Allenamento sofisticato anche tra le mura domestiche? Abbiamo visto nei giorni scorsi come si possono sfruttare gli smart trainer moderni, magari quelli collegati a sistemi virtuali per poter simulare degli allenamenti su percorsi famosi o, addirittura condividere la pedalata con gli amici.
Ma se siete in possesso di un rullo semplice, di quelli definiti “basic” cosa si può fare?
Quel tipo di rullo può essere utile per chi vuole continuare a pedalare e non rimanere fermo ma non prevede necessariamente delle sedute di lavoro finalizzate a sessioni specifiche di allenamento e con la resistenza da modificare in maniera manuale.
Chi ha nel mirino un tipo di allenamento più evoluto, pensato anche sul miglioramento delle prestazioni e visto che non si può uscire a pedalare in questo particolare momento, può pensare di evolvere il rullo di cui è già in possesso.
Certo, chi vorrà migliorare le prestazioni avrebbe bisogno di qualcosa di più efficace. L’ideale sarebbe uno smart trainer che, sfruttando i dati ti potenza, velocità e cadenza permette di realizzare un programma di allenamento efficace (e senza neanche troppo stress, sia chiaro).
Cosa fare allora se non si possiede uno smart trainer ma un modello “base” non in grado di rilevare potenza e tutto il resto?
Si può “trasformare” quel che si ha già arricchendolo con i sensori che possono migliorarne l’utilizzo: potenza, velocità e cadenza sono i dati da rilevare, i sensori che rilevano questi dati li trasmettono al ciclocomputer o all’app che viene utilizzata e il lavoro svolto in casa può fare un grande salto di qualità.
Una volta impostato il lavoro e iniziato a realizzarsi con questi sensori, gli strumenti o le app cui sono collegati possono memorizzare quanto fatto e dare un valido riscontro sul miglioramento della condizione. Quando si tornerà a pedalare su strada tutte queste informazioni potranno tornare molto utili anche per l’impostazione delle future sessioni di lavoro (finalmente) all’aria aperta.
Nei consigli dati da Garmin in questo senso (attraverso il sempre preparatissimo Matteo Bortesi) c’è anche quello di fare attenzione a quali siano i protocolli di comunicazione dei sensori. Alcuni funzionano via bluetooth, protocollo compreso nell’ormai totalità dei computer o dei dispositivi mobili quali smartphone o tablet, altri solo con protocollo Ant+. In questo caso occorrerà prevedere ance l’acquisto di un’interfaccia Ant+ da utilizzare sullo strumento informatico che verrà utilizzato per ricevere, monitorare e registrare i dati. «Gli ultimi sensori di velocità e cadenza – sottolinea Bortesi – sono dotati di protocollo Ant+ ma anche di modulo Bluetooth proprio per renderli più trasversali rispetto ad altri strumenti».
Certamente più impegnativo è l’acquisto di un misuratore di potenza. Sul mercato ci sono diverse soluzioni e che non richiedono necessariamente esborsi cospicui. Si tenga conto, poi, che tali strumenti, montati sulla bicicletta, saranno utili anche nell’allenamento outdoor quando potremo tornare a pedalare. Strumenti che rilevano la potenza tramite pedali o pedivelle rientrano in questa categoria.
28 mar 2020 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside
buona sera, ho una domanda da porre.
Io mi sono costruito i rulli per bicicletta e riesco a cambiare lo sforzo grazie a una leggerissima frenata.
Se metto un sensore di velocità sulla ruota posteriore e un sensore di cadenza sui pedali riesco a utilizzare le app sul pc per esempio ZWIFT, TACX TRAINING, ELITE MY E-TRAINING, BKOOL CYCLING, ROUVY, RGT CYCLING ecc…
Ovviamente non potrò simulare le salite.
Grazie e buona sera