12 set 2016 – Sono partiti in 23 e per ora sono abbastanza. Corno delle Alpi e fisarmonica al posto di pianoforte e chitarra per cantare di questa nuova idea che si chiama sempre Eroica o qualcosa del genere.
Che poi le novità sono due, conseguenti una all’altra.
Un fine settimana insolito, in cima, lassù in alto, in un cocuzzolo d’Italia che poco più è Austria, sfiorando il confine senza mai superarlo.
Tra una pedalata e un piatto di canederli è stato presentato ufficiosamente il Ciclo Club Eroica (la presentazione ufficiale sarà a Gaiole in Chianti, il primo di ottobre, il giorno prima dell’Eroica). In realtà, è lo stesso Giancarlo Brocci, l’ideatore dell’Eroica, a specificare che non si tratta di una novità assoluta. Era un’idea nata, con tanto di tessere e poi parcheggiata, diversi anni fa.
Sono passati anni e tanta sabbia nei sandali di chi aspettava Bartali e di chi a lui si è ispirato. L’Eroica è diventata un marchio internazionale sinonimo di qualità e stile, esaltato in Italia e venerato all’estero (non esageriamo, chi ha visto una delle edizioni dell’Eroica nel mondo sa di cosa parliamo) e l’idea è tornata fuori con un progetto dietro.
Non si tratta solo di far parte di un club piuttosto esclusivo (il numero è chiuso a mille e basta), ma anche di partecipare a eventi dedicati.
Totale? 100 euro.
«Ma nessuna speculazione – ammonisce Brocci – se ci pensate un attimo capite che quella cifra è ripagata da ciò che torna indietro».
C’è il kit del socio (alcuni gadget, di quelli che si conservano nella bacheca elegante), il diritto a partecipare alle diverse edizioni dell’Eroica senza passare per il sorteggio e alla tariffa d’iscrizione più bassa e poi l’ammissione agli eventi che sono esclusiva dei soci del club.
Fate due conti.
Eroica Dolomiti
Il primo evento eccolo subito a spiegare il luogo e quei ventitré partenti. La data è già scritta: 16 settembre 2017 e sarà la prima volta di quella che è stata chiamata Eroica Dolomiti sulla scia dell’entusiasmo (l’ufficio del turismo di San Candido ha fatto già i cartelli con questa dicitura), ma in effetti sarà qualcosa di diverso. Si tratterà di uno degli eventi affini all’Eroica ma che non saranno un’altra edizione della ciclostorica più famosa al mondo. Ovviamente è un evento ispirato all’Eroica pur se rimarrà territorio di conquista per i soli iscritti al Ciclo Club Eroica.
Su e giù per i passi a scoprire le Dolomiti come non sono mai state viste da una bicicletta da corsa. Tanto più d’epoca. In questi due giorni dell’edizione Zero abbiamo scoperto un percorso che, partendo da San Candido si arrampica fino al passo Tre Croci, passa per Cortina d’Ampezzo, Dobbiaco, si specchia sul lago di Misurina, scala Prato Piazza e attraversa la storia dell’Italia che fu. Settanta chilometri oppure cento che ai tratti asfaltati alternano le strade bianche realizzate in quel “macadam” che era un’alternativa efficace all’asfalto quando c’era da pensare alle vie per portare i rifornimenti alle truppe di confine o trovare passaggi quando le strade venivano interrotte dai bombardamenti.
Pendenze non esagerate quindi e curve larghe per non mettere in difficoltà i camion dei rifornimenti, spettacoli di valli che si aprono agli occhi con la vegetazione che lascia ancora vedere i bunker di difesa della “Linea non mi fido”, il Vallo Alpino che l’Italia fascista si affrettò a costruire per contenere gli eventuali ripensamenti di un alleato ingombrante come il nazismo. Silenzio e colpi di cannone del passato che echeggia tra le pareti di roccia che ora vedono un turismo di Harley Davidson in affitto e una quantità di biciclette che non è nemmeno concepibile un treno che non le trasporti.
C’è una storia da scoprire e strade da pedalare. Poi potremmo dirvi dei ristori che abbiamo testato in anteprima. Lo stile eroico, manco a dirlo, c’è tutto. E in questo incanto di italiano essenziale, gutturale e sorridente, abbiamo scoperto che ci sta bene pure quello allisciato e chiacchierino del Signor Brocci.
Tutte le informazioni sono qui: http://eroica.it/club
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Guido P. Rubino