27 ott 2020 – È stata una volata al fotofinish quella tra Nova Eroica e i provvedimenti di chiusura che incombevano sulla nazione dopo il riaffacciarsi, prepotentemente, del Covid-19. Una volata vinta non tanto sul colpo di reni delle tempistiche, quanto per l’organizzazione attenta davvero alla questione sanitaria. Al punto di decidere, quasi all’ultimo momento (comunque a pochi giorni dall’evento) la manifestazione fuori da Buonconvento, un paio di chilometri più in là, ché in Toscana è facile trovare bei posti, ma questo è anche più fortunato di altri. Nova Eroica è stata spostata “al volo” a Piana, un borgo fatto di rosso toscano, pietre e casolari. Era già stata la sede dell’Eroica x36, esperimento di staffetta più o meno agonistica in bici depoca.
Oggi si rilancia con le biciclette moderne, le gravel, che strizzano l’occhio a un pedalare diverso e soprattutto ai giovani. Ce n’erano un bel po’ a Nova Eroica, domenica 25 ottobre 2020. Una data che resterà da ricordare.
Erano 1274 gli iscritti totali, sono partiti in 575 e, a conti fatti, è andata bene.
Lo stringere degli delle disposizioni per l’emergenza sanitaria ha lasciato a casa molti partecipanti, compresi alcuni che sono tornati in tutta fretta a vacanza già iniziata per sfuggire alle maglie della quarantena nel loro Paese. È andata così e meglio non si poteva sperare.
Gli organizzatori ce l’hanno messa tutta e tutte le zone “ufficiali” erano state realizzate per assicurare il distanziamento di legge e le norme di sicurezza. Anche ai ristori è stato fatto un piccolo miracolo di porzioni monodose senza sacrificare troppo i gusti eroici. Uno sforzo organizzativo che ha premiato ed è stato accompagnato anche dalla fortuna del meteo visto che alla pioggia del sabato è corrisposta una domenica dapprima nuvolosa e poi via via con le nuvole che scappavano via. Niente pioggia e poco fango, in compenso sterrati compatti e per nulla polverosi.
Nova Eroica si è confermata un faro del mondo gravel italiano. Anche se qualcuno non ha voluto rinunciare all’amata bicicletta d’epoca, in omaggio al nome della manifestazione, all’evento di Buonconvento si è visto davvero di tutto, da ultimi modelli a biciclette da corsa riadattate anche solo con gomme più larghe possibili e via con tutte le sfumature possibili a pedali, compresi progetti autocostruiti e un po’ traballanti.
Nell’emergenza sanitaria si è dovuto rinunciare al lato agonistico dell’evento, ma ai partecipanti non è sembrato mancare. Maggiori le delusioni per l’annullamento di Eroica Family, l’evento del sabato che ha già portato in sella tante famiglie e si è rivelato spesso ago della bilancia tra chi doveva decidere se partecipare o no. «Un evento così piace da matti alle famiglie che hanno un ciclista in casa: è la volta che si può fare qualcosa di “ufficiale” insieme – considerava Franco Rossi, mente organizzatrice di Nova Eroica – e penso che dall’anno prossimo dobbiamo tornarci dandogli anche maggiore importanza».
A luci spente, nelle giornate tornate di nuovo corte con l’ora solare, negli sterrati restano i solchi di gomme più o meno tacchettate. Si è pedalato anche su tappeti di foglie di mille sfumature. Non fosse per il motivo, verrebbe anche da ringraziare la scelta di questa data. Ottobre è il mese dell’autunno e dell’Eroica. Ma stavolta, più che mai, aspetteremo la primavera.
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Guido P. Rubino