Il Tour si ferma, coincidenza con quando il Tour diventò muto e salutò, incredulo, Fabio Casartelli. Sono passati 27 anni, due in più di Casartelli che scivolò, capitombolò, franò addosso a un paracarro nella discesa del Portet d’Aspet, il Tour de France andava in alto sui Pirenei mentre il ciclismo precipitava in basso nel silenzio di una tragedia.
Oggi giorno di riposo mentre il gruppo si lecca le ferite e racimola energie pescando in serbatoi in riserva.
Da domani Pirenei. Scommesse e sogni che in questa settimana che avrebbe potuto essere interlocutoria si sono infranti e decollati.
Cosa succederà?
La situazione attuale vede Vingegaard dominante ma, proprio ieri, ha mostrato dove può essere attaccato. E l’aver perso per strada due compagni di squadra fondamentali come Roglic e Kruijswijk fa sgretolare certezze e pompa nervosismo. Ne ha dimostrato parecchio la maglia gialla quando, proprio trovatosi coinvolto in un capitombolo (da cui è uscito malconcio il suo compagno di squadra Benoot) si è mostrato poco lucido. È rientrato di forza, ora ne ha tanta e compensa anche il nervosismo, ma se dovesse andare in riserva, la testa non lo aiuterà. E forse nemmeno la sua squadra malridotta (che ha pur sempre un Van Aert straripante).
Già, proprio questo nervosismo forse è già stato notato in gruppo. E allora prendono un altro significato tutti quegli scatti che ha fatto Pogacar di fronte al suo avversario. Anche quelli platealmente inutili ma che, evidentemente, sono fatti per sgretolare un leader tutt’altro che sicuro.
Pogacar soffre, Pogacar ha recuperato dimostrando di stare bene con i fatti anche se non appare più invulnerabile. Bluff o realtà? Intanto la sua squadra appare, ora come ora, più solida della Jumbo del suo avversario che sembrava una roccia fino a una tappa fa.
Poi c’è il terzo pretendente. Geraint Thomas è terzo, a una manciata di secondi da Pogacar e con una squadra che non ha speso troppo nelle prime due settimane ed è compatta attorno al suo leader. Sicuramente ha in tasca una strategia da mettere in pratica al momento giusto. La Ineos ha già dimostrato di essere capace di architettare piani d’attacco da lontano. E se ora Thomas non è superiore ai suoi avversari nello scontro diretto, potrebbe essero nell’opzione tattica.
Anzi, qualcuno inizia a darlo come favorito. E il caldo giocherà un ruolo fondamentale come avversario nascosto. Ci aspetta bel ciclismo in questa ultima settimana di Tour de France.
18 lug 2022 – Riproduzione riservata – Cyclinside