo.
Nicola Lanzetta di Enel ha espresso la profonda passione che lega Enel allo sport e alla Maratona, sottolineando i valori comuni come il mettersi in gioco, darsi obiettivi e l’importanza del lavoro di squadra. Ha evidenziato come Enel e Shimano siano unite dal desiderio di lasciare un mondo migliore, mettendo la sostenibilità al centro delle loro azioni. “Il concetto di sostenibilità non è uno slogan, non è un modo di dire ma è qualcosa in cui noi tutti ci crediamo”. Questa partnership con la Maratona e lo sport continuerà con orgoglio.
Ilaria Deidda di Shimano ha ribadito che l’evento rappresenta non solo “una celebrazione dello sport, ma un’opportunità unica per guardare al futuro, all’innovazione e alla sostenibilità ambientale. Shimano, con oltre 100 anni di storia nell’innovazione di prodotto, ora si concentra anche sui servizi innovativi”. Grazie alla collaborazione con la Maratona e Enel, Shimano offre un servizio gratuito di “bike check” e supporto tecnico ai partecipanti attraverso i suoi meccanici qualificati. Stamattina sono stati già effettuati più di 600 interventi, a dimostrazione del grande interesse per questo servizio. Shimano si considera non solo uno sponsor, ma un partner che mira a fare la differenza.
Guardando al Futuro: Nuove Idee per la Maratona
Michil Costa, pur riconoscendo il grande successo della Maratona, con la valle piena di alberghi e turisti, ha espresso il desiderio di non accontentarsi. “Non può bastarci, non ci basta”. L’obiettivo è andare oltre le aspettative, cercando nuove idee e stimoli per alzare l’asticella e tendere verso nuovi limiti, pur mantenendo salda l’identità ladina e montana dell’evento. Ha lanciato un appello per nuove idee e suggerimenti, invitando a scrivere alla email spazioidee@maratona.it . L’obiettivo è chiaro: diventare la manifestazione ciclistica più bella della Val Badia”, scherza Michil. In realtà si stanno ponendo il problema di chi raggiunge l’apice e si trova davanti a un bivio: accettare la discesa o cercare un nuovo orizzonte.
Il filosofo Friedrich Nietzsche, con il suo concetto di “oltreuomo”, suggeriva proprio questo: superare i propri limiti autoimposti e reinventarsi costantemente. Non c’è nulla sopra la vetta tranne il cielo, ma è proprio in quella vastità che si trova l’opportunità di trascendere, esplorare nuove discipline, approfondire la conoscenza o dedicarsi a cause più grandi di sé. L’apice non è un punto di arrivo, ma piuttosto una piattaforma da cui lanciare il prossimo salto evolutivo, trasformando il successo in una base per una crescita senza fine.
































