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Home Posta dei Lettori

Perché niente Giro delle Fiandre sulla Rai?

Redazione di Redazione
6 Aprile 2025
in Posta dei Lettori
A A
17
Moto Rai

“Carissimi, sono deluso dalla Rai, perché non ci hanno fatto vedere il Giro delle Fiandre?”
“Mi sarebbe piaciuto vederlo…” (a commento dei nostri articoli)
“Vergogna Rai […]


Non stiamo a riportare tutti i messaggi che ci sono arrivati sui social o direttamente a commento di un Giro delle Fiandre strepitoso, corso a velocità record quello maschile e non da meno quello femminile ma, stavolta, niente da fare sulla nostra TV pubblica.
La “Ronde” è andata in diretta solo su canali a pagamento o via cavo come Discovery ed Eurosport, un vero peccato perché si finisce col limitare la diffusione di uno sport che attirerebbe molti appassionati. Soprattutto le gare appena viste.
Come per altri sport i più appassionati decidono di pagare in più per avere la diretta, gli altri o, semplicemente, i telespettatori non abituali, sono utenti perduti a un momento appassionato.

Alessandro Fabretti, responsabile per il ciclismo in RAI e grande appassionato, aveva già spiegato della volontà di contenimento dei costi della nostra tv pubblica con un conseguente “non si può arrivare dappertutto”.
Peccato, lo sport a pagamento perde tanti potenziali appassionati e questo è un danno per tutti. Ci immaginiamo addirittura un intervento della Federazione Ciclistica, che ne avrebbe tutto l’interesse. Ma chissà…

Riflessioni già fatte, peraltro, in questo articolo:

Ciclismo e contrasti: la fine delle serie Netflix e l’esclusiva delle Pay TV

Servizio pubblico Rai, Gazzetta, giornalismo e interessi inevitabili

Tag: Giro delle Fiandre 2025posta dei lettoritv

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Commenti 17

  1. Isaia says:
    2 mesi fa

    Sarà retorica ma i fondi per trasmettere tutto quanto possibile sul calcio, comprese decine di trasmissioni gonfie di esperti, si trovano sempre. Credo che almeno le classiche Monumento ed i grandi Giri dovrebbero rientrare nei doveri di una TV “pubblica”. Di questo passo, in una situazione geopolitica ed economica via via più complessa ed intricata, sarà sempre più complicato trovare risorse ed energie per inseguire il sogno della rinascita del nostro movimento. Dissipando ancora un pò ed una volta di più anche la nostra grande ed ormai quasi unica risorsa: la valorizzazione dei territori e delle loro bellezze ed eccellenze attraverso la bicicletta. Al di là delle emozioni e dello spettacolo offerte dai fenomeni come Pogacar&Co, credo che il ciclismo si porti dietro l’idea di festa e di uno stile di vita sano e sia uno stimolo ed un invito a scoprire il mondo in maniera diversa. Senza dimenticare che l’industria della bicicletta per l’Italia è anche un comparto importante della nostra economia e delle nostre esportazioni.

    Rispondi
  2. Dante Renzetti says:
    2 mesi fa

    lo sport a pagamento lo avete voluto voi…Sky…Dazn…Mediaset…Discovery, non certo la RAI, vi dovreste vergognare VOI…avete triplicato i costi…ma se poi c’è gente che preferisce pagare 40 euri al mese, anzichè 7,5 siete padroni di farlo e non vi lamentate…cosi è per tutto lo sport..Formula1…moto…calcio…tennis ed adesso anche ciclismo…

    Rispondi
  3. Diego Dori says:
    2 mesi fa

    Dico solo questo
    Invece di regalare soldi in prima serata al gioco dei pacchi o alla ghigliottina….fate vedere gli eventi di caratura mondiale
    La rai una lobby particolare…..schifo totale

    Rispondi
    • Francesco says:
      2 mesi fa

      Mi spiace fartelo presente, ma chi ci mette i soldi per i quiz è una società privata esterna che poi “vende” il prodotto a mamma Rai…. Poi sul fatto che la stessa sia una associazione a delinquere e che tra i doveri di un servizio pubblico ci sia trasmettere almeno le monumento e i grandi giri, con me sfondi una porta aperta…

      Rispondi
  4. Salvatore says:
    2 mesi fa

    La rai paga un sacco di soldi x i 5giorni del festival di Sanremo , e poi a discapito di tutti i passionati ci ciclismo e non solo non fanno vedere la classifica monumento Ciro delle fiandre. Nonostante il canone lo. Paghiamo anke noi , VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA

    Rispondi
    • Roberto D'Alessandro says:
      2 mesi fa

      E’ una vergogna imporre un festival della canzone e non mostrare eventi sportivi di altissimo livello. Perché devo pagare un canone per permettere alla rai di trasmettere una porcheria come il festival?

