Un cambio di programma per un fine settimana inaspettato materializzatosi il venerdì. Registrazione all’ultimo tuffo. L’indisponibilità dell’auto incidentata. Ma come ci andiamo a Buonconvento? Nessuno che ci possa dare un passaggio. Troppo tardi. E poi c’è la bici da portare. Troppo ingombrante. Ma… Ma sì, dai. Se lo facevano i corridori una volta, possiamo farlo anche noi. Raggiungere la località di partenza in treno! Questo sì che è Eroico!
Che poi la bicicletta è moderna. È quella guardata con diffidenza dagli Eroici della prima ora. Almeno inizialmente. Ora sempre meno, però. In tanti erano presenti a Buonconvento con le bici in carbonio, freni a disco ed abbigliamento tecnico. Roba che a Gaiole o Montalcino farebbe ribollire l’acquasanta.
Nova Eroica rappresenta il coraggio e la lungimiranza di aprirsi ad un movimento in continua crescita. Quello del “gravel”, che poi altro non è che la declinazione in chiave contemporanea dell’insieme di valori affermati dal movimento degli eroici. Strade bianche, valorizzazione del territorio, buona compagnia, enogastronomia. E che dire del “bike village” allestito appena fuori le mura di Buonconvento, uno dei borghi più belli d’Italia? La presenza di tante aziende e marchi di primaria importanza testimonia, laddove ce ne fosse ancora bisogno, che il gravel è ormai una realtà affermata e con margini di sviluppo importanti. Con buona pace dei detrattori che, ahinoi, sono destinati a ripercorrere i passi di chi verso la metà degli anni ’80 riteneva la mountain bike un fenomeno da baraccone, un’americanata. Negli anni, ne abbiamo poi visti tanti in coda al supermercato intenti ad accaparrarsi una mtb grazie all’offerta del giorno.
Moderna sì, anche e soprattutto nel nome. Ma con quel NOVA, retaggio della lingua degli Avi, dichiara in maniera inequivocabile il legame indissolubile con L’Eroica, quella con la “L” maiuscola, come ama chiamarla babbo Giancarlo Brocci.
Prossimo treno
Uno sguardo rapido ai treni da Firenze per Buonconvento con la app di Trenitalia. Del resto, vogliamo andare alla NOVA, quindi ben venga l’innovazione, quella digitale. C’è un treno che parte alle 6:20 da Firenze Santa Maria Novella. Cambio a Siena alle 8:10. Arrivo a Buonconvento alle 8:44. La partenza della NOVA è alle 8:00. Pazienza, inseguiremo. Lo facciamo da una vita.
Sveglia alle 5:00. Sonno. Riusciamo a prendere il treno per un pelo. Dopo la fermata di Montelupo Fiorentino il treno si ferma. Annuncio: un treno davanti al nostro è fermo per un guasto con conseguenti rallentamenti su tutta la linea. Rischiamo di perdere la coincidenza di 10 minuti a Siena. Timore che subito prende consistenza. La app di Trenitalia quantifica il ritardo in oltre 20 minuti. Verifichiamo, sempre con la app. La coincidenza successiva per Buonconvento è alle 12:09. Troppo tardi, maledizione! Non ci resta che farcela in bici dalla stazione di Siena a Buonconvento. Sono altri 28 km da sommare ai 130 del lungo che intendiamo fare. L’idea ci solletica: decisamente Eroica!
Poi in realtà accade che il treno recupera il ritardo e riusciamo a prendere la coincidenza per Buonconvento. Vabbè, riponiamo le velleità eroiche, ci faremo bastare le asperità del percorso lungo “Terre di Siena”.
Stazione di Siena, binario 4. Treno mono carrozza con locomotore in testa ed in coda. Un viaggio indietro nel tempo. Coerente tutto sommato!
Il via in differita
Arriviamo a Buonconvento dove ci attendono gli amici Livio ed Angela che nel frattempo ci hanno recuperato il pacco gara con il dorsale e il numero con chip integrato da applicare sulla bici. Il tempo di un rapido saluto – con gli amici del mondo eroico il tempo non passa mai. È come se ci fossimo visti il giorno prima. C’è aria di casa.
Sono già le 9:00, gli altri sono partiti da un’ora. Peccato aver perso la partenza in gruppo. I colori, le voci. Ruote che girano libere, lo stridere dei freni. Salutiamo al volo Franco Rossi, motore della macchina organizzativa. Ci consiglia di tagliare il percorso di circa 3 km arrivando direttamente a Ponte d’Arbia percorrendo la SR 2 Cassia. Ha timore che la segnaletica sul percorso possa già essere stata rimossa e che quindi ci si possa perdere. Annuiamo per non mancare di rispetto al padrone di casa ma poi partiamo comunque lungo il percorso ufficiale verso Piana. Abbiamo voglia di strade bianche e polvere ed il primo tratto uscendo da Buonconvento ci dà il benvenuto nel mondo di NOVA Eroica. Come poter rinunciare?
Percorriamo i primi 10 km praticamente da soli. Privilegio unico poter godere di così tanta bellezza indisturbati. Alla fine, essere partiti dopo non è stato poi così male.
Recupero!
Iniziamo ad incontrare i primi partecipanti snocciolati sulle rampe che da Pieve Sprenna portano verso Asciano. Sono pochi, potrebbero essere dei turisti. Ed infatti ne incontriamo alcuni coi sandali che pedalano su bici cariche di borse. Ma è sul Monte Sante Marie che ci sentiamo veramente in gruppo, finalmente. Incontriamo anche l’amica Alberta Schiatti appiedata momentaneamente da una bici troppo stradale e non adatta alle pendenze e al fondo di questa salita che per tanti assume le sembianze del Golgota. Scambiamo due parole, salutiamo e riprendiamo a pedalare. Il nostro inseguimento è finito. La nostra NOVA inizia davvero. Mancano ancora più di 100 km all’arrivo. Ora bisogna farli. E tutti.
Il resto è polvere e fatica. Sole cocente e caldo disumano che pare agosto. Le gambe reggono, gestiamo le forze di mestiere. Banane a go-go, magnesio e potassio fondamentali per prevenire i crampi. E docce multiple da testa a piedi alle fontanelle d’acqua lungo il percorso. Risate e saluti agli amici incontrati lungo le strade di questo scorcio unico di mondo che sembra disegnato da una mano divina.
Poi l’arrivo a Buonconvento dopo 5 ore e 34 minuti. Abbiamo privilegiato l’andatura media a discapito delle prove cronometrate. Non eravamo qui per competere. Ma il format ibrido ci piace e forse l’anno prossimo ci faremo un pensierino. Medaglia al collo, foto ricordo scattata dall’amico Guido P. Rubino, fratello di tante avventure. Anche questa. Qualche birra fresca, rigorosamente IPA, per reintegrare i liquidi ed un piatto fumante di pici all’aglione, glicogeno d’altri tempi. Cosa chiedere di più?
Ah, sì… a che ora è il treno per tornare a Firenze?
PS – il giorno prima di NOVA Eroica cadeva l’anniversario di matrimonio con Carlotta. 12 anni insieme. Il numero di gara che la sorte ha voluto riservarmi è stato il 1212. Due volte 12. Non ero solo in bici. Le coincidenze sono una cosa meravigliosa.
PS 2 – Come sempre, quando andiamo in bici, raccogliamo fondi per AYITI CHERI ITALIA Onlus, associazione no-profit che si occupa di aiutare bambini bisognosi, orfani e abbandonati di Haiti a sperare in un futuro migliore. Per saperne di più: www.ayiticheri.it
27 giu 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside