7 mag 2021 – Cosa fareste se vi dicessero di farvi pagare per andare in bicicletta? Anzi, per percorrere dei tragitti in bicicletta e avere assegnato un valore ai vostri sforzi.
No, non si tratta della proposta di un contratto professionistico, quello lo lasciamo ai corridori che partono per il Giro d’Italia. Qui si tratta di altro: di costruire un sistema virtuoso che permetta di quantificare i benefici che i singoli individui apportano alla società andando in bicicletta. E anche a loro stessi, ovviamente.
Per quantificare il benessere collegato a ogni pedalata, occorre un sistema efficace, riconoscibile e ben delineato.
L’idea ce la racconta Simone Toccafondi, accento toscano e una quantità infinita di lingue parlate che lo hanno portato a girare il mondo seguendo prima i team sponsorizzati da Specialized e poi il marchio BMC. Simone, che vive in Spagna, a San Sebastian, ha messo a punto assieme ad altri due soci, un’idea per quantificare il “guadagno” del pedalare. Ha fondato una start-up, la Imatra Sports Innovation che ha creato un’app (per il momento solo disponibile su App Store): Imatra.
Imatra
È il nome dell’app che, tramite un algoritmo, riesce a calcolare un valore che tiene conto di distanza, pendenza e altimetria in generale, ma si sta lavorando anche per includere altri fattori, come il meteo. È quella che viene definita “distanza normalizzata“, ossia in grado di quantificare in maniera uniforme l’impegno tenendo conto di diverse variabili.
L’attività ciclistica viene quindi convertita in un valore quantificato in “imatra coin”, ossia la moneta virtuale che si può accumulare e spendere nel marketplace che verrà aperto alla fine di giugno 2021.
C’è anche la possibilità di collegare l’app a Strava, così da poterne sincronizzare le attività.
Ma come si fa a creare valore?
«Chiediamo alle aziende il riconoscimento degli Imatra coin che sono un valore che non va perso – spiega Toccafondi – ma segue un itinerario economico e prossimamente introdurremo una tecnologia blockchain che ne darà anche la tracciabilità.
«Le aziende faranno delle offerte sul marketplace presente sull’app (al momento solo per iOS) che potranno essere anche limitate ed esclusive. Potranno essere servizi o prodotti veri e propri.
«Ovviamente più ci saranno utenti e più si acquisterà valore. Qui in Spagna si sta ragionando, ad esempio, con i bike sharing».
L’avvio, al momento, prevede un limite di Imatra Coin accaparrabili giornalmente per evitare abusi, ma è solo la fase iniziale dell’iniziativa.
Voglia di pedalare
Imatra è un’idea, una proposta. La possibilità di retribuire chi pedala è un’occasione per spingere in bicicletta anche i più restii. Una soluzione che può essere adottata da singole aziende ma anche da amministrazioni comunali per dare un incentivo concreto alla mobilità.
La spinta che abbiamo visto verso la bicicletta, in questo anno e più di pandemia, deve essere sfruttata. Imatra, può essere una via.
Ulteriori informazioni: https://www.imatra.app