La bicicletta su cui hanno trionfato i nostri quattro alfieri dell’inseguimento a squadre su pista è la derivazione diretta della bicicletta da cronometro stradale di Pinarello.
Il modello è la Bolide HR (dove HR sta per “Hour Record” e, come detto, è l’evoluzione da pista della Bolide TT, la bici su cui Ganna ha vinto il mondiale a cronometro a Imola.
Ma le differenze tecnologiche ci sono e sono pure importanti. Quello di base è sempre il telaio realizzato in monoscoccca di fibra di carbonio Torayca T1100 1K. L’assenza di incollaggi e l’utilizzo della più performante fibra di carbonio hanno permesso di ottenere il massimo in termini di rigidità e trasmissione dell’energia.
I numeri parlano di un telaio con forcella del peso di 1,9 chilogrammi, mentre la bicicletta completa fa sengare 7,1 chilogrammi in totale. La resistenza aerodinamica quantificata da Pinarello è del -7,5 per cento rispetto al modello stradale.
Manbrio in titanio stampato in 3D
Il segreto di questa bicicletta, e anche la sua particolarità, è nel manubrio sinterizzato realizzato con tecnologia Ebm (electron beam melting), dove un fascio di elettroni colpisce il materiale (in forma granulare) fondendolo. Si tratta, a tutti gli effetti, di una stampa 3D realizzata col titanio e quindi in grado di personalizzare perfettamente manubri e appoggi dei corridori, ottimizzandone la posizione.
Ogni manubrio è stato realizzato appositamente per l’atleta che lo va a utilizzare, senza alcuna regolazione possibile ma già in forma ottimale per la massima aerodinamica.
Il controllo totale delle forme ha permesso anche di ottimizzare gli spessori in base alle sollecitazione delle varie sezioni.
Tutto sulla rigidità
Nell’inseguimento a squadre, fatta eccezione per i primi giri, la velocità è molto elevata e le caratteristiche principali da ricercare sono l’aerodinamica (che è la più importante considerando l’alta velocità) e la rigidità (per trasferire l’energia del corridore alla ruota posteriore).
A differenza delle bici utilizzate su strada la versione pista, grazie all’assenza dell’impianto frenante ed alle problematiche connesse con l’utilizzo di diversi tipi di ruote e cambi è stata sviluppata per ottenere il massimo in termini di aerodinamica e rigidità.
Negli ultimi due anni inoltre un grande lavoro è stato fatto in affiancamento alla nazionale italiana su pista per ottimizzare la posizione di tutti gli atleti e creare speciali manubri su misura che permettono di ottenere il massimo dal punto di vista aerodinamico.
Lo studio aerodinamico
Proprio perché con l’alta velocità l’incidenza aerodinamica è maggiore, si sono studiate le caratteristiche del telaio, della forcella e anche del manubrio, partendo dall’elaborazione CFD che ha potuto dare una forma già definitiva in fase di progettazione e poi ottimizzata nelle prove in galleria del vento.
L’inclinazione della pista
Sembra incredibile, ma nello studio aerodinamico sono state incluse anche le inclinazioni della pista, il cosiddetto “banking” che in questo caso corrisponde a 42 gradi.
Galleria del vento
Ulteriori informazioni: http://www.pinarello.com
5 ago 2021 – Riproduzione riservata – Redazione Cyclinside