19 feb 2021 – Nella prima stanza che abbiamo creato su Clubhouse, chiamata volutamente Bar Caffè, come la nostra rubrica su YouTube, abbiamo chiacchierato di prezzi coinvolgendo diverse aziende. Hanno avuto modo di dire la loro De Rosa, Scott, Wilier Triestina, tra le altre e la platea ha coinvolto anche personaggi di altre aziende.
Il tema scelto è sentito più che mai in questo momento: i prezzi delle biciclette partendo dall’aumento dei listini imputato ai costi di produzione, e soprattutto di trasporto, più alti di questo particolare periodo che si protrae ormai da tanti mesi. Si è parlato di costi di trasporto aumentati fino a otto volte il prezzo originario che vanno inesorabilmente a ripercuotersi sui listini finali, quindi al pubblico. Aumenti quantificati attorno al dieci per cento che, pur non contemporaneamente per tutti, arriveranno inevitabilmente sul mercato, al più tardi, con la gamma 2022.
«Abbiamo mantenuto invariati i prezzi della gamma 2021 – ha spiegato Luca Violetto di Wilier Triestina – ma il listino della nuova gamma, che partirà dal primo luglio, dovrà tenere conto dell’aumento dei costi.
«In questo momento – ha proseguito – ci stiamo facendo carico dell’aumento delle spese dei trasporti e e di costi extra anche sui trasporti arei per la modellistica che ci stanno facendo davvero pagare a peso d’oro».
Una testimonianza che pone l’accento su tutto quel lavoro che c’è per arrivare a determinare il prodotto finale, dalla prototipazione ai test per assicurare al mercato non solo la qualità e la resa tecnologia, ma anche la sicurezza e l’affidabilità del tempo di un telaio o di un componente.
Altre aziende hanno già aumentato i prezzi per trasporti cresciuti di costo anche del 300 per cento e cercano di gestire le biciclette già vendute. Per altri gli aumenti andranno ad impattare solo su bici in ordine e non vendute.
Ma c’è anche un problema di percezione dei prezzi rispetto al livello tecnologico del prodotto.
«Molto spesso – ha sottolineato Nicola Gavardi di Scott Sports Italia – manca la cultura in merito alla bike industry e a come sia l’evoluzione tecnologica. L’approccio alla bicicletta, mezzo tecnologico, è lo stesso che si ha al supermercato quando si compra la pasta. Le biciclette, invece, si stanno avvicinando, come complessità tecnologica, sempre di più al mondo dell’automotive. Sono composte da tantissimi pezzi e ognuno ha un ruolo fondamentale. Tutto questo richiede uno sforzo importante per quanto riguarda ricerca e sviluppo».
L’attenzione è presto scivolata sulla questione del rapporto tra i costi di produzione e il prezzo finale. Tema che compare molto forte nei commenti dei nostri lettori che giudicano sommariamente alto il costo delle biciclette rispetto ad altri settori (il paragone è con quello motoristico) che pure hanno spiegazione già solo in un’economia di scala che porta ad ammortizzare i costi su un mercato molto più ampio.
«In questo particolare periodo, poi – ha sottolineato Wilier Triestina – spesso ci troviamo nella difficoltà dovuta alla mancanza della componentistica. Magari abbiamo in casa dei gruppi di trasmissione incompleti e per non far attendere ancora di più il cliente ci siamo trovati ad acquistare direttamente il pezzo mancante in after market
«Attenzione però – ha fatto notare Cristiano De Rosa, dell’omonima azienda – che quando si parla di prezzi delle biciclette il riferimento è spesso riferito ai telai, quando occorre tenere conto che sul prezzo finale ha un peso importantissimo la componentistica. Negli ultimi vent’anni l’incidenza dei costi della componentistica è salita in maniera molto importante ed è diventata preponderante sul costo stesso del telaio. Una volta il costo era ripartito al 50 per cento tra telaio e componenti, oggi non è più così.
