Il ciclismo moderno è quello di Van der Poel, e per quello piace. Anzi, non è moderno: è antico. Perché l’attacco in fuga della maglia gialla chi se lo sarebbe aspettato?
Roba di una volta, infatti. Cosa di oggi, finalmente.
Se poi ci mettete dentro anche Wout van Aert ecco che la cosa diventa pure divertente. Nei 28 scappati via ci si è infilata anche la maglia verde: Cavendish, poi il nostro Nibali. Insomma: l’attacco che non ti aspetteresti ma che ti godi in una tappa che solleticava la fuga, ma non con questi nomi. Fuga ben assortita, con tante squadre che lasciano dietro la UAE di Pogacar che si trova a tirare praticamente da sola, finendosi (e pensando che domani si inizia a salire per bene).
Vantaggio che non ha accennato a diminuire nemmeno con l’avvicinarsi del traguardo. Dai primi, in due riprese, sono scappati via Van Moer e Mohoric poi raggiunti da Stutven e Campenaerts. Dopo aver preso i punti del traguardo intrermedio, intanto, si lasciato sfilare Cavendish: missione compiuta per oggi.
Nell’avvicinarsi al traguardo (oggi era quello più lontano di tutti, con quasi 250 chilometri di tappa) c’è stata pure qualche scaramuccia tra van Aert e van der Poel. Qualcuno, all’inizio di questa avventura in fuga di giornata, li ha visti pure parlottare e ridersela su. Oggi hanno fatto vedere come si fa.
In tanto entusiasmo si è infilato anche Nibali, bello scoppiettante a pedalare per tornare nei piani alti della classifica. C’era anche Simon Yates che nella sua flemma britannica ha intuito giusto e invece che viaggiare dietro al gruppo ha pensato bene di agganciare la fuga e mettere fieno in cascina.
E Pogacar? Ha sfiancato la squadra, certamente, ma lui è apparso sempre tranquillo. Farà come Totò al Giro d’Italia che con “quattro pedalate li ripiglio”? Visto come è volato a cronometro potrebbe riservarci tante sorprese. E siamo ancora alla prima settimana che rimane sullo stomaco a Primoz Roglic che ha perso contatto nell’ultima salita di giornata, una croce per lui resa più pesante dagli avversari che si sono messi a menare davanti più in questo caso che per recuperare su Van der Poel.
Lo scatto secco di Carapaz ha fatto partire i fuochi di artificio nel gruppo.
Una prima settimana che rimane sullo stomaco a Roglic che rischia di compromettere definitivamente il suo Tour lasciando il comando a Van Aert.
Intanto noi ci godiamo questo Tour de France che si è rivelato tutt’altro che scontato in una tappa che aveva tutte le premesse di essere ovvia.
2 lug 2021 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside