di Guido P. Rubino
Sono passati quattro anni da quando Pirelli è ritornata al mondo del ciclismo con il suo P Zero Velo che ha riscosso un alto gradimento tra gli appassionati ed oggi il marchio italiano presenta due novità molto importanti: il P Zero Race e il P Zero Road.
Proprio quest’ultimo abbiamo avuto modo di provarlo in anteprima e ve lo raccontiamo in questa nostra prima prova veloce.
Intanto, ecco il nostro unboxing:
P Zero Road: durata
È il copertoncino che Pirelli ha pensato per i ciclisti che cercano prestazioni equilibrate e grande affidabilità. Nella nuova gamma di Pirelli si pone dietro al nuovo top di gamma, il P Zero Race, che è una gomma destinata alle alte prestazioni e quindi studiata per l’uso in gara.
La versione “Road” ha un peso di circa 240 grammi: questo è stato il risultato sulla nostra bilancia di precisione. La casa ne dichiara, in realtà, 5 di meno, ma siamo nell’ordine delle normali oscillazioni da prodotto a prodotto.
Tube Type
La proposta di Pirelli è per un copertoncino “classico”, per camera d’aria e con fianchetto tradizionale dove, specificamente, è scritto che deve essere utilizzato esclusivamente su cerchi non “hookless”, quindi quelli tradizionali con il classico uncino a trattenere il tallone della copertura.
Versione tubeless? Per ora non se ne parla, ma è chiaro che il mercato sia anche in quella direzione e Pirelli stia studiando tutte le soluzioni.
Evo Compound e Tech Belt
Le tecnologie messe a punto da Pirelli in questi quattro anni di esperienza ciclistica sono ovviamente supportate da tutte le conoscenze tecnologiche che l’azienda ha in tutti i campi in cui lavora producendo pneumatici per ogni tipo di veicolo.
È proprio da qui che deriva la mescola Evo Compound che costituisce il battistrada di questa gomma particolare. Molta attenzione anche al grip, come si può vedere il battistrada (che ha un verso di montaggio) presenta una struttura rugosa e con canali di drenaggio nella zona laterale per assicurare il massimo della tenuta anche in curva. La zona centrale assicura invece maggiore scorrevolezza.
Sotto al battistrada è presente una protezione antiforatura “Tech Belt”. Si tratta dell’aggiunta di un tessuto, nella parte sottostante la mescola, che paga qualcosa in termini di peso complessivo della gomma, ma permette una protezione superiore alle forature. Soluzione molto apprezzabile in una gomma che viene dichiarata da allenamento, ma ha chiare velleità anche agonistiche (d’altra parte rientra in questa categoria anche secondo la descrizione della stessa casa costruttrice).
Sezioni e misure
Nella versione Road, il nuovo P Zero è disponibile con sezioni da 24. 26 o 28 millimetri. Ma, ATTENZIONE, non è questa l’unica misura di cui tenere conto al momento dell’acquisto. Pirelli, infatti, ha sviluppato una vera e propria gamma attorno anche alla larghezza del cerchio. È una questione di rendimento ma anche di sicurezza: ogni pneumatico deve essere perfettamente conforme al tipo di cerchio su cui andrà montato per cui sono previste misure diverse a seconda della larghezza interna del cerchio, quella – in sostanza – tra le spalle in cui va a fissarsi il cerchietto dello pneumatico.
Pressioni di gonfiaggio
Pirelli, lo sappiamo, è sempre molto attenta alle pressioni di gonfiaggio delle gomme: ne va del rendimento stesso della bicicletta, oltre che, naturalmente, della sicurezza. Per questo motivo gli ingegneri Pirelli hanno redatto una tabella con le pressioni di gonfiaggio consigliate in base alla misura della gomma selezionata e al peso del ciclista. Interessanti anche i consigli, che vi riportiamo, sullo stile di guida e le condizioni del fondo stradale.
La nostra prova
Abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima, promettendo segretezza prima della presentazione ufficiale, le nuove gomme Pirelli. Ci sono arrivate in un bel cofanetto in cartone rigido e le abbiamo subito montate su una nostra bicicletta di prova. La prova l’abbiamo volutamente fatta su un mezzo e ruote ben conosciute così da poterne apprezzare caratteristiche e differenze anche se su un numero limitato di chilometri. Ci torneremo su ovviamente.
Il primo approccio, decisamente positivo, è stato al momento del montaggio. Essendo coperture di tipo tradizionale il montaggio avviene con estrema facilità. Non occorre fare molta forza per farlo tallonare e un piccolo aiuto con i normali levagomme in resina permette di fare un lavoro ottimale.
Il gonfiaggio, stavolta, lo abbiamo fatto senza esitazione prendendo come riferimento direttamente la tabella fornita da Pirelli. Ecco, se la scorrevolezza è una sensazione fondamentalmente soggettiva, in mancanza di riferimenti oggettivi (e queste gomme, dobbiamo dire, appaiono di ottima fattura in questo senso) decisamente più oggettiva è la tenuta. Quando si prova una nuova gomma si osa progressivamente di più valutando le sensazioni restituite dalla bicicletta e quindi dalle ruote. Abbiamo spinto progressivamente queste ruote in curva e la sensazione di avere una gomma perfettamente stabile come grip e comportamento è stata piuttosto netta.
Insomma, l’idea è che si possa utilizzare anche in corsa, pur accettando quel po’ di peso i più, rispetto alla versione “Race” dovuto fondamentalmente alla presenza della protezione antiforatura.
Prezzo al pubblico
Quando abbiamo letto la descrizione di questa gomma, abbiamo notato come, in effetti, le caratteristiche non sono certo da entry level. Si tratta di una copertura evoluta e con prestazioni decisamente elevate. Per quello nella valutazione del prezzo queste caratteristiche sono da sottolineate e occorre tenerne conto.
Nella versione Road, le nuove P Zero di Pirelli hanno un costo suggerito al pubblico di 39,90 euro. Con i chilometri percorsi non possiamo dirvi dell’effettiva durata in termini di percorrenza. Ma pure garantendo una tenuta di alto livello la durata dovrebbe essere al di sopra della media.
Per tutte le altre informazioni, poi, vi rimandiamo al sito ufficiale dell’azienda: https://velo.pirelli.com/it/it/pirelli-velo