      Rispondi
  5. roberto sandroni says:
    2 mesi fa

    La RAI è maestra nel regalarci trasmissioni diseducative con argomenti, immagini e contenuti a colte anche volgari, pagate oltretutto profumatamente.,
    relegare il ciclismo ed una corsa classica ed estremamente popolare ad un semplice accenno tra le notizie sportive è non solo una grave mancanza della funzione pubblica che vorrebbe venderci, ma una vera e propria mancanza di rispetto per il pubblico non solo sportivo ed una inaccettabile un’offesa alla intelligenza di tutti.

    Rispondi
  6. carlo says:
    2 mesi fa

    Sono un disabile, il ciclismo era l’unica via per sognare un po’, quindi niente ciclismo e sport motoristici, bene… teniamo spento la televisione per sempre

    Rispondi
  7. RAF Gian.ciclista. says:
    2 mesi fa

    VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA, VERGOGNA ALL’INFINITO!

    Rispondi
  8. Elisabetta Chiari says:
    2 mesi fa

    Grandissima delusione. Il Ciclismo è lo sport che ha unito tutta l Italia da sempre. E’ veramente brutto che il servizio pubblico non trasmetta eventi sportivi di importanza mondiale. Ribadisco grande grandissima delusione

    Rispondi
  9. Mauro Dei Tos says:
    2 mesi fa

    Una vergogna! Buttare soldi per quiz senza alcun indotto educativo , invece di divulgare lo sport che appassiona e fa sognare giovani adulti vecchi disabili poveri , oltre alla sfida sportiva , e che che mostra paesaggi genti ambienti a chi può solo vederli in TV……dove sei andata cara vecchia RAI? Perché ti nascondi sotto il populismo ……..

    Rispondi
  10. Costia says:
    2 mesi fa

    Sarebbe anche l’ora di NON PAGARE PIÙ IL CANONE a questo carrozzone che sperpera i soldi dei contribuenti! Interrompono per la pubblicità quindi che campino con soldi della pubblicità come altre tv; perché il canone non lo si vuole abolire? A chi fa comodo? Continuare con il ritornello che è la TV di STATO fa ridere!

    Rispondi
  11. Pierpaolo says:
    2 mesi fa

    Sono un ciclista amatore, credo che aver omesso la trasmissione delle gare monumento sia una cosa ignobile considerando che comunque il canone RAI viene pagato, ci sono trasmissioni che costano ben di più e di spettacolare/ culturale danno ben poco, lo sport forma le nostre generazioni più giovani e li indirizza nella vita, la TV di stato dovrebbe tenerlo ben presente

    Rispondi
  12. Pippo says:
    2 mesi fa

    E una VERGOGNA, devo pagare il canone, e mi devo anche sopportare la pubblicità, vedere programmi con certi personaggi ridicoli, e non si riesce a vedere una stupenda gara ciclista, che tra l’altro sono in totale 30 / 40. Giorni mettendo tutte le gare più importanti. E SCANDALOSO . Stiamo vivendo una dittatura soft. Qua decide solo lo stato ciò che si può, o no. Basta

    Rispondi
  13. Gianni says:
    2 mesi fa

    Scegliere i palinsesti è anche una dimostrazione di management tenendo conto di lato sociale, sportivo ed anche educativo, direi che le scelte di cosa trasmettere alla televisione pubblica dimostra il profilo di chi decide…direi bassissimo e inadeguato, anche perché vorrei ricordare con che soldi paghiamo questa gente inadeguata ???

    Rispondi
  14. Riccardo Bartolucci says:
    2 mesi fa

    Gepy cucciari,da tempo in prima serata,con ascolti inesistenti,ma la roubaix,ora che il ciclismo è tornato a fare ascolti altissimi e se ne parla in tutti i bar ,del fenomeno POGACIAR con gli altri che danno battaglia, emozioni uniche ,ma noi dobbiamo subire,pagare x vedere Giletti …
    Fate schifo, siamo sempre umiliati.ma. Speriamo di organizzare una. Cordata x nn pagare+ canone e gli anziani che non si possono permettere piattaforme varie.

    Rispondi
  15. Davide Merlin says:
    2 mesi fa

    Non trasmettere il Giro delle Fiandre…
    Vergogna e delusione totale.

    Rispondi

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Cyclinside® è una testata giornalistica registrata nel 2008 e poi presso il Tribunale di Varese con n° 1/2019 del 31/01/2019 - Editore Guido P. Rubino P.I. 10439071001
Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione con registrazione n° 35370 aggiornata 8 ottobre 2020.

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