«Ovviamente si tratta di altissima tecnologia – ha proseguito De Rosa – pensate solo a quanto arrivano a costare alcune ruote leggerissime in fibra di carbonio, ma anche ai gruppi ad altissima precisione e tante tecnologia che equipaggiano le biciclette top di gamma».
Che poi perché parlare solo di altissima gamma?
«Il nostro catalogo parte da 600 euro – è intervenuto Nicola Gavardi di Scott – e arriva fino a 12.000 euro. Ma si tratta, dal modello base fino, ovviamente, al più sofisticato, di biciclette ricche di tecnologia e tutte perfettamente funzionanti e affidabili e durevoli nel tempo per la loro fascia di mercato e di utilizzo».
«Facciamo anche un’altra considerazione – ha ribadito De Rosa – una bicicletta entry level, per non dire di una media gamma di oggi, è di un livello tecnologico molto elevato che stacca di parecchie lunghezze una qualsiasi top di gamma di anche solo una ventina di anni fa».
C’è una richiesta di biciclette esplosa in tutti i segmenti e a tutti i livelli, la spinta mondiale che c’è stata ha riguardato tutti i modelli di biciclette permettendo di svuotare, letteralmente, i magazzini anche di biciclette da supermercato. Una spinta eccezionale che sì, vedrà pure un momento di stabilizzazione, ma intanto sta dando una spinta al mercato anche nell’aumento di qualità del prodotto.
«Avevamo parlato di bicicletta come “pillola” per il futuro – ha raccontato Violetto di Wilier Triestina e certamente è stata una medicina importante per la mobilità. Non ci aspettavamo certo fino a questo punto».
Ovviamente ora servirà anche un servizio di infrastrutture adeguato a supportare i nuovi ciclisti qui dove siamo noi con il quartier generale europeo, in Olanda, i modelli ci sono.
«Senza trascurare l’impatto ambientale – ha sottolineato Alex D’Agosta, il nostro esperto di economia e mobilità ciclistica – che ha sottolineato come negli USA si stia spingendo a riflettere anche sull’impatto ambientale della produzione e la percezione degli utenti è sensibile al valore economico di questo aspetto e li ponga in condizione di spendere qualcosa in più per perseguire il rispetto dell’ambiente».
Ma qui, ovviamente, si va anche verso altri discorsi. E magari ne parleremo in una delle prossime prossime puntate del nostro Cyclinside Bar Caffè su Clubhouse, il giovedì sera, alle 21.00.
GR
I prezzi delle biciclette sono incomprensibili, una moto od un’auto, quanto dovrebbero costare ??, il confronto è insostenibile……non solo, ma la grande richiesta del mercato dovrebbe far diminuire i prezzi ed invece quelli dei top di gamma sono quasi incredibili … più di 12.000 euro..!!! Ma quale tecnologia su di un telaio in carbonio stampato, i cinesi, che copiano, li stampano con 30 euro e ci guadagnano pure..!! Non vedo grandi studi nella progettazione di un telaio per bici e lo stesso dicasi per la componentistica. Il problema è che la gente è attratta dagli “status simbol ” ed accetta questi prezzi assurdi, pur di…apparire..!! E, da quel che leggo sono in arrivo aumenti……!!!!
I freni a disco sono i colpevoli. Le spese di trasporto hanno influito solo sulle bici? Molte case che prima tiravano fuori un talaio ogni 4/5 anni, per adeguare i telai ai dischi, hanno dovuto anticipare l’uscita dei nuovi telai disc. I costi di produzione si sono presentati prima del previsto sui telai. Gruppi disc, e ruote già più costose ed ecco che una specialissima scontata devo spendere 9000 euro. I costi di trasporto non c’entrano niente. Devono difendere imposizione di marketing che ha prodotto solo bici più costose, più pesanti e più pericolose.
Be’, i costi di trasporto sono aumentati per tutti. E l’aumento dei prezzi riguarderò, ahinoi, tutti i settori.