di Guido P. Rubino
Buonconvento ha aspettato con pazienza il ritorno di Nova Eroica all’interno delle sue mura, tra il vecchio albergo e il nuovo, quello del ristorante. I marciapiedi di mattoni si sono riempiti e svuotati dello struscio serale mentre l’evento passava affianco nell’anno maledetto del Covid-19. C’era stata la variante di Piana, il piccolo borgo, giusto un chilometro lì fuori, che aveva fatto da base all’edizione 2020, abilmente salvata dai divieti cittadini.
Anche nel 2021 Nova Eroica è rimasta fuori dalle mura, ma raccolta tutta lì, attorno al villaggio fatto di stand di sponsor e di amici, elementi coincidenti, come agonismo e cicloturismo in una formula gravel ormai vincente: si chiacchiera fino ai tratti cronometrati, tutti insieme o come gli va, poi chi vuole figurare nella classifica può sparare tutto dove prendono il tempo. Fa fede il rilevamento del chip nascosto nel numero al telaio.
L’inizio è frizzante, quasi freddo per un mezzo luglio travestito di autunno con i girasoli alti a testimoniare la stagione vera. La pioggia fina che accompagna i ciclisti dalla mattina però ha due aspetti positivi: aiuta a non far alzare troppo le temperature (una settimana fa, qui, il caldo era torrido) e, soprattutto, tiene compatta la strada bianca che diventa perfetta anche con gomme quasi slick.
Nova Eroica vive della bella organizzazione de L’Eroica: impossibile perdersi con il sistema di cartelli più che dettagliati, impossibile rimanere senza energie con i ristori degni della tradizione e sapientemente adattati alla formula anti Covid: porzioni singole ma abbondanti e varie. L’unica incognita restano le gambe di ognuno. Griglie diverse, al via degli oltre mille ciclisti, divisi per iscrizione e tipologia di bicicletta. In prima fila anche Nathan Haas, professionista australiano di un team francese, la Cofidis, con sponsor tecnici italiani: De Rosa e Campagnolo e quindi al via con l’ultimo gruppo Ekar, a 13 velocità, pensato proprio per il gravel.
Già, il gravel. Qualche anno fa se ne parlava come di un fenomeno curioso: a cosa serve una bicicletta in più se ci sono già ciclocross (pure in crescita) e Mountain Bike. La risposta attuale è più che soddisfacente e lo spirito è quello giusto: tanta voglia di divertirsi senza limiti di percorso. Borse per viaggiare o bici spoglia quasi da corsa, tutto insieme in un mezzo più versatile che mai.
Sorride Giancarlo Brocci, ispiratore eroico e partecipante: qui il compito da organizzatore è di quella macchina da guerra che risponde al nome di Franco Rossi, uno che riesce a far funzionare le cose sorridendo. Quest’anno, poi, si sono inventati anche un’iniziativa lodevole e di esempio: “adotta un chilometro dell’Eroica”. Chi vuole può fare suo un tratto di strada e prendersene cura, tenendolo pulito e curandone il fondo. Una novità che si ispira al passato: la strada bianca è di tutti e tutti se ne prendono cura naturalmente, è il loro territorio. Ma oggi ha degli amici in più, perché se l’Eroica è la bellezza della fatica, la sua fortuna è anche la bellezza del territorio e chi partecipa non è solo un concorrente, ma diventa parte dell’evento e lo fa bello. In più, Nova Eroica ha l’appendice della “family”, la pedalata domenicale dedicata alle famiglie e ai più piccoli. Un giro turistico sulle strade bianche che coinvolge tutti.
Formula che premia: coinvolgimento e niente stress. Gli riesce così bene da queste parti che fanno sembrare semplice anche un meccanismo complesso con l’Eroica, in tutte le sue declinazioni.
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19 lug 2021 – Riproduzione riservata – Cyclinside