19 apr 2017 – È da un po’ di tempo che sui social network girano video su posizioni piuttosto particolari tenute da alcuni ciclisti in discesa. La posizione “a missile” non è una novità assoluta. Ragazzi che per gioco si mettono completamente distesi sulla bici, piedi all’indietro, basso ventre sulla sella (no, tranquilli, non “lì”) e mani sul manubrio per offrirsi al vento in posizione completamente sdraiata e certamente efficace dal punto di vista aerodinamico… ma solo quello.
E c’è già chi ipotizza ad una nuova idea bislacca per affrontare le discese del Tour de France o delle gare importanti dove osare significa avere qualcosa in più degli altri.
Ora va chiarita una cosa: quella posizione è utilizzata da un ciclista che pedala con altri su biciclette a scatto fisso dove, essendo i pedali collegati alla ruota posteriore senza possibilità di smettere di pedalare, già liberarsene e farli girare a vuoto significa avere un freno (quello delle gambe) in meno. O comunque affaticarsi meno. Quindi un vantaggio pratico in più in quel caso (poi bisognerà vedere come fare per riagganciare i pedali finché il ritmo non torna piuttosto basso, ma questo non è dato da vedere nei filmati che girano in rete). Sorvoliamo su quelli che hanno visto una bici motorizzata laddove c’è solo una scatto fisso: riferiamo giusto per capire su quale livello di conoscenza ciclistica siamo in questi discorsi che pure fanno il giro della rete alimentando i vari bar virtuali e le chiacchiere inutili.
Serve una posizione così?
Probabilmente, in assoluto, è più efficace di altre pure pericolose già vista in precedenza, come quella di Froome al Tour di cui abbiamo già detto anche con qualche dubbio sulla reale efficacia.
>>> Efficacia reale per la posizione “alla Froome”?
Sul piano frontale il ciclista “scompare” un bel po’ all’aria e certamente l’aerodinamica ne guadagna. Restano tutti i dubbi sulla reale fattibilità col rischio di perdere più tempo tra assumere la posizione e tornare in sella regolarmente rispetto a quel che si guadagna mettendosi “a missile”. Probabilmente ci sarebbe qualcosa da dire anche dal punto di vista del regolamento, ma soprattutto sulla sicurezza. Vi imaginate una fuga di cinque corridori tutti messi così? Il controllo della bici è ridotto.
Poi ci sarebbero gli emuli. Già con la posizione accovacciata sul manubrio qualcuno si è fatto male. Pensate cosa potrebbe succedere a qualche emulo con la voglia di fare il fenomeno in qualche discesa aperta al traffico…
Ecco, no. Posizione bocciata a priori. Non provateci nemmeno e, signori corridori professionisti: ricordate che siete anche un esempio.
GR