8 mag 2020 – Il primo modello, ormai vale praticamente per tutti i produttori di telai monoscocca in fibra di carbonio, nasce al computer. Poi si procede a fare uno prototipo in vari materiali, dalla balsa ai polimeri della stampa 3D. Può servire per le prime prove in galleria del vento o anche, semplicemente, per valutare l’impatto estetico dal vivo.
Per la realizzazione della nuova Diverge di Specialized, invece, si è partiti, letteralmente, dal modello precedente che, dopo i primi ragionamenti, è stato tagliato e modificato, incollandone parti in fibra di carbonio per ottenere quelle modifiche geometriche e strutturali immaginate nel nuovo progetto ma di cui provarne subito l’efficacia.
Ecco allora il fodero “batticatena” (che vedete nella foto d’apertura) tagliato e con l’innesto della parte massiccia, ma anche le fasciature su tubo superiore e obliquo per modificare il dimensionamento del telaio, così come la struttura, un po’ mastodontica, costruita sul tubo di sterzo per fare sì di poter testare diverse inclinazioni per poi arrivare alla soluzione definitiva, da portare avanti fino alla produzione.
Nella galleria che segue alcune delle immagini più curiose del “dietro le quinte” che ha portato alla nuova Specialized Diverge:
Per saperne di più sul risultato finale, ecco il nostro articolo:
Specialized Diverge 2021: la rivoluzione furba della geometria gravel
Redazione Cyclinside