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Home Gravel

Maxxis Reaver: la gomma gravel “race ready”

Una delle novità del marchio taiwanese è una copertura che incarna perfettamente lo spirito racing che ha imboccato il gravel biking

Maurizio Coccia di Maurizio Coccia
17 Gennaio 2025
in Componenti, Gravel, TechNews
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Maxxis Reaver: la gomma gravel “race ready”

Torneremo a parlarvene a breve perché una coppia ce l’ha spedita per testarla il distributore esclusivo (e storico per l’Italia), Ciclo Promo Components: ma intanto iniziamo a parlarvi di questa gomma Reaver della Maxxis perché in fondo è modello che meglio riflette la direzione che sta prendendo in maniera sempre più netta il gravel biking.

Già agli albori di questa giovane disciplina era facile individuare due filoni: da una parte quello del gravel cosiddetto “adventure”, ossia ispirato alle grandi esperienze su due ruote, che a tutto badano meno che al cronometro; dall’altra invece il gravel race, che appunto guarda esclusivamente alla prestazione, che fa della performance il suo chiodo fisso e che a giudicare da quel che sta succedendo in Italia e nel mondo, guadagna fette di appassionati sempre più importanti, con un livello atletico che in termini qualitativi è cresciuto tantissimo negli ultimi due anni.

È a fronte di questa domanda sempre più forte di gravel race, che i costruttori dei telai si stanno attrezzando con un’offerta più ricca e specifica di telai adatti per il gravel agonistico. Ma oltre ai telaio, il gravel chiama ancor più in causa quel componente essenziale nell’economia di una bicicletta, quello che in una disciplina che ha molto a che vedere con l’eterogeneità del fondo in fuoristrada può fare realmente la differenza tra una gara andata a buon fine o una storta, tra una prestazione super oppure flop.

Ovviamente ci riferiamo alla copertura ed è per questo che anche i produttori di settore non stanno certo a guardare, con soluzioni e modelli che diventano sempre più specifici, sempre più targetizzati: Maxxis Reaver in questo senso è esemplare. È stata disegnata e pensata esclusivamente per il gravel race, ha caratteristiche che solo ad uno sguardo distratto potrebbero apparire simili a quelle di coperture già note nella gamma Maxxis. E invece no, qui la costruzione, le specifiche dimensionali e soprattutto la scolpitura sono progettate esclusivamente per la performance.

Torneremo a breve a parlarvene con tutte le nostre impressioni d’uso. Intanto ci soffermiamo sulla sue specifiche tecniche, appunto per dirvi di quei dettagli che possono fare la differenza se con le bici gravel si vuole competere ad alto livello.

Battistrada ad hoc

Reaver è copertura “front/rear”, utilizzabile sia come anteriore che come posteriore montandola nella stessa direzione

Tutto nuovo rispetto a quelli che caratterizza le altre cinque gomme gravel della Maxxis è il battistrada: la scolpitura qui è funzionale a garantire grip ma senza inficiare la resistenza al rotolamento. Troviamo per questo una dopo teoria di tasselli: al centro c’è una banda larga 22 millimetri disegnata con una complessa teoria di microtasselli diamantati, alti poco oppio di un millimetro e disegnati in maniera differenziata (alcuni romboidali, altri lineari o “a spatola”). Il disegno è pensato per garantire presa in particolare sui fondi polverosi, assicurare anche presa in caso di frenate brusche grazie ai tasselli a spatola e ovviamente minimizzare al resistenziale al rotolamento appunto grazie ad una altezza che abbiamo detto essere millimetrica.

Peso di tutto rispetto per il Reaver da “40” che andremo a testare: 423 grammi

Sulle spalle, invece, ecco tasselli romboidali più ampi e pronunciati (alti circa 3 mm), disposti in maniera sfalsata e provvisti di scanalatura: le tre caratteristiche appena menzionate rispettivamente servono per garantire continuità nella presa durante l’esecuzione della curva e consentire di flettersi per conformarsi meglio al terreno, assicurando trazione in salita e ancora grip in curva. «Reaver – ci ricorda a proposito Maxxis – è più veloce, è più leggero e persino è più resistente del già noto Rambler. Ma se Rambler è copertura gravel race più adatti per condizioni miste, Reaver è la scelta migliore se la priorità della gara gravel è la velocità». Ancora una volta qui c’è tutta  la tecnicità di una copertura sempre più specifica per il gravel race dei nostri giorni.

Tubeless ready da 120 TPI

Protezione antiforatura EXO sui fianchi

La carcassa che da forma al Reaver è una delle migliori impiegata sulle gomme Maxxis; ha una intreccio da 120 TPI, accoppiata, solo sui due fianchi, a due bande di protezione antiforatura EXO. Anche la mescola è quella a doppia densità che Maxxis impiega sui suoi migliori modelli da off road. Talloni? Ovviamente pieghevoli e in Kevlar (come non poteva non essere su una gomma da gara), con interfaccia tubeless ready, anche questa una costante su coperture di questa categoria.

Dal 2025 le coperture Maxxis si pregiano anche di un risvolto ambientale: la gruccia in cartone è al 75% in carta riciclata e i cinturini a strappo sono in plastica riciclabile

Sezioni, colori, prezzo

La Reaver che ci apprestiamo a testare è quella in misura 40c, a oggi sezione molto apprezzata ed utilizzata dai gravel racer. È disponibile però anche nella più generosa sezione 45C, in entrambi i casi con finitura che può essere nero/para come quella in nostro possesso (Tanwall) oppure tutta nera.


Il prezzo indicativo definito da Ciclo Promo Component è di 47,80 euro per la versione Tanwall, 46, 20 euro per quella tutta nera.

Ulteriori informazioni: Ciclo Promo Components, Maxxis

Tag: gommegravelmaxxisNovità 2025reaver

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Cyclinside® è una testata giornalistica registrata nel 2008 e poi presso il Tribunale di Varese con n° 1/2019 del 31/01/2019 - Editore Guido P. Rubino P.I. 10439071001
Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione con registrazione n° 35370 aggiornata 8 ottobre 2020.

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