La storia di oggi, il giorno della sesta tappa del Giro Donne 22, comincia in un posto bellissimo, Piazza dei Martiri a Carpi, piena di cicliste scottate dal sole, cotte dal caldo e dai chilometri, lavorate dalla fatica.
Ma loro, nonostante tutto, ogni giorno montano in sella e macinano chilometri. E ognuna ha il suo obiettivo: che può andare dal vincerlo al riuscire a finirlo, dipende. Ed entrambi gli obiettivi e tutto quello che ci sta in mezzo, hanno lo stesso valore. Stessi chilometri, stessi gradi, stessa fatica, che cresce anche se la tappa è praticamente piatta come oggi.
E poi c’è Milagro.
Milagro Mena Solano ha 29 anni e viene dal Costarica. E la sua è una storia diversa da tutte le altre quasi 140 storie che sono qui, oggi in sella alle loro bicilette. Una storia unica.
Milagro infatti è la prima donna, l’unica del Costarica a partecipare al Giro d’Italia. Che a ben vedere anche di uomini, ce n’è stato uno solo: Amador.
E possiamo immaginare quindi che quando Milagro corre, ci sono tutti gli occhi di una nazione puntati sulle sue gambe che spingono. Tutti i cuori di una nazione che battono all’unisono con li suo.
E così, l’obiettivo di Milagro, è quello di portare il suo paese alla fine del Giro. Ma non solo.
Milagro è in questo momento la più forte della sua squadra, la Servetto, Makhymo Beltrami TSA, una squadra piccola, giovane, nata dalla visione del primo sponsor, Servetto e dalla passione del loro manager e direttore sportivo, Dario Rossino, che bada a queste ragazze come una chioccia o un papà. Milagro, la prima donna del Costarica al Giro, la prima volta che partecipa, mira a finire entro le prime 50. E ieri se l’è davvero vista brutta: è rimasta coinvolta in una caduta collettiva con tantissime altre atlete prima della volata vinta da Elisa Balsamo. Vedendola a terra, abbiamo trattenuto il fiato anche noi, insieme ai 5 milioni e passa di suoi connazionali.
Ma per fortuna non si è fatta niente, e domani è pronta a rimontare in sella, e noi a fare tifo per lei.
6 lug 2022 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside