La pianura del lungomare, il dedalo di vie che si arrampica su. Raccontare Napoli può essere una passeggiata oppure una pedalata. Perché Napoli è sempre più ciclabile e in grado di accogliere che si muove in bicicletta.
E allora perché non fare una bella pedalata nelle vie più significativa della città partenopea scoprendone segreti e curiosità?
È l’iniziativa che si chiama, infatti, “Napoli Obliqua”. Si pedala nelle vie e… non solo. Ecco il resoconto di chi ci ha pedalato.
La città verticale è un tema affrontato da antropologi, ovvero la differenza di classe tra persone che abitano nei bassi (abitazioni a piano terra, fronte strada), a quelli negli attici, dello stesso palazzo.
Napoli Obliqua è il modo per vedere tutto questo, sempre dal sellino punto di osservazione privilegiato.
Una storia fantastica(Luca Simeone)
Il segnale che quest’anno sarebbe stata un’edizione con un successo senza precedenti, lo si è era capito sin dalle prime ore dell’apertura delle prenotazioni.
Il senso della Napoli Obliqua è stato da subito capito, non un semplice evento cicloturistico, ma bensì un viaggio emozionale che in poche ore ha raccontato Napoli, come nessuno l’aveva vista prima. Non solo scorci nuovi ed insoliti percorsi, ma il contatto diretto con i passanti ed i residenti è stato il valore aggiunto. Dal caffè alla ricarica d’acqua della borraccia, insieme ad applausi e baci lanciati dai balconi, video e selfie, non è mancato proprio nulla.
Numero chiuso a 150 partecipanti, raggiunto già tre giorni prima dell’evento. Un terzo dei ciclisti, da fuori regione, con il pienone dalla Puglia, ed in particolare da Bari, Turi, Rutigliano, Noci e Noicattaro, sei autobus turistici, con tutta la famiglia al seguito divisi tra chi ha scelto di pedalare e chi di visitare la città a piedi. Partecipanti anche dall’Abruzzo, Lazio ed ovviamente dalla Campania con i bikers del Cilento e Vallo di Diano, molto numerosi.
Quartier generale, in Galleria Principe di Napoli, con partenza dalla Bicycle House, oramai consacrato punto di incontro di ciclisti e cicloturisti internazionali. I quaranta km di percorso e quasi 1000 metri di dislivello in salita, una sorta di scalata del Vesuvio hanno fatto scoprire la città che resta, resiste e adotta spazi pubblici, a quella che accoglie nuove comunità e le integra, a quella che ripensa e ricrea.
Dal Duomo di Napoli, alla Reggia di Capodimonte, al Parco Virgiliano di Posillipo, passando per i murales di Maradona e Eleonora Pimentel Fonseca ai Quartieri Spagnoli, incrociando i vicoli del quartiere di Totò alla Sanità. Napoli da prospettive che cambiano sempre si insinua nei profumi e negli odori delle cucine della domenica. Dal riso al curry, al ragù napoletano, pedalando si scopre l’integrazione delle comunità di migranti con la città.
“Il racconto di questa giornata non si ferma ancora. In queste ore siamo sommersi da una infinità di complimenti all’organizzazione dell’evento firmata dall’Associazione Napoli Pedala ed alla nostra città. Per chi come noi, da anni ha scelto di lavorare in tutte le direzioni per radicare la bici a Napoli è una soddisfazione infinita, siamo contenti ma si potrebbe fare molto di più. Far pedalare tra partecipanti ed organizzatori, circa duecento persone in città equivale quasi a portare un Giro d’Italia. Se avessimo potuto contare su una Domenica a piedi, con limitazione del traffico, avremmo potuto evitare di dire di no, – raggiunto il sold out – a diversi partecipanti.
La nostra proposta alla neo-insediata Amministrazione Comunale, va proprio nel senso di pianificare un calendario annuale di domeniche a piedi con largo anticipo, in modo da consentire a tutte le realtà culturali, sociali e sportive di riempire la città con eventi, senza l’assedio del traffico veicolare.” Questo il commento a caldo di Luca Simeone, direttore del Napoli Bike Festival.
Obiettivo di Napoli Obliqua a breve è quello di diventare un percorso permanente, con una svariata tipologia di tour adatti ad ogni livello di difficoltà, per ogni tipo di bici, ma anche tour a piedi, da svolgersi sempre ed in autonomia, insieme ad eventi più strutturati con due appuntamenti l’anno in autunno e primavera.
Napoli obliqua si è dimostrata una proposta turistica capace di destagionalizzare i flussi e soprattutto sostenibile da un punto di vista ambientale, senza appesantire la città oltre il suo equilibrio sin troppo fragile. Questa è la prova che le rotte del cicloturismo, possono far tappa anche a Sud ed in grandi città, se coadiuvati da importanti sforzi organizzativi. Ora è necessario che a questi si aggiungono quelli doverosi dal punto di vista delle infrastrutture a servizio della mobilità dolce per consolidare ed accrescere questa nuova immagine della città sempre più proiettata verso uno scenario di metropoli bike friendy.
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9 nov 2021 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside