Alla fine ha vinto Michael Vanthourenhout su un fondo che nella notte è diventato ghiacciato e quindi pericoloso. L’organizzazione ha cercato di recuperare grattando il percorso e cercando di renderlo più pedalabile possibile. Ma abbiamo visto come Van der Poel abbia corso senza rischiare più di tanto e arrivando dietro. Forse con un Van Aert in corsa avrebbe osato di più?
Ma intanto onore al 29 belga, campione europeo si aggiudica questa seconda edizione della Coppa del Mondo in Val di Sola che fa sempre discutere: vale la pena correre sulla neve? È una nuova specialità da coltivare e mandare anche alle Olimpiadi Invernali? Per molti sì, per altri è una storpiatura. Ne discuteremo prossimamente.
Tra le donne ha dominato l’olandese Puck Pieterse ha dato conferma di tutto il suo talento, dominando in campo femminile. Silvia Persico è arrivata quarta a un soffio dal podio, dimostrando forza e tanto carattere che spesso la pone pure a subire qualche critica.
La cronaca
Il titolo della Val di Sole al maschile rimane in Belgio, e il podio del 2022 ha il sorriso di Michael Vanthourenhout, 29 anni, Campione d’Europa in carica e secondo a Vermiglio nel 2021: non a caso, quello che Van der Poel aveva indicato come il rivale da temere per la gara di sabato. Il belga è emerso da una sfida a tre lanciata nelle prime tornate di gara dallo svizzero Kevin Kuhn e dall’altro belga Niels Vandeputte, con Eli Iserbyt e Laurens Sweeck alle loro spalle, mentre Van den Poel faticava ad emergere.
Al terzo giro, la pulizia di guida di Vanthourenhout, capace di una gara praticamente senza errori, ha messo alle corde i suoi primi avversari, consentendogli di guadagnare il margine che lo avrebbe consacrato sul traguardo di Vermiglio.
Vandeputte e Kuhn hanno lottato fra di loro per le piazze d’onore, con un terzo incomodo chiamato Laurens Sweeck, non a caso il leader di Coppa del Mondo. In Val di Sole, però, i giovani hanno avuto la meglio: Vandeputte, classe 2000, secondo, e Kuhn, 1998, terzo, entrambi al primo podio in carriera.
Sweeck, quarto, può sorridere comunque: il suo primo rivale per la Coppa, Iserbyt, è stato messo fuori causa da una caduta dolorosa, tanto da costringerlo al ritiro, ma priva di serie conseguenze: adesso ha 23 punti di margine in vetta su Vanthourenhout dopo 10 delle 14 tappe in calendario.
Van der Poel termina ottavo a 3:14, scurissimo in volto. Scivola via fra la folla che lo ha chiamato a gran voce durante tutta la gara (7.000 le presenze a Vermiglio nella giornata di sabato), e c’è da giurare che la prova del riscatto non tarderà ad arrivare. Per far pace con la neve di Vermiglio, invece, dovrà attendere un altro anno. Migliori italiani sul traguardo sono stati Nicholas Samparisi, 14°, e Filippo Fontana, 15°.
Riproduzione riservata (fotografie di Daniele Molineris, Giacomo Podetti e Michele Mondini)