A un certo punto i chilometri hanno iniziato a scorrere più velocemente. Ne erano passati oltre 220 neanche noiosi, ma poi ci ha pensato Remco Evenepoel. Ha lasciato tutti, in più riprese e inesorabile. L’ultimo a resistergli è stato Madouas, definitivamente senza più fiato sull’ultima salita dietro a quel belga che anche a ruota ti fa morire. Doppia medaglia per Evenepoel, ha vinto tutto quel che poteva vincere a Parigi e non lo ha impensierito nemmeno la foratura ai tre chilometri e mezzo. L’ammiraglia era pronta.
Nello stadio impossibile di Parigi invasa di tifosi il colpo spettacolare è di Mathieu van der Poel seguito subito da van Aert. Non sono andati via da soli i due rivali storici, ma hanno dichiarato, sul palcoscenico migliore, la lirica dell’opera del ciclismo. Si è infiammata a poco meno di 50 chilometri dall’arrivo la corsa in linea di ciclismo maschile alle Olimpiadi di Parigi 2024.

La lunga preparazione, dietro le quinte, è stata opera di Benoot (un monumento per lui, in Belgio, sarebbe meritato, dopo quello per Remco) e anche di un Viviani che è andato in fuga molto presto a seguire le nazioni esotiche, quelle con maglietta e pantaloncini troppo larghi e biciclette un po’ rimediate. Partenza insolita, con una novtantina di corridori quasi senza squadra, visto che i team, per regolamento, è di massimo quattro corridori, in base ai meriti di nazione. Viviani, Mozzato e Bettiol, a far da punta per l’Italia a tre. Il nostro pistard d’esperienza ha rifinito la gamba in vista degli impegni sul parquet.
Un via quasi da corsa amatoriale, tutti a guardare tutti, per di più senza radioline come vuole il regolamento olimpico.
Con van der Poel e van Aert sono usciti dal gruppo anche Alaphilippe e Skujins. L’azione delle teste di serie viene recuperata dopo qualche chilometro (mentre davanti c’era Ben Healy da solo) ma il gruppo rimane definitivamente scremato dei meni pronti. Neanche ripresi questi che è scappato via addirittura Evenepoel, apparso fresco come fosse appena uscito di casa.

Col suo scatto ha ripreso in un attimo il gruppetto che precedeva il gruppo e poi lo stesso Healy. È stato il preludio di un trionfo dove ha tolto di ruota, pian piano, tutti quanti.
Ha pure forato, si è incazzato, è il termine giusto, per la bici che voleva subito pronta. Solo un attimo di paura prima di sciogliersi davanti alla telecamera con un “mammamia” fatto a gesti e poi, finalmente, un sorriso.
Argento e bronzo per Madouas e La Porte.
Il riassunto della gara da Eurosport
Classifica
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